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Ricorso inammissibile: quando è dichiarato inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza della Corte d’Appello de L’Aquila. La decisione si basa sulla constatazione che il giudice di merito aveva già fornito una motivazione adeguata. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro a favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un Caso Pratico

Quando si impugna una sentenza, è fondamentale che il ricorso sia fondato su motivi validi e specifici. In caso contrario, si rischia una dichiarazione di ricorso inammissibile, con conseguenze economiche significative per chi lo ha proposto. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di questa dinamica processuale, evidenziando l’importanza di una motivazione adeguata da parte dei giudici di merito e la necessità di un’impugnazione mirata.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di L’Aquila in data 21 ottobre 2024. Un cittadino, ritenendo ingiusta la decisione dei giudici d’appello, ha deciso di adire la Suprema Corte per ottenere la revisione del provvedimento. Il caso è stato assegnato alla Settima Sezione Penale, che ha fissato l’udienza per la discussione.

La Decisione della Corte di Cassazione

Con ordinanza del 4 giugno 2025, la Corte di Cassazione ha posto fine al percorso giudiziario del ricorrente, dichiarando il suo ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della questione, ma si ferma a un livello preliminare, stabilendo che l’impugnazione non aveva i requisiti per essere esaminata.

Le conseguenze per il ricorrente sono state duplici e onerose:

1. Condanna al pagamento delle spese processuali: i costi sostenuti dallo Stato per la gestione del procedimento sono stati posti a suo carico.
2. Versamento di una somma alla Cassa delle ammende: è stata disposta una sanzione pecuniaria di tremila euro da versare a favore dell’ente che finanzia progetti di recupero per i detenuti.

Le Motivazioni: Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?

La motivazione dell’ordinanza è sintetica ma estremamente chiara. La Corte Suprema ha ritenuto che il ricorso dovesse essere dichiarato inammissibile perché l’onere argomentativo del giudice di grado inferiore (la Corte d’Appello) risultava già ‘adeguatamente assolto’. In altre parole, la sentenza impugnata era stata motivata in modo congruo, con un riferimento sufficiente agli elementi ritenuti decisivi o rilevanti per il caso. La Cassazione, quindi, non ha ravvisato vizi logici o giuridici nella decisione precedente che potessero giustificare un esame più approfondito. Il ricorso, evidentemente, non presentava censure specifiche e pertinenti in grado di scalfire la solidità della motivazione della sentenza d’appello.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono riproporre le stesse argomentazioni già valutate. È un rimedio straordinario, volto a controllare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione. Quando la sentenza impugnata è ben argomentata, un ricorso generico o che si limita a ripetere le doglianze precedenti è destinato a essere dichiarato un ricorso inammissibile. La decisione serve da monito: prima di intraprendere la strada della Cassazione, è cruciale una valutazione attenta sulla reale sussistenza di vizi specifici nella sentenza, per evitare non solo una sconfitta processuale, ma anche significative sanzioni economiche.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché la Corte di Cassazione ha ritenuto che la motivazione della sentenza impugnata fosse già adeguata e completa, in quanto basata su un congruo riferimento agli elementi decisivi del caso.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento di tutte le spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa significa che l’onere argomentativo del giudice è ‘adeguatamente assolto’?
Significa che il giudice della precedente istanza ha adempiuto al suo dovere di motivare la decisione, spiegando in modo sufficiente e logico le ragioni del suo convincimento sulla base degli elementi probatori e giuridici a sua disposizione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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