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Ricorso inammissibile: perché non basta ripetere

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile poiché l’imputato si era limitato a riproporre gli stessi motivi dell’appello, senza confrontarsi criticamente con la motivazione della sentenza di secondo grado che negava la sostituzione della pena con il lavoro di pubblica utilità.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Spiega Perché Ripetere gli Stessi Motivi Non Funziona

Presentare un ricorso in Cassazione richiede una tecnica precisa e non ammette scorciatoie. Un errore comune, che conduce quasi inevitabilmente a una dichiarazione di ricorso inammissibile, è quello di riproporre le stesse argomentazioni già presentate in appello, senza un’analisi critica della decisione impugnata. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce con forza questo principio fondamentale della procedura penale.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dalla condanna di un imputato, in primo e secondo grado, alla pena di quattro mesi di arresto e 4.000,00 euro di ammenda per una violazione del Codice della Strada. La difesa, sia in appello che successivamente in Cassazione, aveva contestato un punto specifico: il diniego della sostituzione della pena detentiva con quella del lavoro di pubblica utilità. Tuttavia, il ricorso presentato alla Suprema Corte si è rivelato una mera riproduzione delle doglianze già esposte nell’atto di appello, senza affrontare le ragioni specifiche con cui la Corte territoriale aveva motivato il suo rigetto.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su un principio consolidato: l’impugnazione non è una semplice ripetizione di lamentele, ma deve essere una critica argomentata e specifica rivolta contro il provvedimento che si intende contestare. In assenza di questo confronto diretto, l’atto perde la sua funzione essenziale e non può essere esaminato nel merito.

Le Motivazioni: Il Principio del Confronto Critico nel ricorso inammissibile

La Corte ha sottolineato che la funzione tipica dell’impugnazione è la “critica argomentata” del provvedimento. Ai sensi degli articoli 581 e 591 del codice di procedura penale, i motivi di ricorso devono indicare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono la richiesta. Il contenuto essenziale di ogni impugnazione è, quindi, un confronto puntuale con le argomentazioni della sentenza che si contesta.

Nel caso di specie, il ricorrente non aveva criticato la motivazione della Corte d’Appello. La Corte territoriale aveva, infatti, spiegato in modo logico e congruo perché non sussistessero i presupposti per applicare la pena sostitutiva del lavoro di pubblica utilità. Il ricorso, ignorando completamente tali argomentazioni, si è limitato a reiterare le stesse critiche mosse contro la sentenza di primo grado. Questo comportamento processuale, secondo la Cassazione, svuota di significato il ricorso stesso, destinandolo inevitabilmente all’inammissibilità.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Difesa

Questa ordinanza serve come un importante monito per gli operatori del diritto. Per redigere un ricorso per cassazione efficace, non è sufficiente essere in disaccordo con la decisione precedente. È indispensabile:

1. Analizzare a fondo la motivazione della sentenza impugnata per individuarne i passaggi logico-giuridici.
2. Costruire una critica specifica e mirata, evidenziando gli errori di diritto o i vizi di motivazione presenti in quella specifica argomentazione.
3. Evitare la mera riproposizione dei motivi di appello, che dimostra una mancata interazione con la decisione di secondo grado.

In sintesi, il ricorso per cassazione è un dialogo critico con la sentenza precedente, non un monologo che ignora le ragioni del giudice. L’assenza di questo confronto rende l’atto processualmente sterile e ne determina l’inammissibilità, precludendo ogni possibilità di esame nel merito.

Perché il ricorso per cassazione è stato dichiarato inammissibile?
È stato dichiarato inammissibile perché riproduceva e reiterava gli stessi motivi già presentati con l’atto di appello e motivatamente respinti in secondo grado, senza confrontarsi criticamente con gli argomenti utilizzati dalla Corte d’Appello nella sua sentenza.

Qual è la funzione tipica di un atto di impugnazione secondo la Corte?
La funzione tipica dell’impugnazione è quella della critica argomentata avverso il provvedimento cui si riferisce. Deve contenere un confronto puntuale con le argomentazioni della decisione che si contesta, indicando specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che fondano il dissenso.

Cosa rende un ricorso una semplice reiterazione dei motivi di appello?
Un ricorso si qualifica come tale quando non si confronta con la motivazione della sentenza impugnata, ma si limita a riproporre le medesime considerazioni critiche già espresse nel precedente atto impugnatorio, senza attaccare la logica e la congruità delle ragioni fornite dal giudice di secondo grado.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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