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Ricorso inammissibile: perché la genericità lo blocca

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di due imputati condannati per lesioni personali. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi di appello, che non specificavano le critiche alla sentenza impugnata, rendendo impossibile la valutazione del giudice. La sentenza sottolinea l’importanza dei requisiti formali per un ricorso, confermando la condanna al pagamento delle spese e di una sanzione. Questo caso evidenzia come un ricorso inammissibile precluda l’esame nel merito della questione.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e la Genericità dei Motivi

Nel complesso mondo della procedura penale, la forma è sostanza. Un principio ribadito con forza dalla Corte di Cassazione in una recente ordinanza, che ha dichiarato un ricorso inammissibile a causa della genericità dei motivi presentati. Questa decisione offre uno spunto fondamentale per comprendere i requisiti essenziali che un atto di impugnazione deve possedere per superare il vaglio di ammissibilità e giungere a una discussione nel merito.

I Fatti del Processo

La vicenda processuale riguarda due fratelli, inizialmente assolti in primo grado per particolare tenuità del fatto da un reato di lesioni personali. La Corte di Appello, in parziale riforma della prima sentenza, aveva confermato la condanna per le lesioni nei confronti di una delle persone offese, mentre aveva assolto uno degli imputati da un’accusa di minaccia e entrambi dalle lesioni verso un’altra vittima.

Contro questa decisione, gli imputati hanno proposto ricorso per Cassazione, lamentando una violazione di legge e un vizio di motivazione in relazione all’applicazione della legittima difesa, prevista dall’art. 52 del codice penale.

La Decisione della Corte: Focus sul Ricorso Inammissibile

La Corte Suprema ha tagliato corto, senza neppure entrare nel merito della questione sulla legittima difesa. L’ordinanza ha dichiarato i ricorsi inammissibili. La ragione? Una carenza fondamentale nell’atto di impugnazione: la genericità.

I giudici hanno stabilito che il motivo di ricorso era così vago e indeterminato da non rispettare i requisiti prescritti dall’articolo 581, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Questa norma impone che l’atto di impugnazione contenga l’indicazione specifica delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta. In altre parole, non basta lamentare un errore, ma bisogna spiegare precisamente in cosa consiste, sulla base di quali elementi e perché la motivazione della sentenza impugnata sarebbe errata.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha spiegato che, a fronte di una motivazione della sentenza d’appello ritenuta ‘logicamente corretta’, i ricorrenti non avevano indicato gli elementi specifici a fondamento della loro censura. Le loro critiche si erano limitate a denunciare un errore in modo astratto, senza fornire al giudice della Cassazione gli strumenti per individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio controllo di legittimità.

Un’altra questione procedurale interessante emersa nel caso riguarda una memoria depositata direttamente da uno degli imputati. La Corte ha precisato che tale atto non poteva essere preso in considerazione per due motivi:
1. Mancanza di patrocinio qualificato: Ogni atto destinato alla Corte di Cassazione deve essere sottoscritto da un difensore iscritto nell’apposito albo speciale, come previsto dall’art. 613 c.p.p. La parte non può agire personalmente.
2. Tardività: La memoria era stata depositata oltre i termini previsti dall’art. 611 del codice di rito.

La conseguenza di un ricorso inammissibile è severa: la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza è un monito cruciale sull’importanza della tecnica redazionale degli atti processuali. Un ricorso, per quanto potenzialmente fondato nel merito, è destinato a fallire se non è redatto con la dovuta specificità e chiarezza. Per gli avvocati, ciò significa un’analisi meticolosa della sentenza da impugnare e l’articolazione di critiche puntuali, che dialoghino direttamente con la motivazione del giudice precedente. Per i cittadini, la decisione evidenzia come l’esito di un processo possa dipendere non solo dalla giustizia della propria causa, ma anche dal rigore con cui questa viene presentata nelle sedi competenti.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché i motivi erano generici e indeterminati. Non indicavano in modo specifico gli elementi a sostegno della critica contro la sentenza impugnata, violando così i requisiti dell’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.

Può un imputato presentare personalmente una memoria scritta alla Corte di Cassazione?
No. La Corte ha chiarito che ogni atto destinato ad essa deve essere sottoscritto da un difensore iscritto nell’albo speciale dei patrocinatori dinanzi alla Corte di Cassazione, come stabilito dall’art. 613, comma 1, del codice di procedura penale. Inoltre, devono essere rispettati i termini per il deposito.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una somma pecuniaria in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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