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Ricorso inammissibile: perché la genericità costa

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile perché i motivi di appello erano generici e non supportati da argomentazioni specifiche. Il ricorrente, condannato per il reato di cui all’art. 517 c.p., aveva lamentato un vizio di motivazione sulla sanzione senza specificare le ragioni di diritto e di fatto. La Corte, applicando gli articoli 581 e 591 c.p.p., ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Perché la Specificità è Fondamentale

Presentare un ricorso in Cassazione è un passo delicato che richiede precisione e rigore. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda quanto sia cruciale formulare motivi di appello specifici, evidenziando come la genericità possa portare a una dichiarazione di ricorso inammissibile e a conseguenze economiche significative per il ricorrente. Questo caso offre una lezione preziosa sull’importanza della tecnica processuale.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da una condanna per il reato previsto dall’articolo 517 del codice penale. L’imputato, ritenendo ingiusta la sanzione inflittagli, decideva di presentare ricorso per cassazione. Tuttavia, il ricorso si limitava a lamentare un generico ‘vizio della motivazione’ della sentenza d’appello riguardo al trattamento sanzionatorio, senza fornire alcuna argomentazione specifica a sostegno della propria tesi.

In pratica, l’atto di impugnazione si risolveva in una mera enunciazione di dissenso, priva di quegli elementi di fatto e di diritto che, secondo la legge, devono sorreggere ogni motivo di ricorso.

L’Importanza dei Motivi Specifici nel ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha prontamente respinto il ricorso, dichiarandolo inammissibile. La decisione si fonda su principi cardine della procedura penale, in particolare sugli articoli 581 e 591 del codice di procedura penale. Questi articoli stabiliscono che i motivi di impugnazione devono essere specifici: l’appellante ha l’onere di indicare con chiarezza le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che giustificano la sua richiesta. Non è sufficiente affermare che una sentenza sia sbagliata; è necessario spiegare dettagliatamente il perché, citando le norme violate e le parti della motivazione che si ritengono errate.

Le Motivazioni della Corte

Nel motivare la sua decisione, la Corte ha sottolineato che l’asserto del ricorrente era ‘soltanto enunciato, senza alcuna argomentazione a sostegno’. Questa genericità viola il disposto dell’art. 581, lett. c) e d), del codice di procedura penale. Di conseguenza, ai sensi dell’art. 591, lett. c), dello stesso codice, il ricorso inammissibile è la sanzione processuale prevista.

La Corte ha inoltre applicato l’articolo 616 del codice di procedura penale, che disciplina le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile. Poiché non è stata ravvisata un’assenza di colpa da parte del ricorrente nel causare l’inammissibilità (come chiarito dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 186/2000), quest’ultimo è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro a favore della Cassa delle ammende.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia, specialmente nei gradi più alti, è subordinato al rispetto di regole procedurali precise. Un ricorso generico non solo è inutile, perché non consente alla Corte di esaminare il merito della questione, ma è anche dannoso per il ricorrente, che si espone a condanne economiche. Per gli avvocati, questo caso serve da monito sulla necessità di redigere atti di impugnazione dettagliati e ben argomentati, che non si limitino a criticare la decisione precedente, ma che ne smontino il ragionamento punto per punto, con riferimenti normativi e fattuali puntuali.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché era generico. Il ricorrente si è limitato a enunciare l’esistenza di un vizio di motivazione senza fornire alcuna argomentazione specifica, né indicare le ragioni di diritto e gli elementi di fatto a sostegno della sua tesi, violando così i requisiti dell’art. 581 cod. proc. pen.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa richiede la legge per un valido motivo di ricorso?
La legge, in particolare l’art. 581 del codice di procedura penale, richiede che i motivi di ricorso contengano l’indicazione specifica delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che sorreggono la richiesta. Non è sufficiente una semplice affermazione di dissenso, ma è necessaria un’argomentazione dettagliata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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