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Ricorso inammissibile: perché la Cassazione lo rigetta

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile a causa della sua assoluta genericità. L’appellante non ha fornito ragioni di diritto o dati di fatto specifici a supporto della sua richiesta, portando al rigetto e alla condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di tremila euro.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile per genericità: la Cassazione stabilisce le conseguenze

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 9541/2024, offre un importante chiarimento sui requisiti di ammissibilità dei ricorsi. La decisione sottolinea che un ricorso inammissibile perché privo di specificità non solo viene rigettato, ma comporta anche severe conseguenze economiche per chi lo presenta. Questo principio è fondamentale per garantire l’efficienza del sistema giudiziario e scoraggiare impugnazioni superficiali.

Il caso in esame

Un imputato, attraverso il suo difensore, presentava ricorso avverso una sentenza della Corte d’Appello. Il motivo principale dell’impugnazione era la presunta violazione di legge per il mancato riconoscimento di una causa di non punibilità, come previsto dall’articolo 129 del codice di procedura penale. L’obiettivo era ottenere l’annullamento della sentenza impugnata.

Le ragioni del ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha ritenuto inammissibile. La ragione di tale decisione risiede nella totale mancanza di specificità dei motivi addotti. Secondo i giudici, le argomentazioni presentate erano meramente generiche, prive di un’adeguata esposizione delle ragioni di diritto e dei dati di fatto concreti che avrebbero dovuto sostenere la richiesta. In sostanza, il ricorso non spiegava in modo chiaro e preciso perché la Corte d’Appello avrebbe errato nella sua decisione.

Le conseguenze della decisione

La dichiarazione di inammissibilità ha attivato le disposizioni dell’articolo 616 del codice di procedura penale. La Corte ha stabilito che, non essendovi prova di un’assenza di colpa da parte del ricorrente nel causare l’inammissibilità, quest’ultimo doveva essere condannato a delle sanzioni.

Le conseguenze sono state duplici:
1. Condanna al pagamento delle spese processuali: il ricorrente è stato obbligato a coprire i costi del procedimento.
2. Condanna al pagamento di una sanzione pecuniaria: è stata inflitta una sanzione di tremila euro da versare alla cassa delle ammende.

Questa misura serve a disincentivare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o redatti in modo negligente, che sovraccaricano inutilmente il lavoro della Suprema Corte.

Le motivazioni della Corte

Le motivazioni della Corte sono nette e si fondano su un principio cardine della procedura penale: il principio di specificità dei motivi di ricorso. Un’impugnazione non può limitarsi a enunciare una generica doglianza, ma deve articolare una critica puntuale e argomentata del provvedimento che si intende contestare. Deve indicare con precisione le parti della sentenza che si ritengono errate e le norme di legge che si assumono violate, collegando il tutto a elementi fattuali specifici. Nel caso di specie, il ricorso era completamente carente sotto questo profilo, riducendosi a una richiesta astratta e non supportata da argomenti concreti. La Corte ha quindi agito in conformità con la legge e la giurisprudenza consolidata, inclusa quella della Corte Costituzionale, che legittima l’applicazione di sanzioni in caso di colpa nella determinazione della causa di inammissibilità.

Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un messaggio fondamentale per tutti gli operatori del diritto: la redazione di un atto di impugnazione richiede rigore, precisione e serietà. Presentare un ricorso inammissibile per genericità non è una mera leggerezza procedurale, ma un errore che comporta conseguenze economiche tangibili. La decisione della Cassazione serve come monito a non abusare dello strumento processuale dell’impugnazione, garantendo che l’accesso alla giustizia di ultima istanza sia riservato a casi che presentano questioni giuridiche serie e ben definite.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché era assolutamente privo di specificità, presentando deduzioni generiche e non indicando le ragioni di diritto e i dati di fatto a supporto della richiesta di annullamento.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile e si ravvisa una colpa del ricorrente, quest’ultimo viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, che in questo caso è stata fissata in tremila euro da versare alla cassa delle ammende.

Cosa significa che un ricorso deve essere ‘specifico’?
Significa che l’atto di impugnazione deve indicare in modo chiaro e dettagliato quali parti della sentenza si contestano, quali norme di legge si ritengono violate e su quali elementi di fatto si basa la critica, evitando argomentazioni vaghe o astratte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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