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Ricorso inammissibile per reiterazione motivi di merito

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 44868/2024, ha dichiarato il ricorso inammissibile presentato da due imputati contro una sentenza della Corte d’Appello di Milano. La Corte ha stabilito che l’appello era una mera ripetizione di motivi di merito, già valutati e respinti nel grado precedente, senza sollevare nuove questionesi di legittimità. Di conseguenza, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 13 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Rigetta l’Appello

L’ordinanza della Corte di Cassazione n. 44868 del 2024 offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile possa essere rapidamente definito, sottolineando i limiti del giudizio di legittimità. Questo provvedimento è fondamentale per comprendere che la Corte di Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti, ma un organo che vigila sulla corretta applicazione della legge.

I Fatti del Caso

Due soggetti, condannati dalla Corte d’Appello di Milano, hanno presentato ricorso alla Corte di Cassazione. Il loro appello si basava su un unico motivo: contestavano la correttezza della motivazione della sentenza di condanna, mettendo in discussione la valutazione sull’attendibilità della persona offesa, sulla cui testimonianza si fondava l’intero impianto accusatorio.

La Decisione sul Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte ha dichiarato i ricorsi proposti totalmente inammissibili. La decisione non è entrata nel vivo delle argomentazioni difensive, ma si è fermata a un livello procedurale. La conseguenza diretta per i ricorrenti è stata la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, a titolo di sanzione per aver adito la Corte con un ricorso privo dei presupposti di legge.

Le Motivazioni della Corte

Il cuore della decisione risiede nella distinzione tra “giudizio di merito” e “giudizio di legittimità”. La Corte ha osservato che i ricorrenti non hanno sollevato vizi di legge o difetti logici nel ragionamento della Corte d’Appello. Al contrario, hanno semplicemente riproposto le stesse identiche argomentazioni già presentate e respinte nel precedente grado di giudizio. Questo comportamento è stato definito come una “pedissequa reiterazione” di motivi prettamente di merito.

La Cassazione ha ribadito che il suo compito non è rivalutare le prove o decidere se un testimone sia credibile o meno; tale compito spetta esclusivamente ai giudici di primo e secondo grado. Nel caso di specie, la Corte d’Appello aveva ampiamente e congruamente motivato (nelle pagine da 6 a 8 della sentenza impugnata) le ragioni per cui riteneva attendibile la narrazione della persona offesa. Poiché tale motivazione era priva di vizi logico-giuridici, la decisione era incensurabile in sede di legittimità.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza serve da monito: un ricorso in Cassazione deve essere fondato su precise censure di diritto. Non è sufficiente essere in disaccordo con la valutazione dei fatti compiuta dai giudici dei gradi precedenti. Per evitare una declaratoria di ricorso inammissibile, è indispensabile che la difesa individui specifici errori nell’applicazione delle norme giuridiche o palesi illogicità nel percorso argomentativo della sentenza impugnata. Tentare di ottenere un’ulteriore valutazione del merito si traduce non solo in una sconfitta processuale, ma anche in sanzioni economiche aggiuntive.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile se, come in questo caso, si limita a riproporre questioni di merito (relative ai fatti e alle prove) già esaminate e decise nei precedenti gradi di giudizio, senza denunciare specifici errori di diritto o vizi logici nella motivazione della sentenza impugnata.

Qual è il ruolo della Corte di Cassazione nel processo penale?
La Corte di Cassazione non è un giudice dei fatti, ma un giudice di legittimità. Il suo compito è assicurare che la legge sia stata interpretata e applicata correttamente dai giudici di merito e che la motivazione delle sentenze sia logica e coerente, non di riesaminare le prove o l’attendibilità dei testimoni.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la sentenza impugnata diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende come sanzione per aver presentato un ricorso non ammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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