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Ricorso inammissibile per motivi generici: la Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile a causa della genericità dei motivi presentati. L’imputato non ha specificato gli elementi a sostegno della sua critica alla sentenza d’appello, violando i requisiti di legge e rendendo impossibile il sindacato del giudice. Di conseguenza, è stato condannato al pagamento delle spese e a una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 25 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: quando la genericità costa caro

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale che richiede rigore e precisione. Un’impugnazione non può limitarsi a una generica lamentela, ma deve individuare con esattezza i vizi della sentenza che si intende contestare. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ci ricorda proprio questo principio, dichiarando un ricorso inammissibile perché formulato in termini troppo vaghi, impedendo di fatto ai giudici di esercitare il proprio sindacato. Questo caso evidenzia l’importanza di rispettare i requisiti formali previsti dalla legge per non vedersi chiudere le porte della giustizia e subire anche una condanna economica.

I fatti del caso

Il procedimento trae origine dal ricorso di un imputato avverso una sentenza della Corte d’appello che ne aveva confermato la responsabilità penale. L’imputato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione basandosi su un unico motivo: un presunto vizio di motivazione nella sentenza di secondo grado.

Il ricorso inammissibile e la sua genericità

Il fulcro della decisione della Suprema Corte risiede nella valutazione del motivo di ricorso. I giudici hanno stabilito che l’atto di impugnazione era ‘del tutto generico’. Invece di contestare punti specifici del ragionamento della Corte d’appello, l’imputato si era limitato a una censura generale sull’affermazione della sua responsabilità penale. Questa modalità di impugnazione si scontra direttamente con quanto prescritto dall’articolo 581, comma 1, lettera d), del Codice di procedura penale, che impone di enunciare in modo specifico le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta.

La decisione della Corte di Cassazione

A fronte di questa carenza, la Corte di Cassazione non ha potuto fare altro che dichiarare il ricorso inammissibile. Quando i motivi sono generici, il giudice dell’impugnazione non è messo nelle condizioni di comprendere quali siano i punti della decisione impugnata che si intendono criticare né di verificare la fondatezza di tali critiche. L’atto di appello, in sostanza, era vuoto nei contenuti specifici, rendendo impossibile qualsiasi valutazione nel merito.

le motivazioni

La motivazione dell’ordinanza è netta e si fonda su un principio consolidato della procedura penale: la specificità dei motivi di ricorso non è un mero formalismo, ma un requisito sostanziale che garantisce il corretto funzionamento del sistema delle impugnazioni. La Corte ha sottolineato come la sentenza della Corte d’appello presentasse una motivazione ‘adeguata e logicamente corretta’, specialmente nelle pagine citate come rilevanti. Il ricorrente, al contrario, non ha indicato ‘gli specifici elementi che sono alla base della censura formulata’. Senza questa specificazione, il ricorso si trasforma in una richiesta di riesame generale del caso, compito che non spetta alla Corte di Cassazione, la quale è giudice di legittimità e non di merito. La genericità, quindi, paralizza la funzione stessa del ricorso, rendendolo uno strumento inefficace.

le conclusioni

La conseguenza di un ricorso inammissibile non è solo la conferma della sentenza impugnata, ma comporta anche sanzioni per il ricorrente. In questo caso, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa decisione serve da monito: l’accesso alla giustizia richiede il rispetto delle regole procedurali. Per avvocati e assistiti, ciò significa che la preparazione di un ricorso deve essere meticolosa, dettagliata e fondata su critiche puntuali e argomentate, pena la vanificazione del diritto di difesa e l’aggravio di ulteriori costi.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto ‘del tutto generico’, ovvero privo dei requisiti di specificità prescritti dall’art. 581, comma 1, lett. d), del codice di procedura penale.

Cosa mancava, in concreto, nel motivo di ricorso presentato?
Nel ricorso non erano indicati gli specifici elementi che stavano alla base della critica mossa alla sentenza impugnata, impedendo così al giudice di individuare i rilievi e di esercitare il proprio sindacato.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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