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Ricorso inammissibile per motivi generici: la Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile poiché i motivi presentati erano generici e si limitavano a ripetere argomentazioni già respinte dalla Corte d’Appello. La Corte ha sottolineato che un ricorso è privo di specificità non solo se vago, ma anche se non si confronta criticamente con la motivazione della sentenza impugnata. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 24 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando i Motivi di Appello sono Generici

L’esito di un processo non si decide solo nel merito, ma anche attraverso il rigoroso rispetto delle regole procedurali. Un esempio emblematico è il caso del ricorso inammissibile, una pronuncia che impedisce alla Corte di Cassazione di esaminare il fondo della questione. Con una recente ordinanza, la Suprema Corte ha ribadito i criteri di specificità richiesti per un ricorso, sanzionando la mera riproposizione di argomenti già discussi nei gradi precedenti.

I Fatti del Caso

Un imputato, dopo essere stato condannato in secondo grado dalla Corte d’Appello, decideva di presentare ricorso per Cassazione. Tra i motivi sollevati, vi era una presunta illogicità della motivazione della sentenza d’appello, in particolare per una discordanza tra la parte motiva e il dispositivo riguardante la pena. Altri motivi di ricorso riproponevano censure relative alla valutazione della responsabilità, alla dosimetria della sanzione e alla liquidazione del danno, già formulate e respinte nel giudizio d’appello.

La Decisione della Corte e il Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o meno del ricorrente, ma si ferma a un livello precedente, quello dei requisiti formali dell’atto di impugnazione. La Corte ha stabilito che i motivi presentati non soddisfacevano il requisito di specificità imposto dall’articolo 581 del Codice di Procedura Penale.

Le Motivazioni della Decisione

La Suprema Corte ha articolato la sua decisione su alcuni pilastri fondamentali della procedura penale.

In primo luogo, ha evidenziato che la mancanza di specificità non si manifesta solo con motivi vaghi o indeterminati. Si concretizza anche quando manca una correlazione critica tra le argomentazioni della sentenza impugnata e quelle poste a fondamento del ricorso. In altre parole, non è sufficiente lamentare un errore; è necessario spiegare perché il ragionamento del giudice precedente sia sbagliato, confrontandosi punto per punto con la sua motivazione.

Nel caso specifico, la Corte d’Appello aveva già corretto l’errore materiale tra motivazione e dispositivo della sentenza di primo grado, argomentando specificamente la sua decisione. Il ricorso, ignorando tale spiegazione, si è rivelato privo della necessaria specificità.

In secondo luogo, i giudici hanno qualificato gli altri motivi come ‘meramente riproduttivi’ delle censure già avanzate in appello. La Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono semplicemente ripresentare le stesse argomentazioni. Il ricorrente ha l’onere di contestare le ragioni per cui la Corte d’Appello ha disatteso le sue doglianze, non di riproporre le doglianze stesse. Poiché i giudici d’appello avevano ampiamente e logicamente motivato il loro convincimento, la riproposizione acritica di tali motivi è stata giudicata inammissibile.

Infine, un’interessante nota riguarda la posizione della parte civile. Sebbene avesse chiesto la liquidazione delle spese legali, la Corte ha respinto la richiesta perché la memoria presentata conteneva solo le conclusioni, senza alcuna argomentazione giuridica a supporto. Ciò, in un’udienza non partecipata, non è sufficiente per giustificare la condanna alle spese.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza offre una lezione cruciale per la redazione degli atti di impugnazione. Per evitare una declaratoria di ricorso inammissibile, è indispensabile che l’atto si confronti in modo puntuale e critico con la decisione impugnata. Non basta ripetere doglianze già esaminate, ma occorre ‘smontare’ il ragionamento del giudice precedente, evidenziandone vizi logici o violazioni di legge. La specificità è, dunque, sinonimo di un dialogo argomentativo con la sentenza che si contesta, un requisito imprescindibile per accedere al giudizio di legittimità.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando è privo dei requisiti di specificità previsti dalla legge, ad esempio se i motivi sono generici, indeterminati o si limitano a ripetere argomentazioni già valutate e respinte nel grado di giudizio precedente senza confrontarsi criticamente con la motivazione della sentenza impugnata.

Cosa significa che i motivi di ricorso sono ‘meramente riproduttivi’?
Significa che il ricorso si limita a riproporre le stesse identiche censure e argomentazioni già presentate nel giudizio d’appello, senza contestare specificamente le ragioni per cui la Corte d’Appello le aveva respinte. Tale pratica è considerata una violazione del requisito di specificità.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, il cui importo è stabilito discrezionalmente dalla Corte (nel caso di specie, tremila euro).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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