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Ricorso inammissibile per manifesta infondatezza

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile perché le motivazioni addotte dal ricorrente sono risultate generiche e non hanno confutato specificamente le argomentazioni della sentenza impugnata. Questa decisione per manifesta infondatezza ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Spiega i Requisiti di Specificità

Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una fase delicata che richiede rigore e precisione. Un’ordinanza recente ci offre l’opportunità di approfondire uno dei motivi più comuni di rigetto: il ricorso inammissibile per manifesta infondatezza. Questo accade quando le argomentazioni dell’appellante non sono sufficientemente specifiche da mettere in discussione la sentenza precedente. Analizziamo il caso per capire i requisiti essenziali di un ricorso efficace.

I Fatti del Caso

Un imputato, a seguito di una condanna emessa dalla Corte d’Appello di Catanzaro, decideva di presentare ricorso per Cassazione. L’obiettivo era ottenere l’annullamento della sentenza di secondo grado, contestandone le conclusioni. Il caso è quindi giunto all’esame della Suprema Corte per la valutazione della sua ammissibilità e del suo merito.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 14599/2025, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione significa che i giudici non sono entrati nel merito delle questioni sollevate, fermandosi a una valutazione preliminare. La ragione risiede nella manifesta infondatezza dei motivi presentati, che non possedevano i requisiti minimi di specificità richiesti dalla legge per avviare un serio contraddittorio.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha basato la sua decisione su un principio fondamentale della procedura penale: un ricorso per Cassazione non può limitarsi a una generica contestazione della sentenza impugnata. È necessario, invece, che confuti specificamente ogni argomentazione su cui si fonda la decisione del giudice precedente.

Nel caso di specie, le doglianze del ricorrente sono state giudicate del tutto generiche e astratte. La Corte ha richiamato un proprio precedente orientamento (sentenza n. 9677/2015), secondo cui si ha una motivazione solo ‘apparente’, e quindi inefficace, quando:

* È completamente slegata dalle risultanze processuali.
* Si basa su argomentazioni di puro genere o asserzioni apodittiche.
* Utilizza proposizioni prive di una reale efficacia dimostrativa.

Poiché il ricorso non ha saputo contrapporre argomenti puntuali e pertinenti a quelli della Corte d’Appello, è stato ritenuto manifestamente infondato. Di conseguenza, oltre a respingere il ricorso, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione prevista proprio per scoraggiare ricorsi dilatori o palesemente infondati.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un messaggio cruciale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione: la precisione è tutto. Un ricorso inammissibile non è solo un’opportunità persa, ma comporta anche conseguenze economiche significative. È indispensabile che l’atto di impugnazione sia redatto in modo da analizzare criticamente la sentenza precedente, evidenziandone con chiarezza e specificità i presunti vizi logici o giuridici. Le contestazioni generiche o le semplici riproposizioni di argomenti già respinti non hanno alcuna possibilità di successo e vengono sanzionate severamente.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile, come nel caso esaminato, per ‘manifesta infondatezza’. Ciò si verifica quando i motivi presentati non confutano in modo specifico le argomentazioni della sentenza impugnata, ma si limitano a contestazioni generiche o affermazioni prive di efficacia dimostrativa.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro, in questo caso fissata in tremila euro, da versare alla Cassa delle ammende.

Cosa si intende per argomentazioni ‘prive di efficacia dimostrativa’?
Secondo la Corte, sono quelle argomentazioni che risultano completamente avulse dalle risultanze processuali, che si basano su affermazioni di puro genere o su asserzioni apodittiche, ovvero affermazioni presentate come verità assolute senza essere supportate da prove o ragionamenti validi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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