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Ricorso inammissibile patteggiamento: la Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati da tre imputati avverso una sentenza di patteggiamento. La Corte ha ribadito che l’impugnazione di una sentenza emessa a seguito di accordo tra le parti è consentita solo per motivi tassativamente previsti dalla legge, come l’errata qualificazione giuridica o l’illegalità della pena. Poiché i motivi sollevati non rientravano in queste categorie, il ricorso inammissibile patteggiamento ha portato alla condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile Patteggiamento: la Cassazione Stabilisce i Limiti

L’impugnazione di una sentenza di patteggiamento è un terreno complesso, governato da regole procedurali molto stringenti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha chiarito ulteriormente i confini di questa materia, dichiarando un ricorso inammissibile patteggiamento e condannando i ricorrenti al pagamento delle spese. Questa decisione sottolinea l’importanza di formulare i motivi di ricorso nel rispetto tassativo delle norme, per non incorrere in una declaratoria di inammissibilità e nelle relative conseguenze economiche.

I Fatti del Caso

Tre individui avevano proposto ricorso per cassazione contro una sentenza emessa dal Giudice dell’Udienza Preliminare (G.U.P.) del Tribunale di Varese, con la quale era stata applicata la pena su richiesta delle parti (patteggiamento).

Due dei ricorrenti lamentavano un vizio di motivazione per l’omessa pronuncia sulla possibile sussistenza di cause di proscioglimento. Il terzo ricorrente, invece, eccepiva un vizio di motivazione relativo alla qualificazione giuridica del fatto contestato.

I Limiti all’Impugnazione e il Ricorso Inammissibile Patteggiamento

La normativa processuale penale, in particolare l’art. 448, comma 2-bis, del codice di procedura penale, stabilisce che la sentenza di patteggiamento può essere impugnata con ricorso per cassazione solo per motivi ben specifici. Questi includono:

* Problemi legati all’espressione della volontà dell’imputato;
* Difetto di correlazione tra la richiesta e la sentenza;
* Erronea qualificazione giuridica del fatto;
* Illegalità della pena o della misura di sicurezza applicata.

Qualsiasi motivo di ricorso che non rientri in questo elenco è destinato a essere dichiarato inammissibile.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, esaminando i ricorsi, li ha ritenuti inammissibili. I giudici hanno constatato che i motivi proposti dagli imputati non rientravano in nessuna delle categorie consentite dalla legge per l’impugnazione di una sentenza di patteggiamento. La Corte ha agito applicando un consolidato orientamento giurisprudenziale che interpreta in modo restrittivo le possibilità di ricorso in questi casi.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Stato Dichiarato Inammissibile?

La Corte ha spiegato che i ricorsi erano stati proposti al di fuori dei casi consentiti. I motivi relativi alla presunta omessa valutazione di cause di proscioglimento non sono contemplati tra le ragioni valide per impugnare un patteggiamento. L’essenza del patteggiamento, infatti, è un accordo sulla pena che presuppone la rinuncia a contestare l’accusa nel merito, salvo che emergano evidenti cause di non punibilità.

Inoltre, per quanto riguarda il motivo sull’erronea qualificazione giuridica del fatto, la Corte lo ha liquidato come inammissibile per la sua “assoluta genericità”. Un motivo di ricorso, per essere valido, deve essere specifico e dettagliato, non può limitarsi a una lamentela vaga e non argomentata. Di conseguenza, la Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile patteggiamento, confermando la decisione del G.U.P.

Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche della Decisione

La declaratoria di inammissibilità ha comportato conseguenze significative per i ricorrenti. Ai sensi dell’art. 616 del codice di procedura penale, sono stati condannati al pagamento delle spese processuali. In aggiunta, tenuto conto che non sono emersi elementi per ritenerli esenti da colpa nella determinazione della causa di inammissibilità, ciascuno di loro è stato condannato a versare la somma di 3.000 euro alla Cassa delle ammende.

Questa pronuncia serve da monito: l’accesso al giudizio di Cassazione dopo un patteggiamento è un’eccezione, non la regola, e i motivi di ricorso devono essere formulati con estrema precisione e solo nei casi tassativamente previsti dalla legge.

È sempre possibile impugnare una sentenza di patteggiamento?
No, l’ordinanza chiarisce che il ricorso per cassazione contro una sentenza di patteggiamento è consentito solo per motivi specifici e limitati, come problemi nel consenso dell’imputato, errata qualificazione giuridica del fatto o illegalità della pena.

Quali sono state le conseguenze per i ricorrenti la cui impugnazione è stata dichiarata inammissibile?
Oltre alla conferma della condanna, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro ciascuno a favore della Cassa delle ammende.

Perché il motivo relativo all’errata qualificazione giuridica è stato respinto?
La Corte ha ritenuto quel motivo inammissibile a causa della sua “assoluta genericità”, il che significa che non era sufficientemente specifico e dettagliato per poter essere esaminato nel merito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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