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Ricorso inammissibile: no al riesame dei fatti

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile presentato contro una condanna della Corte d’Appello di Milano. La decisione si fonda sull’impossibilità per la Suprema Corte di riesaminare il merito dei fatti. Viene confermata la valutazione di pericolosità sociale dell’imputata, basata sui suoi numerosi precedenti penali, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione Ribadisce i Limiti del Proprio Giudizio

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile, riaffermando un principio fondamentale della procedura penale: il suo ruolo non è quello di riesaminare i fatti, ma di garantire la corretta applicazione della legge. Questa decisione offre uno spunto cruciale per comprendere i limiti del giudizio di legittimità e le conseguenze per chi presenta un’impugnazione senza fondati motivi di diritto.

I Fatti del Caso e la Sentenza d’Appello

La vicenda trae origine da una sentenza della Corte di Appello di Milano, che aveva condannato un’imputata alla pena di tre mesi di arresto per reati previsti dal codice penale e dal cosiddetto Codice Antimafia (d.lgs. n. 159/2011). La difesa della donna ha proposto ricorso per Cassazione, chiedendo un riesame completo della vicenda processuale, contestando nel merito la valutazione dei fatti operata dai giudici di secondo grado.

La Valutazione sul Ricorso Inammissibile da Parte della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha prontamente respinto le richieste della ricorrente, qualificando il ricorso inammissibile. Gli Ermellini hanno sottolineato che le doglianze presentate non evidenziavano vizi di legittimità (cioè errori nell’applicazione delle norme di diritto o vizi logici nella motivazione), ma miravano a ottenere una nuova valutazione dei fatti. Tale compito, tuttavia, è precluso alla Suprema Corte, che non è un “terzo grado di giudizio” nel merito, ma un organo di controllo sulla corretta interpretazione e applicazione della legge.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha ritenuto che la sentenza impugnata fosse immune da censure, poiché la valutazione della Corte territoriale era stata condotta nel pieno rispetto delle regole della logica e delle risultanze processuali. Inoltre, la decisione di inammissibilità è stata rafforzata dalla valutazione della pericolosità sociale della ricorrente. I giudici hanno evidenziato come le indagini e i numerosi precedenti penali a carico dell’imputata (tra cui resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, furto aggravato e interruzione di pubblico servizio) delineassero un quadro di totale inaffidabilità e di reiterazione delle condotte illecite. Questa situazione, secondo la Corte, escludeva categoricamente la possibilità di formulare un “positivo giudizio prognostico”, confermando la correttezza della decisione dei giudici d’appello.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La dichiarazione di inammissibilità ha comportato conseguenze economiche significative per la ricorrente. In base all’art. 616 del codice di procedura penale, è stata condannata non solo al pagamento delle spese del procedimento, ma anche al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa ordinanza serve da monito: un ricorso per Cassazione deve basarsi su specifici motivi di diritto e non può essere un tentativo di rimettere in discussione l’accertamento dei fatti già vagliato nei precedenti gradi di giudizio. La distinzione tra giudizio di merito e giudizio di legittimità rimane un pilastro del nostro sistema processuale.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché chiedeva un riesame nel merito della vicenda processuale, ovvero una nuova valutazione dei fatti. Questo tipo di richiesta esula dalle competenze della Corte di Cassazione, la quale si occupa solo di verificare la corretta applicazione della legge (giudizio di legittimità) e non di riesaminare le prove.

Quali elementi sono stati considerati per valutare la pericolosità sociale della ricorrente?
La Corte ha basato il suo giudizio sui numerosi precedenti penali dell’imputata, che includevano reati come resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, violenza privata, furto aggravato e interruzione di pubblico servizio. La reiterazione di queste condotte illecite e la sua generale inaffidabilità hanno portato i giudici a escludere la possibilità di un giudizio prognostico favorevole.

Quali sono le conseguenze economiche della dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
La ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e, inoltre, al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’articolo 616 del codice di procedura penale per i casi di inammissibilità del ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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