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Ricorso inammissibile: No a nuove valutazioni in Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da due imputati contro una sentenza della Corte d’Appello. La Suprema Corte ha stabilito che non è possibile presentare in sede di legittimità una semplice rilettura dei fatti, alternativa a quella già motivata adeguatamente nei gradi di merito. Di conseguenza, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Ribadisce i Suoi Limiti

L’ordinanza della Corte di Cassazione, Sezione Penale, del 21 gennaio 2025, offre un chiaro promemoria sui confini del giudizio di legittimità, confermando che un ricorso inammissibile è la conseguenza inevitabile per chi cerca di ottenere una terza valutazione dei fatti. Questo principio è fondamentale per comprendere la struttura del nostro sistema giudiziario e l’esatta funzione della Suprema Corte.

La Vicenda Processuale

Il caso trae origine dal ricorso congiunto presentato da due individui avverso una sentenza della Corte d’Appello di Salerno del 16 settembre 2024. Il fulcro della loro impugnazione si basava su un unico motivo, condiviso da entrambi: una critica alla valutazione delle prove e delle circostanze di fatto compiuta dai giudici di secondo grado. In sostanza, i ricorrenti proponevano una ricostruzione degli eventi alternativa e, a loro dire, più corretta di quella che aveva portato alla loro condanna.

Il Principio del Ricorso Inammissibile in Cassazione

La Corte di Cassazione ha stroncato sul nascere le argomentazioni dei ricorrenti, dichiarando il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su un caposaldo della procedura penale: il ruolo della Suprema Corte non è quello di un “terzo grado” di giudizio sul merito della controversia. La Cassazione non può riesaminare le prove, né sostituire la propria valutazione dei fatti a quella, logicamente argomentata, dei giudici dei gradi precedenti.

Il suo compito è esclusivamente quello di verificare la corretta applicazione delle norme di diritto e il rispetto delle regole processuali, oltre a controllare la coerenza e la logicità della motivazione della sentenza impugnata. Qualsiasi tentativo di indurre la Corte a una nuova e diversa lettura delle risultanze processuali è destinato a fallire.

Le Motivazioni della Suprema Corte

Nelle motivazioni dell’ordinanza, i giudici supremi chiariscono che il motivo di ricorso si risolveva in una “rilettura delle emergenze processuali alternativa e antagonista a quella prospettata dalla Corte di appello”. Quest’ultima, secondo la Cassazione, aveva fornito una motivazione “adeguata, logica e priva di contraddizione di merito” in risposta alle medesime questioni già sollevate. Pertanto, i motivi del ricorso erano preclusi.

La Corte ha inoltre richiamato un importante precedente delle Sezioni Unite (sentenza Jakani, 2000), ribadendo che non è consentito saggiare la tenuta logica di una pronuncia confrontandola con “altri modelli di ragionamento mutuati dall’esterno”. La valutazione deve basarsi esclusivamente sulla coerenza interna della sentenza impugnata. Poiché il ricorso non denunciava vizi di legittimità, ma mirava a un riesame del merito, è stato dichiarato inammissibile.

Conclusioni: Le Conseguenze di un Ricorso Inammissibile

La dichiarazione di inammissibilità ha comportato due conseguenze dirette e onerose per i ricorrenti. In primo luogo, la condanna al pagamento delle spese processuali. In secondo luogo, la condanna al versamento di una somma di tremila euro ciascuno in favore della Cassa delle ammende. Questa pronuncia serve da monito: un’impugnazione in Cassazione deve essere fondata su specifici vizi di legittimità e non può rappresentare un mero tentativo di ottenere una terza chance di valutazione dei fatti. Agire diversamente comporta non solo il rigetto del ricorso, ma anche sanzioni economiche significative.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché non contestava vizi di legittimità, ma si limitava a proporre una rilettura alternativa dei fatti e delle prove già valutati dalla Corte d’Appello, un’attività che esula dalle competenze della Corte di Cassazione.

Qual è il ruolo della Corte di Cassazione?
La Corte di Cassazione non è un giudice di terzo grado che può riesaminare il merito di una vicenda. Il suo compito è quello di garantire l’uniforme interpretazione della legge e di controllare la logicità e la coerenza della motivazione delle sentenze dei giudici di merito, senza entrare in una nuova valutazione dei fatti.

Quali sono state le conseguenze economiche per i ricorrenti?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del loro ricorso, i ricorrenti sono stati condannati a pagare le spese processuali e a versare una somma di 3.000 euro ciascuno alla Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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