Il Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Non Può Riesaminare i Fatti
Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre lo spunto per chiarire un concetto fondamentale della procedura penale: la differenza tra il giudizio di merito e il giudizio di legittimità. In questo caso, la Corte ha dichiarato un ricorso inammissibile perché il ricorrente chiedeva, in sostanza, una nuova valutazione delle prove, un compito che non spetta alla Suprema Corte. Analizziamo insieme la vicenda per comprendere meglio i limiti e le funzioni del ricorso in Cassazione.
Il Caso: DNA contro Assenza di Impronte
I fatti alla base della vicenda giudiziaria riguardano un soggetto condannato nei primi due gradi di giudizio per la detenzione illecita di armi. La difesa dell’imputato ha presentato ricorso in Cassazione basando le proprie argomentazioni su una presunta illogicità della motivazione della sentenza d’appello. Nello specifico, si chiedeva di dare un peso maggiore all’assenza di impronte digitali dell’imputato sulle armi sequestrate rispetto alla presenza del suo profilo genetico (DNA) su alcune cicche di sigaretta rinvenute nello stesso locale dove si trovavano le armi. Secondo la tesi difensiva, questa lettura alternativa delle prove avrebbe dovuto portare all’esclusione della riferibilità delle armi al proprio assistito.
I Limiti del Giudizio di Cassazione e il Ricorso Inammissibile
La Corte di Cassazione, con la sua ordinanza, ha respinto completamente questa impostazione. Il punto centrale della decisione risiede nella natura stessa del giudizio di legittimità. La Suprema Corte non è un “terzo grado” di giudizio dove si possono riesaminare i fatti e le prove come se fosse un nuovo processo. Il suo compito è verificare che i giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello) abbiano applicato correttamente la legge e abbiano motivato la loro decisione in modo logico e non contraddittorio. Presentare un ricorso inammissibile significa proprio questo: chiedere alla Corte qualcosa che per legge non può fare, come appunto una nuova e diversa valutazione del materiale probatorio.
Le Motivazioni della Corte Suprema
La Corte ha ritenuto il motivo del ricorso manifestamente infondato, sottolineando come l’imputato, invece di evidenziare vizi di legittimità (cioè errori di diritto o difetti logici evidenti nella motivazione), si sia limitato a proporre una propria versione dei fatti. I giudici hanno chiarito che sollecitare “un nuovo apprezzamento delle evidenze probatorie da sovrapporre a quello, non manifestamente illogico, del giudice del merito” è un’operazione del tutto estranea al giudizio di legittimità.
Inoltre, la Corte ha osservato che la sentenza impugnata non si basava solo sulla prova del DNA, ma valorizzava tale elemento indiziario unitamente alle dichiarazioni di una testimone. Quest’ultima aveva indicato l’imputato come la persona che aveva la disponibilità del locale in cui le armi erano state trovate. Di conseguenza, il ragionamento dei giudici di merito era complesso e fondato su più elementi convergenti, e non poteva essere smontato isolando e criticando una singola prova.
Conclusioni: Cosa Insegna Questa Ordinanza
Questa decisione ribadisce un principio cruciale per chiunque affronti un procedimento penale: il ricorso in Cassazione deve essere preparato con estrema attenzione, concentrandosi esclusivamente su questioni di diritto o su vizi logici macroscopici della motivazione. Tentare di ottenere dalla Suprema Corte una rilettura delle prove favorevole alla propria tesi è una strategia destinata al fallimento, che porta a una declaratoria di inammissibilità e alla condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. La distinzione tra “fatto” e “diritto” è il cardine su cui si regge l’intero sistema delle impugnazioni.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché proponeva questioni di fatto, chiedendo alla Corte di Cassazione di effettuare una nuova valutazione delle prove (dare più peso all’assenza di impronte che alla presenza di DNA), compito che spetta esclusivamente ai giudici di merito (primo e secondo grado).
È possibile chiedere alla Corte di Cassazione di riconsiderare le prove come il DNA o le impronte digitali?
No, non è possibile chiedere alla Corte di Cassazione una nuova e diversa valutazione delle prove. Il suo ruolo non è quello di stabilire se una prova sia più o meno convincente di un’altra, ma solo di verificare se la valutazione fatta dal giudice di merito sia basata su un ragionamento logico e conforme alla legge.
Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, la condanna diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver adito la Corte con un’impugnazione non consentita.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 34607 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 34607 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 01/07/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
TRANTINO NOME NOME NOME LENTINI il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 15/12/2023 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Visti gli atti.
Esaminati il ricorso proposto da NOME COGNOME e la sentenza impugnata.
Ritenuto che l’unico motivo è interamente versato in fatto ed è comunque manifestamente infondato.
Il ricorrente, anziché denunciare specifiche criticità del percorso motivazionale, si è dedicato a prospettare una lettura alternativa del materiale probatorio sollecitando, al fine di escludere “la riferibilità delle armi” indicate capo di imputazione, l’attribuzione di maggiore forza dimostrativa all’assenza di impronte dell’imputato su dette armi rispetto alla presenza del suo profilo genetico nelle cicche di sigarette rivenute nel locale dove le stesse erano rinvenute, peraltro trascurando che detto elemento indiziario era stato valorizzato dalla sentenza impugnata insieme con le dichiarazioni accusatorie di una testimone che avava indicato il COGNOME come la persona che aveva la disponibilità di tale locale.
Si tratta di operazione del tutto estranea al giudizio di legittimità specie se come nel caso in esame, finisce per sollecitare un nuovo apprezzamento delle evidenze probatorie da sovrapporre a quello, non manifestamente illogico, del giudice del merito.
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende;
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso, in Roma 1. luglio 2024.