Ricorso Inammissibile: La Cassazione non Riscrive i Fatti del Processo
Quando un processo giunge in Corte di Cassazione, le regole del gioco cambiano. Non si discute più se l’imputato sia colpevole o innocente basandosi sulle prove, ma solo se la legge sia stata applicata correttamente. Una recente ordinanza della Suprema Corte offre un chiaro esempio di questo principio, dichiarando un ricorso inammissibile perché tentava, di fatto, di ottenere una nuova valutazione del merito della vicenda. Questo caso ci permette di approfondire i confini del giudizio di legittimità e le conseguenze per chi presenta un ricorso non fondato su vizi di legge.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato da un imputato contro una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Roma. L’imputato, attraverso il suo difensore, lamentava la violazione degli articoli 192 e 530 del codice di procedura penale, sostenendo che la sua responsabilità penale fosse stata affermata sulla base di una valutazione errata delle prove. In sostanza, il ricorrente proponeva una lettura alternativa delle risultanze istruttorie, ritenendola più adeguata e logica rispetto a quella adottata dai giudici di merito nei precedenti gradi di giudizio.
La Decisione della Corte e il Ricorso Inammissibile
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha stroncato sul nascere le argomentazioni del ricorrente. Il motivo del ricorso è stato giudicato palesemente inammissibile. La Suprema Corte ha chiarito che non rientra tra i suoi poteri quello di effettuare una nuova e diversa lettura degli elementi di fatto che sono alla base della decisione impugnata. La valutazione delle prove è, e rimane, una prerogativa esclusiva del giudice di merito.
Le Motivazioni: i Limiti del Giudizio di Cassazione
La Corte ha ribadito un principio consolidato, citando anche una storica sentenza delle Sezioni Unite (n. 6402/1997). Il giudizio della Cassazione è un giudizio di ‘legittimità’, non di ‘merito’. Questo significa che il suo compito non è quello di stabilire come sono andati i fatti, ma di controllare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente le norme di legge e abbiano motivato la loro decisione in modo logico e non contraddittorio.
Proporre una ‘lettura alternativa’ delle prove, come fatto dal ricorrente, equivale a chiedere alla Cassazione di comportarsi come un terzo giudice di merito, cosa che la legge le vieta espressamente. La semplice prospettazione di una diversa interpretazione delle risultanze processuali, per quanto plausibile possa apparire alla parte, non integra un vizio di legittimità che possa essere fatto valere in sede di Cassazione. Pertanto, il ricorso inammissibile è stata la naturale conseguenza.
Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche di un Ricorso Inammissibile
La declaratoria di inammissibilità non è una mera formalità. Essa comporta conseguenze concrete e onerose per il ricorrente. In primo luogo, la sentenza di condanna diventa definitiva. In secondo luogo, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e, inoltre, al versamento di una somma di denaro (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione ha lo scopo di disincentivare la presentazione di ricorsi palesemente infondati, che sovraccaricano il sistema giudiziario. Questa ordinanza serve quindi da monito: un ricorso per cassazione deve essere fondato su precise violazioni di legge o vizi di motivazione evidenti, non sulla speranza di convincere la Suprema Corte a ‘rileggere’ il processo.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché, invece di denunciare un errore di diritto o un vizio logico nella motivazione della sentenza, chiedeva alla Corte di Cassazione di riesaminare le prove e di adottare una diversa interpretazione dei fatti, attività che spetta esclusivamente ai giudici di primo e secondo grado.
Qual è il ruolo della Corte di Cassazione in un processo penale?
La Corte di Cassazione è un ‘giudice di legittimità’. Il suo compito non è decidere se un imputato è colpevole o innocente riesaminando le prove, ma verificare che le leggi siano state applicate correttamente e che la motivazione della sentenza impugnata sia logica e coerente.
Quali sono le conseguenze per chi presenta un ricorso inammissibile?
La persona che presenta un ricorso dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende. Inoltre, la sentenza impugnata diventa definitiva.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 43954 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 43954 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 31/10/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a ROMA il 11/09/1982
avverso la sentenza del 14/02/2024 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
OSSERVA
Ritenuto che, con unico motivo, NOME COGNOME deduce la violazione degli artt. 192 e 530 cod. proc. pen. e il vizio di motivazione con riferimento all’affermazione della propria penale responsabilità;
Considerato che il motivo è inammissibile, in quanto si risolve nella prospettazione di una lettura alternativa delle risultanze istruttorie rispetto a quella operata nelle sentenze di merito;
Ritenuto, che esula, tuttavia, dai poteri della Corte di cassazione quello di una diversa lettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione, la cui valutazione è riservata in via esclusiva al giudice di merito senza che possa integrare vizio di legittimità la mera prospettazione di una diversa valutazione delle risultanze processuali ritenute dal ricorrente più adeguate (Sez. U, n. 6402 del 2/07/1997, COGNOME, Rv. 207944);
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 31 ottobre 2024.