Ricorso Inammissibile: Perché Non Si Possono Introdurre Nuovi Motivi in Cassazione
L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un’importante lezione sul processo penale, chiarendo perché un ricorso inammissibile è la conseguenza diretta della presentazione di motivi di doglianza mai sollevati nei precedenti gradi di giudizio. La Suprema Corte ha riaffermato un principio cardine del nostro ordinamento: la sede di legittimità non è un terzo grado di merito dove poter introdurre nuove strategie difensive.
I Fatti del Caso
Un imputato, condannato dalla Corte d’Appello di Milano, decideva di presentare ricorso per Cassazione. La sua difesa si concentrava su un unico punto: il mancato giudizio di prevalenza di una specifica circostanza attenuante (prevista per il reato di ricettazione) sulla contestata recidiva reiterata. Tuttavia, emergeva un vizio procedurale fatale. Durante il processo d’appello, la difesa si era lamentata genericamente della mancata prevalenza delle attenuanti generiche sulle aggravanti, senza mai menzionare la specifica attenuante che è diventata, invece, l’unico fulcro del ricorso in Cassazione.
La Decisione della Corte di Cassazione sul ricorso inammissibile
La Corte di Cassazione, con una decisione netta e lineare, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Gli Ermellini non sono entrati nel merito della questione giuridica sollevata dal ricorrente, poiché l’ostacolo procedurale era insormontabile. La conseguenza di questa declaratoria non è stata solo la conferma della sentenza di condanna, ma anche l’obbligo per il ricorrente di pagare le spese processuali e una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Le Motivazioni della Decisione
La motivazione dell’ordinanza si fonda su un principio fondamentale del diritto processuale penale: il divieto di introdurre ‘nova’ (nuove questioni) nel giudizio di legittimità. La Corte ha spiegato che:
1. I motivi di ricorso in Cassazione devono essere specifici e devono riguardare questioni già devolute al giudice d’appello. Non è consentito ‘spostare il tiro’ e presentare per la prima volta alla Suprema Corte una censura che poteva e doveva essere formulata dinanzi alla Corte d’Appello. Il giudizio di Cassazione è un giudizio ‘a critica vincolata’, limitato ai motivi espressamente previsti dalla legge e dedotti in precedenza.
2. Il ricorso era basato su un argomento mai dedotto in appello. La difesa aveva seguito una linea strategica nel secondo grado di giudizio (incentrata sulle attenuanti generiche) e ne ha proposta una completamente diversa e nuova in Cassazione (relativa a un’attenuante speciale). Questa discrasia rende il motivo di ricorso inammissibile per novità della censura.
La Corte ha inoltre sottolineato che l’argomento giuridico a sostegno del ricorso si basava su una sentenza della Corte Costituzionale del 2014, evidenziando come non si trattasse di una questione giuridica sopravvenuta, ma di un punto che la difesa avrebbe potuto sollevare tempestivamente in appello.
Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza ribadisce l’importanza di una strategia difensiva completa e coerente sin dai primi gradi di giudizio. La dichiarazione di ricorso inammissibile non è una mera formalità, ma la sanzione per un errore procedurale che preclude l’accesso al più alto grado della giurisdizione. Per gli avvocati, la lezione è chiara: ogni potenziale motivo di doglianza deve essere meticolosamente argomentato e presentato già nel giudizio d’appello. Per i cittadini, la decisione evidenzia come le regole processuali siano essenziali per garantire l’ordine e la funzionalità del sistema giudiziario, e come la loro violazione possa avere conseguenze concrete e definitive sull’esito di un processo.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il ricorrente ha presentato un motivo di impugnazione per la prima volta davanti alla Corte di Cassazione, senza averlo mai sollevato nel precedente grado di giudizio in Corte d’Appello.
È possibile presentare nuovi motivi di ricorso per la prima volta in Cassazione?
No, in base a quanto stabilito dall’ordinanza, non è possibile dedurre motivi nuovi in sede di legittimità. Il ricorso in Cassazione deve vertere sulle questioni già trattate e decise dal giudice d’appello.
Quali sono state le conseguenze per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 9013 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 9013 Anno 2025
Presidente: IMPERIALI NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 18/02/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a BATTIPAGLIA il 03/01/1958
avverso la sentenza del 18/09/2024 della CORTE APPELLO di MILANO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di COGNOME Giovanni;
ritenuto che l’unico motivo di ricorso che contesta il mancato giudizio di prevalenza della circostanza attenuante di cui al 648 comma 4 cod. pen. sulla contestata recidiva reiterata, /non è proponibile in sede di legittimità perché mai dedotto in fase di appello ove invece si era lamentata la mancata prevalenza delle attenuanti generiche sulle aggravanti;
che il motivo non può essere dedotto per la prima volta in sede di legittimità avendo peraltro fondamento in una sentenza della Corte costituzionale emessa nell’anno 2014;
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al pagamento della somma di euro tremila alla cassa delle ammende.
Roma, 18/02/2025