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Ricorso inammissibile: motivi nuovi in Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile perché basato su motivi non sollevati nel precedente grado di giudizio. La decisione sottolinea come non sia possibile introdurre nuove questioni per la prima volta in Cassazione. Di conseguenza, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, data l’assenza di prove che escludano la sua colpa nel causare l’inammissibilità.

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Pubblicato il 1 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando i Motivi Nuovi Portano alla Condanna

L’ordinanza della Corte di Cassazione in esame offre un chiaro esempio di come un errore procedurale possa portare a un ricorso inammissibile e alle relative conseguenze economiche. La Suprema Corte ha ribadito un principio fondamentale del nostro sistema processuale: non è possibile presentare in sede di legittimità motivi di ricorso che non siano stati precedentemente sollevati in appello. Analizziamo nel dettaglio la vicenda e la decisione dei giudici.

I Fatti del Caso

Un imputato, a seguito di una sentenza di condanna emessa dalla Corte di Appello di Napoli, ha deciso di presentare ricorso per cassazione. L’obiettivo era ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado. Tuttavia, le argomentazioni a sostegno del ricorso si basavano su questioni che non erano state incluse nei motivi del precedente atto di appello. Questo dettaglio procedurale si è rivelato decisivo per l’esito del giudizio di legittimità.

La Decisione della Corte e il ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza del 08/05/2025, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione non è entrata nel merito delle questioni sollevate dal ricorrente, ma si è fermata a un controllo preliminare di ammissibilità. La ragione di tale pronuncia risiede in un principio cardine del processo penale: l’effetto devolutivo dell’appello. Ciò significa che il giudice superiore può esaminare solo i punti della sentenza di primo grado che sono stati specificamente contestati con i motivi di appello. Di conseguenza, introdurre argomentazioni nuove direttamente in Cassazione costituisce una pratica non consentita.

Le Motivazioni della Suprema Corte

I giudici hanno spiegato che le questioni non sollevate con i motivi di appello non possono essere proposte per la prima volta con il ricorso per cassazione. Si tratta di una preclusione processuale volta a garantire l’ordine e la gradualità dei giudizi. La Corte ha inoltre specificato che, per determinate questioni, potrebbero esistere altre sedi per farle valere, come la fase esecutiva ai sensi dell’art. 671 del codice di procedura penale, ma non il giudizio di legittimità.

La dichiarazione di inammissibilità ha comportato due conseguenze automatiche per il ricorrente:

1. Condanna al pagamento delle spese processuali: come da prassi, la parte il cui ricorso viene respinto per motivi di ammissibilità deve farsi carico dei costi del procedimento.
2. Condanna al versamento di una somma alla Cassa delle ammende: La Corte ha inflitto una sanzione di tremila euro, ritenendo che non vi fossero elementi per escludere la colpa del ricorrente nel aver causato l’inammissibilità del ricorso. Questa sanzione ha una funzione dissuasiva, per scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o irrituali.

Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce l’importanza di una corretta strategia processuale fin dai primi gradi di giudizio. Ogni motivo di doglianza deve essere tempestivamente sollevato nell’atto di appello, poiché il giudizio in Cassazione non è una terza istanza di merito, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge (controllo di legittimità) basato sui motivi già proposti. La presentazione di un ricorso inammissibile non solo si rivela inefficace ai fini della difesa, ma espone il ricorrente a significative conseguenze economiche, tra cui il pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria. È quindi fondamentale affidarsi a una difesa tecnica che conosca a fondo le regole procedurali per evitare simili epiloghi.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché si fondava su motivi che non erano stati sollevati nel precedente atto di appello, violando il principio che vieta l’introduzione di nuove questioni per la prima volta davanti alla Corte di Cassazione.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma, in questo caso fissata in tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

È possibile sollevare in Cassazione motivi non presentati in appello?
No, la sentenza conferma che non è possibile proporre per la prima volta in Cassazione motivi non specificamente formulati nell’atto di appello, poiché ciò determina l’inammissibilità del ricorso stesso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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