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Ricorso inammissibile: motivi generici non bastano

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile perché i motivi presentati dall’imputato erano eccessivamente generici e non affrontavano specificamente le argomentazioni della sentenza d’appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, confermando che un’impugnazione deve basarsi su ragioni di fatto e di diritto precise per poter essere esaminata.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione ribadisce la necessità di motivi specifici

Presentare un’impugnazione in ambito penale richiede precisione e rigore. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha messo nuovamente in luce le conseguenze di un ricorso inammissibile, sottolineando come le doglianze generiche non siano sufficienti a innescare un nuovo esame del caso. Questa decisione serve da monito: per contestare una sentenza, è indispensabile confrontarsi punto per punto con le motivazioni del giudice precedente.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte di Appello di Torino. Il ricorrente sosteneva la violazione dell’articolo 129 del codice di procedura penale, affermando che non fossero emersi elementi sufficienti per confermare la sua responsabilità per i reati che gli erano stati addebitati. La sua difesa si basava su una contestazione generale delle conclusioni a cui era giunta la corte territoriale, senza però entrare nel dettaglio delle argomentazioni giuridiche e fattuali.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 5 maggio 2025, ha respinto l’istanza senza neppure entrare nel merito della questione. I giudici di legittimità hanno dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non significa che la Corte abbia confermato la colpevolezza dell’imputato, ma semplicemente che l’atto di impugnazione non possedeva i requisiti minimi per essere valutato. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’articolo 616 del codice di procedura penale.

L’importanza della specificità nel ricorso inammissibile

L’ordinanza evidenzia un principio fondamentale della procedura penale: un ricorso non può limitarsi a una generica contestazione della sentenza impugnata. È necessario che l’appellante articoli le proprie “doglianze” in modo specifico, indicando con precisione le ragioni di fatto e di diritto che, a suo avviso, rendono errata la decisione precedente. In mancanza di questo confronto diretto e argomentato, l’impugnazione si rivela un’azione sterile e destinata al fallimento.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte Suprema ha motivato la propria decisione rilevando come le lamentele del ricorrente fossero “del tutto generiche”. In particolare, l’atto di ricorso non si confrontava con le argomentazioni sviluppate nella pronuncia d’appello e ometteva di indicare in modo specifico le ragioni di fatto e di diritto che avrebbero dovuto sostenere l’impugnazione. I giudici hanno quindi concluso che, non essendo stati forniti elementi concreti per contestare la sentenza di secondo grado, il ricorso non poteva che essere dichiarato inammissibile. La Corte non ha il compito di ricercare autonomamente i possibili vizi di una sentenza, ma deve valutare le critiche puntuali mosse dal ricorrente.

Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche di un Ricorso Inammissibile

Questa pronuncia riafferma che la presentazione di un ricorso in Cassazione è un atto tecnico che richiede la massima cura. Un’impugnazione fondata su motivi vaghi non solo non ottiene il risultato sperato, ma comporta anche significative conseguenze economiche per chi la propone. La condanna al pagamento delle spese processuali e della sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, prevista dall’art. 616 c.p.p., rappresenta una conseguenza diretta e automatica della declaratoria di inammissibilità. Pertanto, è cruciale che ogni ricorso sia supportato da un’analisi dettagliata e critica della sentenza che si intende contestare, pena la sua immediata reiezione.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché le doglianze (motivi di lamentela) erano del tutto generiche, non si confrontavano con le argomentazioni della sentenza d’appello e non indicavano specificamente le ragioni di fatto e di diritto a loro sostegno.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
In base all’art. 616 del codice di procedura penale, la dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.

Cosa significa che le doglianze non si confrontano con le argomentazioni della pronuncia d’appello?
Significa che il ricorrente si è limitato a contestare genericamente la propria responsabilità, senza analizzare e criticare punto per punto le specifiche motivazioni con cui la Corte d’Appello aveva giustificato la sua condanna.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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