LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: motivi generici e ripetitivi

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile poiché i motivi presentati erano generici, non specifici e si limitavano a riproporre questioni già valutate e respinte dalla Corte d’Appello. La decisione sottolinea che l’appello deve contenere censure mirate contro la sentenza impugnata, non una semplice ripetizione di argomenti precedenti. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione ribadisce i requisiti di specificità

Presentare un ricorso in Cassazione richiede rigore e precisione. Non è sufficiente ripetere le stesse argomentazioni già respinte nei gradi precedenti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce ancora una volta i criteri che portano a un ricorso inammissibile, sottolineando l’importanza di motivi specifici e pertinenti. Questo principio è fondamentale per garantire l’efficienza del sistema giudiziario e il corretto funzionamento del giudizio di legittimità.

I Fatti del Caso

Il caso in esame nasce dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Napoli. Il ricorrente sollevava tre motivi principali di doglianza. Con i primi due, contestava il riconoscimento di una circostanza aggravante (la minorata difesa) e la mancata esclusione della recidiva. Con il terzo motivo, riproponeva in modo generico tutte le censure già mosse con l’atto di appello, inclusa la richiesta di conversione della pena, sostenendo una violazione di legge e un vizio di motivazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, con l’ordinanza n. 3930/2024, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione si basa su una valutazione precisa di ciascuno dei motivi presentati, ritenuti nel loro complesso non idonei a superare il vaglio di ammissibilità proprio del giudizio di legittimità. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni del Ricorso Inammissibile

La Corte ha analizzato distintamente i motivi del ricorso, giungendo a conclusioni nette.
I primi due motivi sono stati giudicati manifestamente infondati. La Cassazione ha rilevato che la Corte d’Appello aveva già fornito una motivazione logica e giuridicamente corretta sia sul riconoscimento delle aggravanti sia sul bilanciamento di queste con le attenuanti generiche già concesse. Pertanto, le censure del ricorrente non introducevano nuovi elementi validi di critica.

Il terzo motivo è stato considerato privo di specificità. Gli Ermellini hanno evidenziato come questo si limitasse a riproporre le stesse ragioni già discusse e ritenute infondate dal giudice del gravame, senza un reale confronto con le argomentazioni della sentenza impugnata. La Corte ha richiamato la sua consolidata giurisprudenza, secondo cui un ricorso per cassazione fondato su motivi generici, indeterminati o che si limitano a ripetere le argomentazioni dei precedenti gradi di giudizio, è inammissibile. Manca, in questi casi, la necessaria correlazione tra la decisione criticata e i motivi posti a fondamento dell’impugnazione.

Le Conclusioni

Questa ordinanza riafferma un principio cruciale della procedura penale: l’atto di impugnazione non può essere una mera riproposizione di doglianze generiche. Per essere ammissibile, un ricorso in Cassazione deve contenere critiche specifiche, pertinenti e puntuali rivolte direttamente alla motivazione della sentenza che si intende contestare. La presentazione di un ricorso inammissibile non solo non porta al risultato sperato, ma comporta anche conseguenze economiche per il ricorrente, come la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. Gli avvocati devono quindi prestare la massima attenzione nella redazione degli atti, assicurandosi che i motivi siano chiari, specifici e fondati su precise critiche giuridiche alla decisione impugnata.

Quando un ricorso per cassazione viene dichiarato inammissibile?
Secondo la decisione, un ricorso è inammissibile quando i motivi sono manifestamente infondati oppure non specifici, ossia generici, indeterminati o che si limitano a riproporre le stesse ragioni già esaminate e respinte dal giudice del grado precedente.

Cosa si intende per motivi di ricorso “non specifici”?
Si intendono quelle argomentazioni che non si confrontano criticamente con la motivazione della sentenza impugnata, ma si limitano a ripetere censure già formulate in precedenza, risultando così carenti della necessaria correlazione tra le ragioni della decisione e quelle dell’impugnazione.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati