Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Chiude la Porta
L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come un appello possa essere dichiarato ricorso inammissibile dalla Corte di Cassazione. Il caso analizza tre motivi di ricorso presentati da un imputato contro una sentenza di condanna della Corte d’Appello, tutti respinti perché ritenuti infondati o non conformi ai requisiti del giudizio di legittimità. Questa decisione ribadisce principi fondamentali della procedura penale, evidenziando gli errori da evitare quando si presenta un ricorso alla Suprema Corte.
I Fatti del Processo
Un soggetto, condannato in secondo grado, decide di impugnare la sentenza dinanzi alla Corte di Cassazione. Il suo ricorso si articola su tre punti principali:
1. La violazione del diritto di difesa a causa del legittimo impedimento del suo avvocato, che aveva aderito a un’astensione di categoria.
2. La contestazione della sua responsabilità penale, riproponendo argomenti già discussi e respinti nel giudizio di appello.
3. Una critica al trattamento sanzionatorio, lamentando la mancata concessione delle circostanze attenuanti e della sospensione condizionale della pena.
La Decisione della Corte di Cassazione e il ricorso inammissibile
La Corte di Cassazione, con una sintetica ma incisiva ordinanza, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito delle questioni, ma si ferma a un livello preliminare, constatando che l’impugnazione non possiede i requisiti minimi per essere esaminata. Di conseguenza, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, una sanzione tipica per i ricorsi inammissibili.
Le Motivazioni
La Corte ha smontato punto per punto i motivi del ricorso, spiegando nel dettaglio le ragioni dell’inammissibilità.
Il Legittimo Impedimento del Difensore
Il primo motivo è stato giudicato “manifestamente infondato”. La Corte ha chiarito che l’impedimento del difensore, dovuto alla partecipazione a uno sciopero di categoria, non può essere fatto valere come giustificazione nei procedimenti d’appello che si svolgono con trattazione scritta. Questo principio, già affermato in precedenti sentenze (come la Cass. Pen., Sez. 4, n. 42081/2021), si basa sul fatto che in tali procedimenti la presenza fisica del difensore non è necessaria, essendo sufficiente il deposito di memorie scritte. Pertanto, l’astensione non costituisce un impedimento effettivo allo svolgimento della difesa.
La Ripetitività dei Motivi sulla Responsabilità
Per quanto riguarda la contestazione della colpevolezza, la Corte ha rilevato che i motivi presentati erano una semplice riproposizione delle doglianze già avanzate e respinte dalla Corte d’Appello. Gli argomenti sono stati definiti “generici” e “pedissequi”, ovvero una copia di quanto già sostenuto, senza introdurre una critica specifica e pertinente alla logica giuridica della sentenza impugnata. Il ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono rivalutare i fatti, ma un giudizio di legittimità dove si controlla solo la corretta applicazione della legge. Riproporre le stesse argomentazioni fattuali rende il ricorso inammissibile.
L’Insindacabilità del Trattamento Sanzionatorio
Infine, anche i motivi relativi alla pena sono stati respinti. La Corte ha sottolineato che sia il Tribunale di primo grado sia la Corte d’Appello avevano ampiamente e logicamente motivato il diniego delle circostanze attenuanti e della sospensione condizionale della pena. La Corte di Cassazione non può sostituire la propria valutazione a quella dei giudici di merito in ambiti, come quello della determinazione della pena, che sono prettamente discrezionali. L’intervento della Suprema Corte è ammesso solo se la motivazione dei giudici inferiori è palesemente illogica o contraddittoria, vizi che in questo caso non erano stati nemmeno dedotti dal ricorrente.
Le Conclusioni
L’ordinanza è un monito importante per chi intende presentare ricorso in Cassazione. Dimostra che non è sufficiente essere in disaccordo con una sentenza per poterla impugnare con successo. È necessario formulare motivi specifici che attengano a violazioni di legge o a vizi logici della motivazione, evitando di riproporre questioni di fatto già decise. La decisione di dichiarare un ricorso inammissibile non è solo una formalità, ma una sanzione per un uso improprio dello strumento processuale, che comporta costi economici e conferma definitiva della condanna.
Quando il legittimo impedimento del difensore non può essere invocato in appello?
Secondo l’ordinanza, il legittimo impedimento del difensore, come l’adesione a un’astensione di categoria, non può essere fatto valere quando il procedimento in appello si svolge con trattazione scritta, poiché non è richiesta la presenza fisica del legale.
Perché la Corte di Cassazione ha rigettato i motivi sulla responsabilità dell’imputato?
La Corte li ha rigettati perché erano una mera riproposizione di argomenti già presentati e respinti in appello. Erano considerati generici, non sollevavano una critica di legittimità alla sentenza impugnata e, di conseguenza, non erano conformi alla logica del giudizio di Cassazione.
Può la Corte di Cassazione modificare la pena decisa dai giudici di merito?
No, la Corte di Cassazione non può intervenire sulle decisioni discrezionali dei giudici di merito, come la concessione di attenuanti o la sospensione della pena, a meno che la loro motivazione non sia manifestamente illogica o contraddittoria, difetti che nel caso specifico non erano stati neppure contestati.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 32069 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 32069 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 03/06/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato a POLLA il 17/02/1972
avverso la sentenza del 06/11/2024 della CORTE APPELLO di POTENZA
dato avviso alle parti;
udit la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di NOME COGNOME e preso atto della tardività della memor (3.· invita in-,4;99~;
considerato che il primo motivo è manifestamente infondato poiché il legittimo impedimento per partecipazione del difensore all’astensione proclamat dagli organi di categoria non può essere fatto valere, per intuitive ragio caso di trattazione scritta del procedimento in appello (cfr. Sez. 4, n. 4208 28/09/2021, Fiorentino, Rv. 282067 – 01);
ritenuto che i motivi sulla responsabilità siano la mera riproposizione del doglianze già avanzate in grado di appello e puntualmente disattese; si tratt argomenti del tutto generici, formulati senza enucleare una critica di legitti riproponendo pedissequamente argomenti articolati nel corso del giudizio d merito, con una tecnica redazionale sostanzialmente avulsa dalla logica d giudizio di legittimità, addirittura invocando (motivo 3, pg. 5) l’esimente legittima difesa o pretendendo di giustificare l’illecito ascritto all’imp base alla illiceità del favore richiestogli;
osservato, in relazione ai motivi attinenti al trattamento sanzionator (mancata applicazione di circostanze attenuanti e della sospensione condiziona della pena) che a fronte di due sentenze di merito che profusamente giustifica le ragione della negazione dei benefici invocati, la Corte non possa interven pena la violazione dell’ambito di discrezionalità dei giudici di primo e di seco ogni qual volta la decisione si esprima in una motivazione scevra contraddizioni o da manifeste illogicità, nel caso di specie nemmeno dedott posto che i motivi si limitano a lamentare l’erroneità (nella prospe defensionale) della decisione;
ritenuto, pertanto, che il ricorso va dichiarato inammissibile con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremi in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle sp processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 3 giugno 2025
Il Consigl . re stensore
Il Presidente