LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: motivi generici e ripetitivi

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile poiché basato su motivi infondati e ripetitivi. La decisione sottolinea che il legittimo impedimento del difensore non è valido nei procedimenti scritti e che i motivi sulla responsabilità e sulla pena non possono essere una mera riproposizione di doglianze già respinte, ma devono sollevare questioni di legittimità. L’appellante è stato condannato al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 4 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Chiude la Porta

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come un appello possa essere dichiarato ricorso inammissibile dalla Corte di Cassazione. Il caso analizza tre motivi di ricorso presentati da un imputato contro una sentenza di condanna della Corte d’Appello, tutti respinti perché ritenuti infondati o non conformi ai requisiti del giudizio di legittimità. Questa decisione ribadisce principi fondamentali della procedura penale, evidenziando gli errori da evitare quando si presenta un ricorso alla Suprema Corte.

I Fatti del Processo

Un soggetto, condannato in secondo grado, decide di impugnare la sentenza dinanzi alla Corte di Cassazione. Il suo ricorso si articola su tre punti principali:

1. La violazione del diritto di difesa a causa del legittimo impedimento del suo avvocato, che aveva aderito a un’astensione di categoria.
2. La contestazione della sua responsabilità penale, riproponendo argomenti già discussi e respinti nel giudizio di appello.
3. Una critica al trattamento sanzionatorio, lamentando la mancata concessione delle circostanze attenuanti e della sospensione condizionale della pena.

La Decisione della Corte di Cassazione e il ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione, con una sintetica ma incisiva ordinanza, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito delle questioni, ma si ferma a un livello preliminare, constatando che l’impugnazione non possiede i requisiti minimi per essere esaminata. Di conseguenza, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, una sanzione tipica per i ricorsi inammissibili.

Le Motivazioni

La Corte ha smontato punto per punto i motivi del ricorso, spiegando nel dettaglio le ragioni dell’inammissibilità.

Il Legittimo Impedimento del Difensore

Il primo motivo è stato giudicato “manifestamente infondato”. La Corte ha chiarito che l’impedimento del difensore, dovuto alla partecipazione a uno sciopero di categoria, non può essere fatto valere come giustificazione nei procedimenti d’appello che si svolgono con trattazione scritta. Questo principio, già affermato in precedenti sentenze (come la Cass. Pen., Sez. 4, n. 42081/2021), si basa sul fatto che in tali procedimenti la presenza fisica del difensore non è necessaria, essendo sufficiente il deposito di memorie scritte. Pertanto, l’astensione non costituisce un impedimento effettivo allo svolgimento della difesa.

La Ripetitività dei Motivi sulla Responsabilità

Per quanto riguarda la contestazione della colpevolezza, la Corte ha rilevato che i motivi presentati erano una semplice riproposizione delle doglianze già avanzate e respinte dalla Corte d’Appello. Gli argomenti sono stati definiti “generici” e “pedissequi”, ovvero una copia di quanto già sostenuto, senza introdurre una critica specifica e pertinente alla logica giuridica della sentenza impugnata. Il ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono rivalutare i fatti, ma un giudizio di legittimità dove si controlla solo la corretta applicazione della legge. Riproporre le stesse argomentazioni fattuali rende il ricorso inammissibile.

L’Insindacabilità del Trattamento Sanzionatorio

Infine, anche i motivi relativi alla pena sono stati respinti. La Corte ha sottolineato che sia il Tribunale di primo grado sia la Corte d’Appello avevano ampiamente e logicamente motivato il diniego delle circostanze attenuanti e della sospensione condizionale della pena. La Corte di Cassazione non può sostituire la propria valutazione a quella dei giudici di merito in ambiti, come quello della determinazione della pena, che sono prettamente discrezionali. L’intervento della Suprema Corte è ammesso solo se la motivazione dei giudici inferiori è palesemente illogica o contraddittoria, vizi che in questo caso non erano stati nemmeno dedotti dal ricorrente.

Le Conclusioni

L’ordinanza è un monito importante per chi intende presentare ricorso in Cassazione. Dimostra che non è sufficiente essere in disaccordo con una sentenza per poterla impugnare con successo. È necessario formulare motivi specifici che attengano a violazioni di legge o a vizi logici della motivazione, evitando di riproporre questioni di fatto già decise. La decisione di dichiarare un ricorso inammissibile non è solo una formalità, ma una sanzione per un uso improprio dello strumento processuale, che comporta costi economici e conferma definitiva della condanna.

Quando il legittimo impedimento del difensore non può essere invocato in appello?
Secondo l’ordinanza, il legittimo impedimento del difensore, come l’adesione a un’astensione di categoria, non può essere fatto valere quando il procedimento in appello si svolge con trattazione scritta, poiché non è richiesta la presenza fisica del legale.

Perché la Corte di Cassazione ha rigettato i motivi sulla responsabilità dell’imputato?
La Corte li ha rigettati perché erano una mera riproposizione di argomenti già presentati e respinti in appello. Erano considerati generici, non sollevavano una critica di legittimità alla sentenza impugnata e, di conseguenza, non erano conformi alla logica del giudizio di Cassazione.

Può la Corte di Cassazione modificare la pena decisa dai giudici di merito?
No, la Corte di Cassazione non può intervenire sulle decisioni discrezionali dei giudici di merito, come la concessione di attenuanti o la sospensione della pena, a meno che la loro motivazione non sia manifestamente illogica o contraddittoria, difetti che nel caso specifico non erano stati neppure contestati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati