Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Respinge un Appello per Motivi Generici
Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione è un passo cruciale nel sistema giudiziario, ma richiede un rigore formale e sostanziale assoluto. Quando un appello è formulato in modo vago e senza argomentazioni solide, il rischio di vederlo dichiarato ricorso inammissibile è molto alto, con conseguenze economiche per il proponente. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di quali sono i requisiti di specificità richiesti dalla legge.
I Fatti del Caso
Il caso in esame ha origine dal ricorso presentato da un cittadino avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo in data 19 maggio 2023. L’imputato, cercando di ribaltare la decisione dei giudici di secondo grado, ha portato la questione dinanzi alla Corte di Cassazione, lamentando un vizio di mancanza o insufficienza della motivazione nel provvedimento impugnato.
La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 12 gennaio 2024, ha messo fine al percorso giudiziario del ricorrente in modo netto e definitivo. I giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile, senza nemmeno entrare nel merito della questione. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione tipica per chi adisce la Suprema Corte con impugnazioni che non superano il vaglio preliminare di ammissibilità.
Le Motivazioni della Decisione
La Corte ha basato la sua decisione su due pilastri fondamentali, entrambi riconducibili a una violazione delle regole procedurali, in particolare dell’articolo 581 del codice di procedura penale.
In primo luogo, il ricorso è stato giudicato inammissibile perché proposto per motivi non specifici. I giudici hanno evidenziato come le argomentazioni del ricorrente fossero mere ‘deduzioni generiche’, prive di un’adeguata esposizione delle ragioni di diritto e dei dati di fatto che avrebbero dovuto sostenere le richieste. Un ricorso in Cassazione non può limitarsi a una critica generica della sentenza impugnata, ma deve individuare con precisione i punti della decisione che si contestano e le norme che si assumono violate.
In secondo luogo, la Corte ha definito il ricorso manifestamente infondato. Questo significa che le censure mosse alla sentenza d’appello, relative a presunte mancanze, contraddittorietà o illogicità della motivazione, erano palesemente insussistenti. Secondo i giudici supremi, i vizi lamentati non emergevano in alcun modo dal provvedimento impugnato, rendendo l’impugnazione priva di qualsiasi seria possibilità di accoglimento.
Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Pronuncia
Questa ordinanza ribadisce un principio cardine del processo penale: l’atto di impugnazione deve essere un atto tecnico di alta precisione. Non è sufficiente esprimere un generico dissenso verso una sentenza. È indispensabile articolare critiche puntuali, specifiche e legalmente fondate, che dialoghino direttamente con il testo della motivazione contestata. Un ricorso vago o basato su critiche pretestuose non solo è destinato al fallimento, ma comporta anche significative sanzioni economiche. Per avvocati e assistiti, questa decisione serve come monito sull’importanza di preparare i ricorsi per cassazione con la massima cura e con un’analisi giuridica approfondita, per evitare di incorrere in una declaratoria di inammissibilità.
Perché un ricorso alla Corte di Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se è stato proposto per motivi non specifici, con deduzioni generiche e prive delle ragioni di diritto e dei dati di fatto, oppure se è manifestamente infondato, cioè se le censure mosse (come mancanze o illogicità della motivazione) non emergono dal provvedimento impugnato.
Cosa si intende per ‘motivi non specifici’ in un ricorso?
Per ‘motivi non specifici’ si intendono argomentazioni generiche che non indicano con precisione quali parti della sentenza si contestano e quali sono le ragioni di diritto e i fatti a supporto della richiesta, in violazione di quanto richiesto dall’art. 581 del codice di procedura penale.
Quali sono le conseguenze per chi presenta un ricorso dichiarato inammissibile?
Chi presenta un ricorso dichiarato inammissibile viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro, nel caso specifico pari a tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 4184 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 4184 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 12/01/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a PALERMO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 19/05/2023 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Il ricorso di COGNOME NOME, con cui apparentemente si deduce il vizio di mancanza o insufficienza della motivazione, è inammissibile perché è stato proposto per motivi non specifici; si prospettano deduzioni generiche e prive delle ragioni di diritto e dei dati di fatto che sorreggono le richieste, in violazione dell’ 581 cod. proc. pen. Il ricorso è inammissibile perché è stato proposto per motivi manifestamente infondati, perché inerenti a asserite mancanze, contraddittorietà e/o palesi illogicità della motivazione non emergenti dal provvedimento impugnato.
Pertanto, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della RAGIONE_SOCIALE delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della RAGIONE_SOCIALE delle Ammende.
Così deciso il 12 gennaio 2024.