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Ricorso inammissibile: motivi generici e infondati

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile contro una sentenza della Corte d’Appello. I motivi sono stati giudicati troppo generici e manifestamente infondati, in particolare riguardo la mancata valutazione di prove e il diniego della particolare tenuità del fatto. La decisione sottolinea l’importanza di formulare censure specifiche e pertinenti per un valido ricorso.

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Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: L’Importanza della Specificità dei Motivi

Quando si presenta un ricorso in Cassazione, non basta semplicemente dissentire dalla decisione precedente; è fondamentale che le censure siano precise, pertinenti e giuridicamente fondate. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione chiarisce ancora una volta questo principio, dichiarando un ricorso inammissibile a causa della genericità e manifesta infondatezza dei motivi proposti. Questa analisi offre spunti cruciali per comprendere i requisiti di un’impugnazione efficace.

I Fatti del Caso

Il caso nasce dal ricorso presentato da un’imputata avverso una sentenza della Corte d’Appello di Salerno. La ricorrente sollevava due principali questioni: la prima lamentava un’omessa valutazione di una deposizione testimoniale e di alcuni documenti; la seconda contestava il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, con ordinanza del 15 novembre 2024, ha tagliato corto, dichiarando il ricorso inammissibile. Di conseguenza, ha condannato la ricorrente non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Una decisione netta che si fonda su principi consolidati della procedura penale.

Le Motivazioni: Analisi di un Ricorso Inammissibile

La Corte ha esaminato separatamente i due motivi di ricorso, ritenendoli entrambi non meritevoli di accoglimento per ragioni distinte ma ugualmente dirimenti.

Il Primo Motivo: L’Aspecificità della Censura

Il primo motivo è stato giudicato ‘aspecifico’. La ricorrente si era limitata a una doglianza generica, senza specificare in che modo la presunta omessa valutazione di testimonianze e documenti avrebbe potuto concretamente incidere sull’assetto motivazionale complessivo della sentenza impugnata. In altre parole, non è sufficiente affermare che una prova non è stata considerata; è necessario dimostrare che quella prova, se valutata, avrebbe avuto la capacità di cambiare l’esito del giudizio. La mancanza di questa argomentazione rende il motivo vago e, quindi, inammissibile.

Il Secondo Motivo: La Manifesta Infondatezza

Il secondo motivo, relativo alla particolare tenuità del fatto, è stato considerato ‘manifestamente infondato’. La Corte ha osservato che i giudici d’appello avevano già fornito una motivazione logica e coerente per negare il beneficio. Nello specifico, avevano evidenziato la ‘pervicacia della condotta’ e la sua ‘non occasionalità’. Questa valutazione, basandosi su elementi di fatto, è insindacabile in sede di legittimità. La Cassazione non può riesaminare i fatti del processo, ma solo verificare la correttezza giuridica e la logicità della motivazione. Poiché la Corte d’Appello aveva motivato adeguatamente la sua decisione, il motivo di ricorso è risultato palesemente privo di fondamento.

Le Conclusioni: Lezioni Pratiche dalla Sentenza

Questa ordinanza ribadisce una lezione fondamentale per chiunque intenda presentare un ricorso in Cassazione: la precisione è tutto. Un ricorso inammissibile non è solo una sconfitta processuale, ma comporta anche conseguenze economiche significative. Per evitare tale esito, i motivi di ricorso devono essere:
1. Specifici: Devono indicare chiaramente quali parti della sentenza si contestano e perché, spiegando l’impatto decisivo degli errori lamentati.
2. Pertinenti: Devono riguardare questioni di diritto o vizi logici della motivazione, non tentare di ottenere un nuovo giudizio sui fatti.
3. Fondati: Devono basarsi su argomentazioni giuridiche solide e non su semplici supposizioni o critiche generiche. L’esito di questo caso dimostra che un’impugnazione superficiale è destinata a fallire.

Perché il primo motivo di ricorso è stato considerato ‘aspecifico’?
Perché la ricorrente si è lamentata della mancata valutazione di prove testimoniali e documentali senza spiegare come e in che misura tali elementi avrebbero potuto concretamente modificare la decisione finale.

Per quale ragione è stata respinta la richiesta di riconoscimento della ‘particolare tenuità del fatto’?
È stata ritenuta manifestamente infondata perché la Corte d’Appello aveva già motivato il suo diniego basandosi sulla pervicacia e non occasionalità della condotta, una valutazione di fatto che la Corte di Cassazione non può riesaminare.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta che la Corte non esamini il merito della questione. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro a favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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