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Ricorso inammissibile: motivi aspecifici e generici

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 22420/2024, ha dichiarato un ricorso inammissibile perché i motivi presentati erano formulati in modo cumulativo, generico e confuso. La Corte ha ribadito che un’impugnazione non può limitarsi a ripetere le argomentazioni già respinte in appello, ma deve contenere una critica specifica alla decisione impugnata. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 25 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e i Motivi Generici

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio, una fase delicata che richiede precisione e rigore tecnico. Non basta sentirsi nel giusto; è fondamentale sapere come esporre le proprie ragioni. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda una lezione fondamentale: la genericità non paga. Se un ricorso è vago, confuso o semplicemente ripetitivo, il rischio di vederlo dichiarato ricorso inammissibile è altissimo. Analizziamo insieme questo caso per capire quali errori evitare.

I Fatti del Caso: Il Ricorso contro la Sentenza d’Appello

Un imputato, dopo essere stato condannato dalla Corte d’Appello di Roma, decide di presentare ricorso alla Corte di Cassazione. Attraverso il suo difensore, contesta la sentenza di secondo grado, lamentando una serie di vizi. Tuttavia, invece di focalizzarsi su punti specifici e argomentati, il ricorso si presenta come un elenco confuso e cumulativo di doglianze. In esso vengono richiamati, senza una chiara distinzione, tutti i possibili vizi previsti dall’articolo 606 del codice di procedura penale, come l’erronea applicazione della legge, la mancanza di motivazione, la contraddittorietà e l’illogicità manifesta.

La Decisione della Cassazione: Perché il Ricorso è Inammissibile

La Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e, senza entrare nel merito della questione, lo ha dichiarato inammissibile. La decisione si fonda su due pilastri argomentativi strettamente collegati: la genericità dei motivi e la loro natura meramente ripetitiva rispetto a quanto già discusso in appello.

La Genericità e Cumulatività dei Motivi di Ricorso

Il primo grande ostacolo è la formulazione dei motivi. La Corte sottolinea come una ‘denunzia cumulativa, promiscua e perplessa’ renda il ricorso aspecifico. In pratica, elencare tutte le possibili violazioni di legge senza spiegare, per ciascuna, dove e come la Corte d’Appello avrebbe sbagliato, non è un modo corretto di impugnare. La Cassazione chiarisce che non è suo compito ‘rielaborare l’impugnazione’ per estrarre le poche argomentazioni potenzialmente valide da un ‘coacervo indifferenziato’. Il ricorso deve essere chiaro, specifico e focalizzato.

La Reiterazione delle Argomentazioni d’Appello

Il secondo motivo di inammissibilità è altrettanto importante. Il ricorso si limitava a riproporre le stesse argomentazioni già presentate e respinte dalla Corte d’Appello. Un ricorso in Cassazione non è un ‘terzo tempo’ del processo dove si possono ripetere le stesse difese. L’obiettivo deve essere quello di criticare la sentenza di secondo grado, dimostrando perché le sue motivazioni sono errate in diritto. Mancando una critica argomentata e specifica alla sentenza impugnata, il motivo di ricorso diventa solo ‘apparente’ e non assolve alla sua funzione.

Le Motivazioni della Corte sul Ricorso Inammissibile

La Corte ha motivato la sua decisione richiamando una consolidata giurisprudenza. Ha affermato che i motivi di ricorso devono possedere i caratteri della specificità e non possono consistere nella mera riproposizione delle stesse ragioni già esaminate e rigettate dal giudice precedente. La funzione del ricorso di legittimità è quella di consentire una critica mirata e argomentata della decisione impugnata, non di sollecitare un nuovo giudizio di merito sui fatti. In questo caso, la difesa non ha offerto una critica costruttiva alla sentenza d’appello, che invece aveva valorizzato gli esiti dell’istruttoria dibattimentale (come spostamenti, intercettazioni, riconoscimenti e testimonianze) con una motivazione considerata logica e priva di censure. Di conseguenza, il ricorso inammissibile ha portato alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese e a una sanzione a favore della Cassa delle ammende.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Difesa

Questa ordinanza offre un monito cruciale per chiunque si appresti a redigere un ricorso per cassazione. La specificità è la chiave. È necessario abbandonare formulazioni generiche e concentrarsi su critiche precise e pertinenti alla motivazione della sentenza che si intende impugnare. Ripetere pedissequamente le argomentazioni dei gradi precedenti è una strategia perdente che porta non solo al rigetto del ricorso, ma anche a sanzioni economiche. La difesa tecnica in Cassazione richiede uno studio approfondito della sentenza di secondo grado per individuarne le specifiche falle logico-giuridiche, e non un semplice elenco di doglianze astratte.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se i motivi presentati sono aspecifici, ovvero formulati in modo generico, cumulativo e confuso, senza individuare chiaramente gli errori di diritto della sentenza impugnata.

È sufficiente ripetere in Cassazione le stesse argomentazioni già presentate in appello?
No, non è sufficiente. Secondo la Corte, la semplice reiterazione delle argomentazioni già respinte dalla Corte d’Appello, senza una critica argomentata specifica contro la motivazione di quest’ultima, rende il ricorso non specifico e quindi inammissibile.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, in questo caso di tremila euro, a favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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