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Ricorso inammissibile: limiti e conseguenze

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile poiché proposto per motivi di illegittimità anziché per abnormità dell’atto. La decisione, presa ‘de plano’, comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, evidenziando i rigidi requisiti formali per l’accesso al giudizio di legittimità.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando l’Impugnazione si Ferma Prima di Iniziare

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultima via percorribile nel sistema giudiziario italiano, ma l’accesso a questo grado di giudizio è tutt’altro che scontato. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci ricorda quanto siano stringenti i requisiti di ammissibilità e quali possono essere le conseguenze di un’impugnazione errata. Analizziamo un caso emblematico di ricorso inammissibile per comprendere i limiti imposti dalla legge e le relative sanzioni.

I Fatti di Causa

Un soggetto proponeva ricorso per Cassazione avverso un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Napoli Nord. L’obiettivo del ricorrente era contestare la legittimità del provvedimento impugnato, basando le proprie argomentazioni su presunti vizi procedurali.

L’analisi del ricorso inammissibile in Cassazione

La Corte di Cassazione, tuttavia, non è entrata nel merito delle doglianze. I giudici hanno immediatamente rilevato un vizio fondamentale che ha reso il ricorso inammissibile. Il problema risiedeva nella natura stessa dei motivi proposti.

Il ricorrente, infatti, aveva dedotto l’illegittimità del provvedimento del GIP secondo i vizi elencati nell’articolo 606 del codice di procedura penale, che riguardano la violazione di legge o i vizi di motivazione. La Corte ha però chiarito che il ricorso per cassazione contro certi atti può essere proposto solo per lamentarne l’abnormità, un concetto diverso e più specifico rispetto alla semplice illegittimità. L’abnormità si configura quando un atto, per la sua singolarità, si pone al di fuori del sistema processuale.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha fondato la sua decisione su un principio consolidato in giurisprudenza, richiamando precedenti sentenze (Sez. 6, n. 12244/2019; Sez. 5, n. 40127/2018). Il ricorso per cassazione è uno strumento che, in casi come questo, serve a denunciare l’abnormità dell’atto e non a sollevare questioni di illegittimità generica. Avendo il ricorrente sbagliato il presupposto giuridico della sua impugnazione, la Corte non ha potuto fare altro che dichiararne l’inammissibilità.

Inoltre, la decisione è stata presa de plano, ovvero senza udienza, in applicazione dell’art. 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale. Questa norma, introdotta dalla legge n. 103 del 2017, consente alla Corte di decidere rapidamente sui ricorsi manifestamente infondati o inammissibili.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La dichiarazione di inammissibilità ha avuto conseguenze economiche dirette per il ricorrente. In assenza di elementi che potessero escludere una sua colpa nella presentazione di un ricorso errato, è stato condannato al pagamento delle spese processuali. Oltre a ciò, è stato condannato a versare la somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Questa ordinanza ribadisce un’importante lezione: la redazione di un ricorso per Cassazione richiede una conoscenza tecnica approfondita e una precisa individuazione dei motivi di impugnazione consentiti dalla legge. Un errore nella qualificazione del vizio può precludere l’esame nel merito e comportare sanzioni pecuniarie significative.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi proposti si basavano su vizi di illegittimità previsti dall’art. 606 c.p.p., mentre per l’atto impugnato era consentito ricorrere solo per denunciarne la specifica ‘abnormità’, che è un vizio diverso e non sollevato dal ricorrente.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
In seguito alla dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa significa che l’inammissibilità è stata dichiarata ‘de plano’?
Significa che la Corte di Cassazione ha preso la sua decisione sulla base degli atti scritti, senza la necessità di tenere un’udienza pubblica, come previsto dall’art. 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale per i casi di evidente inammissibilità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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