LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: limiti dell’appello in Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile poiché ripropone un motivo, relativo alle attenuanti generiche, già giudicato inammissibile in una precedente sentenza. La decisione evidenzia i limiti del giudizio di rinvio e comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 24 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando l’Appello in Cassazione è Precluso

Il sistema giudiziario prevede dei meccanismi precisi per garantire certezza e definitività alle decisioni. Uno di questi è il principio che impedisce di riproporre all’infinito le stesse questioni già decise. L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di questa regola, dichiarando un ricorso inammissibile e condannando il ricorrente a severe conseguenze economiche. Analizziamo come la Corte ha applicato i principi del giudizio di rinvio e le conseguenze della sua violazione.

I Fatti del Caso

Un individuo, a seguito di una condanna per reati previsti dal Testo Unico sulle leggi doganali (artt. 291bis e 291ter d.P.R. 43/1973), si è visto rideterminare la sanzione dalla Corte d’Appello in sede di rinvio. La Corte di Cassazione, infatti, aveva precedentemente annullato la sentenza di condanna, ma solo limitatamente a un punto specifico: l’applicazione della recidiva.

Nonostante ciò, l’imputato ha presentato un nuovo ricorso per Cassazione, lamentando questa volta la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche. Questo è stato l’unico motivo di doglianza proposto.

I Limiti del Giudizio di Rinvio e il Ricorso Inammissibile

Il punto cruciale della decisione risiede nella natura del giudizio di rinvio. Quando la Corte di Cassazione annulla una sentenza e rinvia il caso a un’altra corte, delinea un perimetro preciso entro cui il nuovo giudice deve muoversi. Qualsiasi questione non inclusa nel mandato di rinvio o, peggio ancora, già decisa dalla stessa Cassazione, non può essere riesaminata.

In questo caso, la precedente sentenza della Cassazione (la cosiddetta “sentenza rescindente”) non solo aveva limitato il rinvio alla sola questione della recidiva, ma aveva anche esplicitamente dichiarato inammissibile il motivo di ricorso relativo alle attenuanti generiche. Riproporre la stessa identica questione in un successivo ricorso costituisce una palese violazione dei limiti processuali, rendendo il nuovo ricorso inammissibile.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte Suprema ha fondato la sua decisione sull’articolo 624 del codice di procedura penale. Gli Ermellini hanno sottolineato che la questione delle circostanze attenuanti era già stata “coperta dal giudicato”, essendo stata dichiarata inammissibile nella precedente pronuncia. Pertanto, la Corte d’Appello in sede di rinvio non avrebbe potuto in alcun modo riconsiderarla, e tantomeno poteva farlo la Cassazione in questa nuova fase.

La decisione è netta: il ricorso è inammissibile perché tenta di riaprire una discussione su un punto già definitivamente chiuso. Questo principio serve a evitare la perpetuazione dei processi e a garantire che le decisioni della Corte di Cassazione non vengano aggirate.

Le Conclusioni e le Conseguenze Pratiche

La dichiarazione di inammissibilità non è priva di conseguenze. Ai sensi dell’articolo 616 del codice di procedura penale, essa comporta automaticamente due sanzioni per il ricorrente:

1. La condanna al pagamento delle spese processuali.
2. La condanna al pagamento di una somma a favore della Cassa delle ammende.

In questo caso, la somma è stata fissata in tremila euro. Questa sanzione pecuniaria non ha solo una funzione punitiva, ma anche dissuasiva, mirando a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori. La decisione ribadisce quindi un messaggio importante: le vie dell’impugnazione devono essere percorse con serietà e nel rispetto delle regole procedurali, pena l’applicazione di sanzioni significative.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Perché il ricorrente ha riproposto un motivo, relativo alla mancata concessione delle attenuanti generiche, che la stessa Corte di Cassazione aveva già dichiarato inammissibile in una precedente sentenza nello stesso procedimento.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La legge prevede che il ricorrente venga condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende. In questo specifico caso, la somma è stata quantificata in 3.000 euro.

Cosa significa che una questione è ‘coperta dal giudicato’ in un processo?
Significa che su quella specifica questione è già stata presa una decisione definitiva e non può più essere oggetto di discussione o di riesame nelle successive fasi dello stesso processo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati