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Ricorso inammissibile: limiti dell’appello concordato

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una sentenza di “patteggiamento in appello”. L’ordinanza chiarisce che tale sentenza può essere impugnata solo per vizi relativi alla formazione dell’accordo e non per contestare nel merito la responsabilità penale o la determinazione della pena, ribadendo la natura dispositiva del negozio processuale tra le parti.

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Pubblicato il 8 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Patteggiamento in Appello: Quando il Ricorso è Inammissibile?

La recente ordinanza della Corte di Cassazione offre un importante chiarimento sui limiti dell’impugnazione di una sentenza emessa a seguito di ‘patteggiamento in appello’. Il caso in esame dimostra come un ricorso inammissibile possa derivare da una non corretta comprensione dei motivi per cui è possibile contestare una sentenza frutto di un accordo tra le parti. Analizziamo la decisione per capire la logica della Corte e le conseguenze per chi intraprende questa via processuale.

I Fatti del Caso

Un imputato, condannato in appello per tentata rapina e rapina a una pena di 2 anni e 2 mesi di reclusione e 380 euro di multa, ha proposto ricorso per cassazione. La particolarità del caso risiede nel fatto che la sentenza d’appello era stata pronunciata su concorde richiesta delle parti, secondo la procedura prevista dall’art. 599-bis del codice di procedura penale, comunemente nota come ‘patteggiamento in appello’.

Nonostante l’accordo raggiunto, il ricorrente ha lamentato una carenza e contraddittorietà nella motivazione della sentenza riguardo alla sua responsabilità penale, sostenendo che la Corte territoriale non avesse adeguatamente considerato le sue argomentazioni difensive.

La Decisione della Corte e il Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su un principio consolidato: la sentenza emessa a seguito di un ‘concordato in appello’ ha una natura giuridica particolare. Non è una decisione imposta dal giudice dopo un dibattimento, ma la ratifica di un accordo processuale liberamente stipulato tra l’imputato e l’accusa.

I Limiti del Patteggiamento in Appello

La Corte ha ribadito che l’impugnazione di tale sentenza è consentita solo per motivi molto specifici, che attengono alla validità dell’accordo stesso. In particolare, il ricorso è ammissibile se si contestano:
1. Vizi nella formazione della volontà della parte di accedere al concordato.
2. Problemi relativi al consenso del pubblico ministero.
3. Un contenuto della pronuncia del giudice difforme da quanto concordato tra le parti.

Sono invece inammissibili le doglianze che riguardano elementi fattuali, circostanziali o la determinazione della pena, a meno che quest’ultima non sia palesemente illegale.

Conseguenze Pratiche di un Ricorso Inammissibile

La dichiarazione di inammissibilità non è priva di conseguenze. Ai sensi dell’art. 616 del codice di procedura penale, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali. Inoltre, ravvisando profili di colpa nella proposizione di un ricorso privo dei presupposti di legge, ha imposto il pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle Ammende. Questa sanzione sottolinea la necessità di valutare attentamente i presupposti legali prima di impugnare una sentenza di questo tipo.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte risiedono nella natura negoziale del patteggiamento in appello. Le parti, esercitando un potere dispositivo riconosciuto dalla legge, scelgono di definire il processo con un accordo. Una volta che tale accordo è stato consacrato nella decisione del giudice, esso non può essere messo in discussione unilateralmente da una delle parti che lo ha promosso o vi ha aderito. Fare diversamente significherebbe contraddire la propria precedente manifestazione di volontà e minare la stabilità degli accordi processuali. L’unica eccezione a questa regola è l’ipotesi in cui la pena concordata sia illegale, ovvero contraria a norme imperative.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame è un monito fondamentale: il patteggiamento in appello è uno strumento che offre vantaggi in termini di celerità e certezza della pena, ma comporta una rinuncia a contestare nel merito la decisione. Chi sceglie questa strada deve essere consapevole che le possibilità di impugnazione sono estremamente limitate e circoscritte a vizi procedurali dell’accordo. Proporre un ricorso inammissibile basato su motivi non consentiti dalla legge non solo non porterà alla riforma della sentenza, ma esporrà il ricorrente a sanzioni economiche significative.

Quando è possibile fare ricorso contro una sentenza di ‘patteggiamento in appello’?
Il ricorso è ammissibile solo se si contestano motivi legati alla formazione della volontà di aderire all’accordo, al consenso del pubblico ministero, o se la decisione del giudice è diversa da quanto pattuito. Non è possibile contestare la valutazione dei fatti o la misura della pena, a meno che non sia illegale.

Perché il ricorso in questo caso è stato dichiarato inammissibile?
È stato dichiarato inammissibile perché l’imputato ha tentato di contestare la motivazione sulla sua responsabilità penale, un aspetto di merito che non rientra tra i motivi consentiti dalla legge per impugnare una sentenza emessa a seguito di un accordo tra le parti.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e, come in questo caso, al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle Ammende, a titolo di sanzione per aver proposto un ricorso basato su motivi non previsti dalla legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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