Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 18721 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 2 Num. 18721 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 02/04/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato a Napoli il 01/03/1993 avverso la sentenza del 06/12/2024 della Corte di Appello di Napoli visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME preso atto che il procedimento in parola viene trattato con il rito “de plano”
RITENUTO IN FATTO e CONSIDERATO IN DIRITTO
NOME COGNOME a mezzo del suo difensore, propone ricorso per cassazione avverso la sentenza pronunciata in data 6 dicembre 2024 con la quale la Corte di Appello di Napoli ha applicato, su concorde richiesta delle parti, la pena di anni 3, mesi 8 di reclusione ed euro 1.000,00 di multa in relazione ai reati di cui al capo di imputazione.
Il ricorrente lamenta, con l’unico motivo di impugnazione, violazione dell’art. 129 cod. proc. pen. conseguente al mancato riconoscimento della sussistenza dei presupposti richiesti per la pronuncia di sentenza di proscioglimento.
Il ricorso è inammissibile perché proposto per motivi diversi da quelli consentiti dalla legge.
Questa Corte ha avuto più volte modo di rilevare che il ricorso avverso la
sentenza emessa ex art. 599-bis cod. proc. pen. è ammissibile solo se vengano dedotti motivi relativi alla formazione della volontà della parte di accedere al
concordato, al consenso del pubblico ministero sulla richiesta ed al contenuto difforme della pronuncia del giudice rispetto a quanto concordato, motivi non
dedotti nel caso di specie.
Nel cd. patteggiamento della pena in appello le parti esercitano il potere dispositivo loro riconosciuto dalla legge, dando vita a un negozio processuale
liberamente stipulato che, una volta consacrato nella decisione del giudice, non può essere unilateralmente modificato – salva l’ipotesi di illegalità della pena
concordata – da chi lo ha promosso o vi ha aderito, mediante proposizione di apposito motivo di ricorso per cassazione (Sez. U, n. 5466 del 28/01/2004, Rv.
226715; Sez. 3, n. 19983 del 09/06/2020, Rv. 279504 – 01).
4. All’inammissibilità del ricorso consegue, ai sensi dell’ad. 616 cod. proc. pen., la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento nonché,
ravvisandosi profili di colpa nella determinazione della causa di inammissibilità, al pagamento in favore della cassa delle ammende della somma di euro tremila, così equitativamente fissata.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle Ammende.
Così deciso il 2 aprile 2025
e estensore GLYPH