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Ricorso inammissibile: le motivazioni generiche

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello. Il motivo è la genericità e la natura reiterativa dell’unico motivo di ricorso, che riproponeva argomenti già valutati e ritenuti infondati nel precedente grado di giudizio, senza addurre nuovi elementi. La decisione sottolinea l’importanza della specificità nei motivi di impugnazione.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza della Specificità dei Motivi

Nel complesso mondo della procedura penale, la fase di impugnazione di una sentenza rappresenta un momento cruciale per la difesa. Tuttavia, per accedere a un nuovo grado di giudizio, è fondamentale rispettare requisiti precisi. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione, l’Ordinanza n. 13172/2024, ci offre un chiaro esempio di come la genericità e la ripetitività dei motivi possano portare a una declaratoria di ricorso inammissibile, chiudendo di fatto la porta a una revisione della condanna. Questo caso evidenzia l’importanza di formulare censure specifiche e pertinenti contro la decisione impugnata.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bari. Il ricorrente contestava la correttezza della motivazione che lo aveva ritenuto responsabile di un reato, chiedendo una diversa qualificazione giuridica del fatto, specificamente come ipotesi di furto. L’argomento centrale della difesa si basava sulla presunta erronea valutazione della detenzione di un’automobile ritrovata nella sua disponibilità.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. Di conseguenza, non solo la condanna del grado precedente è diventata definitiva, ma il ricorrente è stato anche condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa decisione, sebbene concisa, è densa di significato dal punto di vista procedurale.

Le Motivazioni alla base del ricorso inammissibile

Il cuore della decisione risiede nelle ragioni che hanno spinto i giudici a non entrare nel merito della questione. La Corte ha ritenuto che l’unico motivo di ricorso fosse affetto da due vizi capitali:

1. Genericità e Difetto di Specificità: Il ricorso non contestava in modo puntuale e specifico le argomentazioni della sentenza d’appello. Invece di individuare precisi errori logici o giuridici nella motivazione del giudice del gravame, si limitava a una critica generale e astratta.
2. Reiteratività: Gli argomenti presentati erano una mera riproposizione delle stesse ragioni già discusse e respinte dalla Corte d’Appello. Il ricorrente non ha introdotto alcun nuovo elemento o profilo di analisi che potesse giustificare una riconsiderazione del caso. Mancava, in sostanza, un vero confronto critico con la decisione impugnata.

La Corte ha sottolineato che l’appellante non aveva fornito alcun elemento concreto per sostenere la tesi della riconducibilità del possesso dell’auto a un furto, rendendo la sua doglianza priva di fondamento e, quindi, inammissibile.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale: l’impugnazione non è un’occasione per un riesame completo e generico del processo, ma uno strumento per contestare errori specifici di una decisione. Un ricorso inammissibile non è solo una sconfitta legale, ma comporta anche conseguenze economiche significative per il ricorrente. Per gli operatori del diritto, questo caso serve come monito sull’importanza di redigere atti di impugnazione che siano specifici, pertinenti e che si confrontino criticamente con le motivazioni della sentenza che si intende censurare, evitando la semplice riproposizione di difese già respinte.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché l’unico motivo presentato era generico, privo di specificità e si limitava a ripetere argomenti già discussi e respinti dalla Corte d’Appello, senza introdurre nuovi elementi di valutazione.

Cosa significa che un motivo di ricorso è “generico” e “reiterativo”?
Significa che la critica alla sentenza impugnata non è specifica e puntuale, ma vaga. Inoltre, è “reiterativo” quando ripropone le stesse identiche argomentazioni già presentate e ritenute infondate nel precedente grado di giudizio, senza confrontarsi criticamente con le motivazioni del giudice.

Quali sono state le conseguenze per il ricorrente dopo la dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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