Ricorso inammissibile in Cassazione: Analisi di un Caso Pratico
Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel sistema legale italiano, una fase delicata che richiede il rispetto di rigorosi requisiti procedurali. Un ricorso inammissibile non solo preclude la discussione nel merito della questione, ma comporta anche conseguenze economiche significative per chi lo propone. Analizziamo un’ordinanza della Corte di Cassazione per comprendere meglio questo istituto.
I Fatti del Caso
Il caso in esame trae origine da un ricorso presentato da un imputato contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catania in data 11 giugno 2024. L’imputato, cercando di ribaltare la decisione a lui sfavorevole, ha adito la Suprema Corte di Cassazione, affidando le sue speranze all’ultimo grado di giudizio.
La Decisione della Corte di Cassazione e il ricorso inammissibile
Con un’ordinanza concisa, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha messo fine al percorso giudiziario del ricorrente. La Corte, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere designato, ha emesso un verdetto netto: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa decisione impedisce alla Corte di esaminare le ragioni e le argomentazioni presentate dal ricorrente, bloccando di fatto il processo sul nascere. Oltre alla declaratoria di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Le Motivazioni
L’ordinanza in esame non entra nel dettaglio delle ragioni specifiche che hanno portato a dichiarare il ricorso inammissibile. Tuttavia, in linea generale, un ricorso può essere dichiarato tale per diverse cause, tutte riconducibili alla violazione di norme procedurali. Tra le più comuni vi sono:
* Carenza dei motivi: I motivi del ricorso non sono specifici, sono generici o si limitano a riproporre le stesse argomentazioni già valutate nei gradi precedenti senza indicare vizi di legittimità della sentenza impugnata.
* Vizi formali: L’atto di ricorso non rispetta i requisiti di forma previsti dal codice di procedura penale.
* Proposizione fuori termine: Il ricorso è stato presentato oltre i termini perentori stabiliti dalla legge.
* Mancanza di interesse: Il ricorrente non ha un interesse concreto e attuale a ottenere l’annullamento della decisione impugnata.
La decisione di condannare il ricorrente al pagamento di una sanzione pecuniaria è una conseguenza diretta della declaratoria di inammissibilità e serve a scoraggiare la presentazione di impugnazioni palesemente infondate o dilatorie, che appesantiscono inutilmente il sistema giudiziario.
Le Conclusioni
Questa ordinanza è un chiaro monito sull’importanza di preparare un ricorso per Cassazione con la massima cura e attenzione. Un ricorso inammissibile non solo rende definitiva la sentenza di condanna precedente, ma aggiunge un ulteriore onere economico per l’imputato. La sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende rappresenta una penalità per aver attivato invano la macchina della giustizia di ultima istanza. Pertanto, è fondamentale che l’assistenza di un legale specializzato valuti attentamente i presupposti e i motivi del ricorso prima di procedere, per evitare esiti negativi e costi aggiuntivi.
Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che la Corte non ha esaminato il merito della questione perché l’atto di ricorso non rispettava i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge, venendo quindi respinto in via preliminare.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Sulla base di questo provvedimento, la parte che ha presentato il ricorso inammissibile è condannata a pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria, in questo caso fissata in 3.000 euro, da versare alla Cassa delle ammende.
Cosa accade alla sentenza della Corte d’Appello dopo l’ordinanza di inammissibilità?
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso rende definitiva e irrevocabile la sentenza emessa dalla Corte d’Appello, che quindi diventa pienamente esecutiva.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 19780 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 19780 Anno 2025
Presidente: NOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 05/05/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME nato a RAGUSA il 24/05/1982
avverso la sentenza del 11/06/2024 della CORTE APPELLO di CATANIA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
n. 3687/25 Cascone
OSSERVA
Visti gli atti e la sentenza impugnata (condanna per il reato di cui alli art. 385 cod. pen.);
Esaminati i motivi di ricorso;
Ritenuto che le doglianze di cui al primo e al secondo motivo di ricorso, attinenti a
trattamento sanzionatorio – in particolare all’eccessività della pena e alla mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche – sono manifestamente infondate, non misurandosi
affatto con gli apprezzamenti di merito adeguatamente scrutinati dalla Corte territoriale con puntuale e logico apparato argomentativo (v. pp. 2-3);
pertanto, che il ricorso debba essere dichiarato inammissibile, con la condanna
Rilevato, del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore
della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso il 05/05/2025