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Ricorso inammissibile: le conseguenze procedurali

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sul fatto che la sentenza impugnata era stata emessa a seguito di un accordo sulla pena, il che preclude ulteriori impugnazioni. Di conseguenza, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: le Conseguenze della Rinuncia in Appello

Quando si affronta un procedimento penale, le scelte procedurali compiute in un grado di giudizio possono avere conseguenze definitive sui successivi. Un esempio lampante è quello del ricorso inammissibile in Cassazione a seguito di un accordo sulla pena in appello. Un’ordinanza recente della Suprema Corte chiarisce come tale accordo precluda di fatto la possibilità di contestare ulteriormente la decisione, portando a una rapida declaratoria di inammissibilità e a sanzioni economiche per il ricorrente.

I Fatti del Caso

Un imputato presentava ricorso per Cassazione contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catania. La particolarità del caso risiedeva nel fatto che la decisione di secondo grado era stata il risultato di un accordo tra le parti sulla determinazione della pena, secondo la procedura prevista dall’articolo 599-bis del codice di procedura penale (comunemente noto come ‘patteggiamento in appello’). Nonostante questo accordo, l’imputato decideva di tentare un’ulteriore impugnazione dinanzi alla Suprema Corte.

La Decisione della Corte di Cassazione sul ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione, con una sintetica ordinanza, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione non è entrata nel merito delle questioni sollevate dal ricorrente, ma si è fermata a un esame preliminare di ammissibilità. Oltre alla declaratoria, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di quattromila euro in favore della Cassa delle ammende, motivando tale importo in base alle ragioni stesse dell’inammissibilità.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte si basa su un principio cardine della procedura penale: il potere dispositivo delle parti. L’introduzione dell’art. 599-bis c.p.p. ha concesso all’imputato la facoltà di accordarsi con l’accusa sulla pena in appello, rinunciando di fatto a contestare i punti oggetto dell’accordo. Secondo la Cassazione, questa rinuncia non limita solo la cognizione del giudice d’appello, ma produce ‘effetti preclusivi’ sull’intero svolgimento processuale successivo.

In pratica, l’accordo sulla pena equivale a una rinuncia all’impugnazione per i punti concordati, impedendo che gli stessi possano essere riproposti in sede di legittimità. La Corte ha inoltre sottolineato che, in questi casi, la legge stessa prevede un modello procedimentale semplificato. L’articolo 610, comma 5-bis, c.p.p. stabilisce infatti che la declaratoria di inammissibilità per un ricorso avverso una sentenza emessa ai sensi dell’art. 599-bis debba avvenire ‘senza formalità’, accelerando la definizione del processo.

Le Conclusioni

La decisione in esame ribadisce un concetto fondamentale: l’accesso ai mezzi di impugnazione è subordinato al rispetto di precise regole procedurali. La scelta di avvalersi di istituti come l’accordo sulla pena in appello comporta l’accettazione delle sue conseguenze, inclusa la preclusione di un successivo ricorso in Cassazione. Questa ordinanza serve da monito sull’importanza di ponderare attentamente ogni scelta difensiva, poiché essa può determinare in modo irrevocabile l’esito del percorso giudiziario, con conseguenze non solo processuali ma anche economiche, come la condanna al pagamento di spese e sanzioni.

Cosa comporta la dichiarazione di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma pecuniaria in favore della Cassa delle ammende, il cui importo è determinato dal giudice.

Perché l’accordo sulla pena in appello rende il ricorso in Cassazione inammissibile?
Perché l’accordo, disciplinato dall’art. 599-bis c.p.p., implica una rinuncia da parte dell’imputato a contestare i punti oggetto dell’intesa. Questa rinuncia ha un effetto preclusivo che si estende anche al successivo giudizio di legittimità, rendendo un eventuale ricorso non esaminabile nel merito.

Quale procedura segue la Cassazione per dichiarare l’inammissibilità in questi casi?
La Corte applica una procedura semplificata ‘senza formalità’, come previsto dall’art. 610, comma 5-bis, c.p.p., specificamente per i ricorsi contro sentenze emesse a seguito di accordo sulla pena in appello. Questo permette una definizione più rapida del giudizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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