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Ricorso inammissibile: le conseguenze per l’imputato

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 4 aprile 2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Roma. A seguito di questa decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, confermando le severe conseguenze procedurali di un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Quando l’Inammissibilità Costa Cara

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una fase delicata che richiede il massimo rigore tecnico. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci ricorda quali sono le conseguenze di un’impugnazione che non supera il vaglio di ammissibilità. Quando la Corte dichiara un ricorso inammissibile, le conseguenze per il ricorrente non sono solo la conferma della decisione impugnata, ma anche l’addebito di ulteriori sanzioni economiche. Analizziamo insieme questo caso per capire meglio la dinamica processuale e le sue implicazioni.

I Fatti del Caso: L’Impugnazione di una Sentenza d’Appello

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Roma in data 17 settembre 2024. Non conoscendo i dettagli del merito della vicenda, il nostro focus si concentra sull’esito del giudizio di legittimità. L’imputato, tramite i suoi difensori, ha deciso di portare la questione di fronte alla Corte di Cassazione, confidando di poter ottenere una riforma della decisione di secondo grado.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile e le sue Conseguenze

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, riunitasi in udienza il 4 aprile 2025, ha esaminato il ricorso. L’esito, tuttavia, è stato netto e sfavorevole al ricorrente. La Corte ha emesso un’ordinanza con la quale ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa declaratoria non entra nel merito delle ragioni dell’imputato, ma si ferma a un livello preliminare, sancendo che l’atto di impugnazione mancava dei presupposti richiesti dalla legge per poter essere esaminato.

La Condanna alle Spese Processuali

La prima conseguenza, diretta e inevitabile, della dichiarazione di inammissibilità è la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento. Si tratta di un principio generale secondo cui la parte che ha dato causa al giudizio (in questo caso, promuovendo un ricorso che non poteva essere accolto) deve farsi carico dei costi che ne sono derivati.

Il Versamento alla Cassa delle Ammende

Oltre alle spese processuali, la Corte ha inflitto al ricorrente un’ulteriore sanzione pecuniaria. È stato infatti condannato a versare la somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questo tipo di sanzione ha una funzione dissuasiva, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario.

Le Motivazioni

Sebbene l’ordinanza non espliciti le ragioni specifiche dell’inammissibilità (ad esempio, la tardività del ricorso, la genericità dei motivi, o la proposizione di censure non consentite in sede di legittimità), la motivazione della condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria risiede direttamente nella legge processuale. Il Codice di Procedura Penale prevede espressamente che, in caso di rigetto o di inammissibilità dell’impugnazione, la parte privata che l’ha proposta sia condannata alle spese e, nel caso specifico del ricorso per Cassazione dichiarato inammissibile, anche al pagamento di una somma a favore della Cassa delle ammende. La decisione della Corte, pertanto, non è discrezionale ma costituisce l’applicazione automatica di una sanzione processuale legata all’esito del ricorso.

Conclusioni

La pronuncia in esame è un chiaro monito sull’importanza di valutare attentamente i presupposti per un ricorso in Cassazione. Un’impugnazione non adeguatamente ponderata e priva dei requisiti di legge non solo non porta al risultato sperato, ma si traduce in un aggravio di costi significativo per l’imputato. La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende, oltre alle spese processuali, sottolinea la volontà del legislatore di sanzionare l’uso improprio dello strumento processuale, proteggendo l’efficienza della giustizia e riservando il giudizio di legittimità alle sole questioni che meritano realmente di essere esaminate.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione nel caso in esame?
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dall’imputato.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Contro quale provvedimento era stato proposto il ricorso?
Il ricorso era stato proposto avverso la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Roma in data 17 settembre 2024.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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