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Ricorso inammissibile: le conseguenze per chi appella

La Corte di Cassazione, con un’ordinanza, ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Firenze. La decisione sottolinea le severe conseguenze di un ricorso inammissibile, condannando l’appellante al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro a favore della Cassa delle ammende, senza entrare nel merito della questione.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza e le Sue Conseguenze Economiche

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una fase delicata che richiede il rispetto di rigorosi requisiti formali e sostanziali. Quando questi non vengono soddisfatti, il risultato può essere una declaratoria di ricorso inammissibile, con conseguenze significative per il proponente. Un’ordinanza emessa di recente dalla Suprema Corte offre un chiaro esempio di questa eventualità e delle sue implicazioni economiche.

I Fatti Processuali

Il caso in esame origina da un ricorso proposto avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Firenze in data 29 ottobre 2024. L’imputato, ritenendo ingiusta la decisione di secondo grado, ha deciso di adire la Corte di Cassazione per ottenere la riforma della pronuncia. Il procedimento è quindi giunto alla valutazione preliminare della Suprema Corte, chiamata a verificare la sussistenza dei presupposti per un giudizio di merito.

La Decisione della Corte di Cassazione

Con un’ordinanza emessa il 7 marzo 2025, la settima sezione penale della Corte di Cassazione ha posto fine al percorso processuale del ricorrente. La Corte ha infatti dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel vivo della vicenda, cioè non stabilisce se l’imputato avesse torto o ragione, ma si ferma a un livello precedente: l’atto di impugnazione presentato non possedeva le caratteristiche tecniche e giuridiche necessarie per essere esaminato.

Le conseguenze della declaratoria di ricorso inammissibile

La declaratoria di inammissibilità non è una mera formalità, ma comporta precise conseguenze legali ed economiche. La Corte ha infatti condannato il ricorrente a due pagamenti distinti:
1. Il pagamento delle spese processuali, ovvero i costi che lo Stato ha sostenuto per la gestione del procedimento.
2. Il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, un ente destinato a finanziare progetti di miglioramento delle infrastrutture carcerarie e di reinserimento dei detenuti. Questa sanzione ha una funzione deterrente, mirando a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o proposti senza il rispetto delle regole procedurali.

Le Motivazioni

L’ordinanza in esame è molto sintetica e non esplicita le ragioni specifiche che hanno portato a giudicare il ricorso inammissibile. Tuttavia, in ambito penale, le cause di inammissibilità del ricorso per cassazione sono ben definite dal codice di procedura. Generalmente, un ricorso viene dichiarato tale quando, ad esempio, i motivi non sono specifici, si limita a riproporre le stesse argomentazioni già respinte nei gradi precedenti, contesta la valutazione dei fatti (che è preclusa in sede di legittimità) anziché sollevare questioni di diritto, oppure è presentato fuori dai termini di legge. La sanzione pecuniaria inflitta suggerisce che la Corte abbia ravvisato una negligenza o una palese infondatezza nell’impugnazione.

Le Conclusioni

Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema giudiziario: l’accesso alla giustizia deve essere esercitato con responsabilità. Il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio sul fatto, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge. Un ricorso inammissibile non solo non porta al risultato sperato, ma si traduce in un esborso economico certo e talvolta oneroso per il proponente. È pertanto cruciale affidarsi a un difensore esperto che possa valutare attentamente i presupposti per un’impugnazione, evitando così di incorrere in declaratorie di inammissibilità e nelle relative sanzioni.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’ dalla Corte di Cassazione?
Significa che la Corte lo ha respinto senza nemmeno esaminarlo nel merito, perché l’atto di impugnazione mancava dei requisiti di forma o di sostanza richiesti dalla legge.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
Sulla base di questa ordinanza, il ricorrente è condannato al pagamento delle spese processuali sostenute dallo Stato e al versamento di una sanzione pecuniaria, in questo caso di 3.000 euro, a favore della Cassa delle ammende.

La Corte di Cassazione ha esaminato nel dettaglio le ragioni dell’appellante?
No. Una dichiarazione di inammissibilità implica che la Corte non è entrata nel merito delle questioni sollevate, ma ha interrotto il processo a causa di un vizio preliminare dell’atto di ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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