Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza e le Sue Conseguenze
L’accesso alla Corte di Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma è un percorso irto di regole procedurali precise. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci offre lo spunto per analizzare cosa accade quando un appello non supera il vaglio preliminare, risultando in un ricorso inammissibile. Comprendere le implicazioni di tale decisione è fondamentale per chiunque si affacci al mondo della giustizia penale.
Il Caso in Esame: Un Ricorso Respinto
La vicenda processuale trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo nel maggio 2024. L’imputato, cercando di ottenere una riforma della decisione di secondo grado, si è rivolto alla Corte di Cassazione. Tuttavia, l’esito non è stato quello sperato. All’udienza del marzo 2025, la Settima Sezione Penale ha emesso un’ordinanza con cui ha posto fine al percorso del ricorso.
La Decisione della Suprema Corte e il Concetto di Ricorso Inammissibile
La Corte Suprema ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa formula non significa che i giudici abbiano valutato le ragioni del ricorrente e le abbiano ritenute infondate nel merito. Significa, piuttosto, che il ricorso presentava dei vizi preliminari talmente gravi da impedirne l’analisi. Le cause di inammissibilità possono essere molteplici: la presentazione fuori termine, la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge, vizi di forma nell’atto o la proposizione di questioni che non possono essere esaminate in sede di legittimità, come la rivalutazione dei fatti.
Le Conseguenze Economiche del Ricorso Inammissibile
Una declaratoria di inammissibilità non è priva di conseguenze, anzi, comporta sanzioni economiche significative per il ricorrente. La Corte, infatti, non si è limitata a respingere il ricorso, ma ha condannato l’imputato a due distinti pagamenti.
Le Spese Processuali
In primo luogo, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali. Si tratta dei costi che lo Stato ha sostenuto per la gestione del procedimento dinanzi alla Cassazione. È un principio generale del nostro ordinamento che la parte la cui iniziativa processuale si rivela infruttuosa debba farsi carico dei relativi costi.
La Sanzione alla Cassa delle Ammende
In secondo luogo, e ben più gravosa, è stata la condanna al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa non è un semplice rimborso spese, ma una vera e propria sanzione pecuniaria. Il suo scopo è quello di disincentivare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario. La Cassa delle ammende è un ente che utilizza questi fondi per finanziare progetti volti alla prevenzione del crimine e al reinserimento sociale dei detenuti.
Le motivazioni
Sebbene il testo dell’ordinanza sia molto conciso e non espliciti nel dettaglio le ragioni specifiche della decisione, è chiaro che la Corte, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere designato, ha riscontrato nel ricorso la presenza di vizi ostativi a un esame di merito. La dichiarazione di inammissibilità implica che l’impugnazione non possedeva i requisiti formali e sostanziali richiesti dalla legge per poter essere scrutinata dalla Suprema Corte. La condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria è una conseguenza automatica prevista dal codice di procedura penale per tali casi, volta a sanzionare l’abuso dello strumento processuale.
Le conclusioni
La decisione in commento ribadisce un principio fondamentale: adire la Corte di Cassazione non è un diritto esercitabile senza limiti. È necessario che il ricorso sia tecnicamente ben formulato e fondato su motivi ammessi dalla legge. Un ricorso inammissibile non solo si traduce in una sconfitta processuale, ma comporta anche conseguenze economiche rilevanti per il cittadino. Ciò sottolinea l’importanza di affidarsi a una difesa legale competente, in grado di valutare attentamente le reali possibilità di successo prima di intraprendere l’ultimo e più complesso grado di giudizio.
Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’ dalla Corte di Cassazione?
Significa che la Corte lo respinge senza esaminarne il contenuto nel merito, perché il ricorso presenta difetti procedurali, è stato presentato fuori termine o si basa su motivi non consentiti dalla legge per il giudizio di Cassazione.
Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La persona che ha presentato il ricorso è condannata al pagamento delle spese del processo e al versamento di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. Nel caso specifico, la sanzione è stata di tremila euro.
Cos’è la ‘Cassa delle ammende’ menzionata nell’ordinanza?
È un ente pubblico che raccoglie i proventi di determinate sanzioni pecuniarie, come quella applicata in questo caso, e li utilizza per finanziare programmi e interventi finalizzati alla prevenzione della criminalità e al reinserimento sociale dei condannati.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 23077 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 23077 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 03/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a PALERMO il 22/07/1986
avverso la sentenza del 23/05/2024 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
R.G. n. 36761/2024
CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO
Visti gli atti, la sentenza impugnata (condanna per i reati previsti dagli artt. 624-
Esaminati i motivi di ricorso, relativi al giudizio di responsabilità per il reato
337. pen., al giudizio di comparazione delle ritenute circostanze attenuanti generiche;
Ritenuti i motivi inammissibili perchè, da una parte, meramente riproduttivi di cen adeguatamente valutate dai Giudici di merito e sostanzialmente volti a sollecitare un
valutazione delle prove e una diversa ricostruzione dei fatti , e, dall’altra, obiettiva rispetto alla motivazione della sentenza impugnata con la quale non si confrontano (p
ss. sentenza impugnata);
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la con ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favo
Cassa delle ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese pro e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso il 3 marzo 2025.