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Ricorso inammissibile: le conseguenze economiche

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza e le Sue Conseguenze

L’accesso alla Corte di Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma è un percorso irto di regole procedurali precise. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci offre lo spunto per analizzare cosa accade quando un appello non supera il vaglio preliminare, risultando in un ricorso inammissibile. Comprendere le implicazioni di tale decisione è fondamentale per chiunque si affacci al mondo della giustizia penale.

Il Caso in Esame: Un Ricorso Respinto

La vicenda processuale trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo nel maggio 2024. L’imputato, cercando di ottenere una riforma della decisione di secondo grado, si è rivolto alla Corte di Cassazione. Tuttavia, l’esito non è stato quello sperato. All’udienza del marzo 2025, la Settima Sezione Penale ha emesso un’ordinanza con cui ha posto fine al percorso del ricorso.

La Decisione della Suprema Corte e il Concetto di Ricorso Inammissibile

La Corte Suprema ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa formula non significa che i giudici abbiano valutato le ragioni del ricorrente e le abbiano ritenute infondate nel merito. Significa, piuttosto, che il ricorso presentava dei vizi preliminari talmente gravi da impedirne l’analisi. Le cause di inammissibilità possono essere molteplici: la presentazione fuori termine, la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge, vizi di forma nell’atto o la proposizione di questioni che non possono essere esaminate in sede di legittimità, come la rivalutazione dei fatti.

Le Conseguenze Economiche del Ricorso Inammissibile

Una declaratoria di inammissibilità non è priva di conseguenze, anzi, comporta sanzioni economiche significative per il ricorrente. La Corte, infatti, non si è limitata a respingere il ricorso, ma ha condannato l’imputato a due distinti pagamenti.

Le Spese Processuali

In primo luogo, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali. Si tratta dei costi che lo Stato ha sostenuto per la gestione del procedimento dinanzi alla Cassazione. È un principio generale del nostro ordinamento che la parte la cui iniziativa processuale si rivela infruttuosa debba farsi carico dei relativi costi.

La Sanzione alla Cassa delle Ammende

In secondo luogo, e ben più gravosa, è stata la condanna al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa non è un semplice rimborso spese, ma una vera e propria sanzione pecuniaria. Il suo scopo è quello di disincentivare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario. La Cassa delle ammende è un ente che utilizza questi fondi per finanziare progetti volti alla prevenzione del crimine e al reinserimento sociale dei detenuti.

Le motivazioni

Sebbene il testo dell’ordinanza sia molto conciso e non espliciti nel dettaglio le ragioni specifiche della decisione, è chiaro che la Corte, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere designato, ha riscontrato nel ricorso la presenza di vizi ostativi a un esame di merito. La dichiarazione di inammissibilità implica che l’impugnazione non possedeva i requisiti formali e sostanziali richiesti dalla legge per poter essere scrutinata dalla Suprema Corte. La condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria è una conseguenza automatica prevista dal codice di procedura penale per tali casi, volta a sanzionare l’abuso dello strumento processuale.

Le conclusioni

La decisione in commento ribadisce un principio fondamentale: adire la Corte di Cassazione non è un diritto esercitabile senza limiti. È necessario che il ricorso sia tecnicamente ben formulato e fondato su motivi ammessi dalla legge. Un ricorso inammissibile non solo si traduce in una sconfitta processuale, ma comporta anche conseguenze economiche rilevanti per il cittadino. Ciò sottolinea l’importanza di affidarsi a una difesa legale competente, in grado di valutare attentamente le reali possibilità di successo prima di intraprendere l’ultimo e più complesso grado di giudizio.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’ dalla Corte di Cassazione?
Significa che la Corte lo respinge senza esaminarne il contenuto nel merito, perché il ricorso presenta difetti procedurali, è stato presentato fuori termine o si basa su motivi non consentiti dalla legge per il giudizio di Cassazione.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La persona che ha presentato il ricorso è condannata al pagamento delle spese del processo e al versamento di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. Nel caso specifico, la sanzione è stata di tremila euro.

Cos’è la ‘Cassa delle ammende’ menzionata nell’ordinanza?
È un ente pubblico che raccoglie i proventi di determinate sanzioni pecuniarie, come quella applicata in questo caso, e li utilizza per finanziare programmi e interventi finalizzati alla prevenzione della criminalità e al reinserimento sociale dei condannati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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