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Ricorso inammissibile: le conseguenze economiche

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una sentenza di un Tribunale. A seguito di questa decisione, i due ricorrenti sono stati condannati in solido al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La pronuncia sottolinea le conseguenze negative di un’impugnazione che non rispetta i requisiti di legge.

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Pubblicato il 8 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando l’Appello Costa Caro

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultima fase del processo penale, ma non è una strada percorribile senza solide basi giuridiche. Un ricorso inammissibile non solo pone fine alle speranze di ribaltare una sentenza, ma comporta anche significative conseguenze economiche. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione illustra perfettamente questo principio, condannando i ricorrenti al pagamento delle spese e di una cospicua sanzione.

Il Caso in Esame: un Appello Respinto in Partenza

La vicenda riguarda due persone che avevano proposto ricorso davanti alla Suprema Corte di Cassazione contro una sentenza emessa dal Tribunale di una città del sud Italia in data 3 dicembre 2024. Il collegio della Settima Sezione Penale, dopo aver esaminato gli atti, ha emesso un’ordinanza che ha tagliato corto con le aspirazioni dei ricorrenti, senza neppure entrare nel merito delle loro doglianze.

La Corte ha, infatti, dichiarato i ricorsi proposti semplicemente ‘inammissibili’. Questa decisione, sebbene concisa, è di fondamentale importanza nel sistema processuale, poiché agisce come un filtro per garantire che solo le questioni giuridicamente rilevanti arrivino all’attenzione della Suprema Corte.

Le Motivazioni dietro un Ricorso Inammissibile

L’ordinanza in esame non entra nel dettaglio dei motivi specifici che hanno portato alla declaratoria di inammissibilità, come spesso accade in questo tipo di provvedimenti sintetici. Tuttavia, possiamo dedurre che i ricorsi non rispettavano i rigorosi requisiti previsti dal codice di procedura penale. Un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per diverse ragioni, tra cui:

* Mancanza dei motivi specifici: L’appello non indica chiaramente le violazioni di legge che si intendono denunciare.
* Proposizione di questioni di fatto: Il ricorrente cerca di ottenere una nuova valutazione delle prove, compito che spetta ai giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello) e non alla Corte di Cassazione, che è giudice di legittimità.
* Vizi formali: L’atto di ricorso non rispetta le forme o i termini prescritti dalla legge.

In sostanza, la Corte ha ritenuto che le argomentazioni proposte non fossero idonee a giustificare un riesame della decisione impugnata.

Le Conclusioni: le Conseguenze Economiche della Declaratoria

La conseguenza più tangibile di questa pronuncia è di natura economica. La Corte non si è limitata a respingere i ricorsi, ma ha condannato i ricorrenti a due pagamenti distinti:

1. Le spese processuali: Si tratta dei costi relativi al procedimento sostenuto dallo Stato.
2. Una sanzione pecuniaria: Una somma di tremila euro da versare alla ‘Cassa delle ammende’.

Quest’ultima sanzione ha una funzione deterrente: mira a scoraggiare la presentazione di appelli palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario. La Cassa delle ammende è un ente che utilizza questi fondi per finanziare programmi di riabilitazione per i detenuti e per migliorare le strutture carcerarie. La decisione, quindi, non solo chiude il caso per i ricorrenti ma riafferma un principio cruciale: l’accesso alla giustizia deve essere esercitato con responsabilità.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che la Corte di Cassazione ha stabilito che l’appello non possiede i requisiti di forma o di sostanza richiesti dalla legge per poter essere esaminato nel merito. Di conseguenza, la Corte non valuta se la sentenza precedente fosse giusta o sbagliata, ma si limita a respingere il ricorso in via preliminare.

Quali sono state le conseguenze economiche per i ricorrenti in questo caso?
I ricorrenti sono stati condannati a pagare sia le spese del procedimento giudiziario sia una sanzione aggiuntiva di tremila euro. Questa somma deve essere versata in favore della Cassa delle ammende.

Cos’è la Cassa delle ammende e perché i ricorrenti devono versare denaro a questo ente?
La Cassa delle ammende è un fondo statale che finanzia progetti per il reinserimento dei detenuti e il miglioramento delle carceri. La condanna a versare una somma a questo fondo in caso di ricorso inammissibile ha lo scopo di sanzionare e scoraggiare la presentazione di appelli considerati infondati o temerari, che impegnano inutilmente le risorse della giustizia.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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