Ricorso Inammissibile: Quando l’Appello Costa Caro
Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultima fase del processo penale, ma non è una strada percorribile senza solide basi giuridiche. Un ricorso inammissibile non solo pone fine alle speranze di ribaltare una sentenza, ma comporta anche significative conseguenze economiche. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione illustra perfettamente questo principio, condannando i ricorrenti al pagamento delle spese e di una cospicua sanzione.
Il Caso in Esame: un Appello Respinto in Partenza
La vicenda riguarda due persone che avevano proposto ricorso davanti alla Suprema Corte di Cassazione contro una sentenza emessa dal Tribunale di una città del sud Italia in data 3 dicembre 2024. Il collegio della Settima Sezione Penale, dopo aver esaminato gli atti, ha emesso un’ordinanza che ha tagliato corto con le aspirazioni dei ricorrenti, senza neppure entrare nel merito delle loro doglianze.
La Corte ha, infatti, dichiarato i ricorsi proposti semplicemente ‘inammissibili’. Questa decisione, sebbene concisa, è di fondamentale importanza nel sistema processuale, poiché agisce come un filtro per garantire che solo le questioni giuridicamente rilevanti arrivino all’attenzione della Suprema Corte.
Le Motivazioni dietro un Ricorso Inammissibile
L’ordinanza in esame non entra nel dettaglio dei motivi specifici che hanno portato alla declaratoria di inammissibilità, come spesso accade in questo tipo di provvedimenti sintetici. Tuttavia, possiamo dedurre che i ricorsi non rispettavano i rigorosi requisiti previsti dal codice di procedura penale. Un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per diverse ragioni, tra cui:
* Mancanza dei motivi specifici: L’appello non indica chiaramente le violazioni di legge che si intendono denunciare.
* Proposizione di questioni di fatto: Il ricorrente cerca di ottenere una nuova valutazione delle prove, compito che spetta ai giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello) e non alla Corte di Cassazione, che è giudice di legittimità.
* Vizi formali: L’atto di ricorso non rispetta le forme o i termini prescritti dalla legge.
In sostanza, la Corte ha ritenuto che le argomentazioni proposte non fossero idonee a giustificare un riesame della decisione impugnata.
Le Conclusioni: le Conseguenze Economiche della Declaratoria
La conseguenza più tangibile di questa pronuncia è di natura economica. La Corte non si è limitata a respingere i ricorsi, ma ha condannato i ricorrenti a due pagamenti distinti:
1. Le spese processuali: Si tratta dei costi relativi al procedimento sostenuto dallo Stato.
2. Una sanzione pecuniaria: Una somma di tremila euro da versare alla ‘Cassa delle ammende’.
Quest’ultima sanzione ha una funzione deterrente: mira a scoraggiare la presentazione di appelli palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario. La Cassa delle ammende è un ente che utilizza questi fondi per finanziare programmi di riabilitazione per i detenuti e per migliorare le strutture carcerarie. La decisione, quindi, non solo chiude il caso per i ricorrenti ma riafferma un principio cruciale: l’accesso alla giustizia deve essere esercitato con responsabilità.
Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che la Corte di Cassazione ha stabilito che l’appello non possiede i requisiti di forma o di sostanza richiesti dalla legge per poter essere esaminato nel merito. Di conseguenza, la Corte non valuta se la sentenza precedente fosse giusta o sbagliata, ma si limita a respingere il ricorso in via preliminare.
Quali sono state le conseguenze economiche per i ricorrenti in questo caso?
I ricorrenti sono stati condannati a pagare sia le spese del procedimento giudiziario sia una sanzione aggiuntiva di tremila euro. Questa somma deve essere versata in favore della Cassa delle ammende.
Cos’è la Cassa delle ammende e perché i ricorrenti devono versare denaro a questo ente?
La Cassa delle ammende è un fondo statale che finanzia progetti per il reinserimento dei detenuti e il miglioramento delle carceri. La condanna a versare una somma a questo fondo in caso di ricorso inammissibile ha lo scopo di sanzionare e scoraggiare la presentazione di appelli considerati infondati o temerari, che impegnano inutilmente le risorse della giustizia.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 29826 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 29826 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 14/04/2025
ORDINANZA
sui ricorsi proposti da: COGNOME NOME nato a COSENZA il 03/10/1953 NOME nato a COSENZA il 07/06/1954
avverso la sentenza del 03/12/2024 del TRIBUNALE di COSENZA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
R.G. n. 2831/2025
CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO
Visti gli atti, la sentenza impugnata con cui è stata dichiarata la estinzione per prescr del reato di cui all’art. 388 cod. pen.;
Esaminati i motivi dei ricorsi, relativi al sussistenza degli elementi per un prosciogliment merito, per tardività della querela e per la insussistenza de fatto;
Ritenuti i motivi inammissibili perché generici, non potendo da essi far discendere la eviden della innocenza dell’imputato;
Rilevato, pertanto, che i ricorsi devono essere dichiarato inammissibili, con la condanna d ricorrenti al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore dell
Cassa delle ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibili i ricorsi e condanna i ricorrenti al pagamento delle spese processual della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso il 1 aprile 2025.