Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza e le Sue Conseguenze
Presentare un ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una fase delicata che richiede il massimo rigore tecnico e formale. Un errore in questa fase può portare a una declaratoria di ricorso inammissibile, una decisione che non solo preclude l’esame nel merito della questione, ma comporta anche significative conseguenze economiche. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre lo spunto per analizzare questo istituto e le sue implicazioni pratiche.
Il Fatto: un Ricorso contro la Sentenza d’Appello
Il caso trae origine da un ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Roma. L’obiettivo del ricorrente era ottenere un riesame della sua posizione da parte della Corte di Cassazione, confidando in un annullamento o in una riforma della decisione di secondo grado. Tuttavia, il percorso dell’impugnazione si è interrotto bruscamente prima ancora di poter entrare nel vivo delle questioni giuridiche sollevate.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 20 maggio 2025, ha posto fine al procedimento in modo netto e definitivo. Il collegio ha dichiarato il ricorso inammissibile.
Questa decisione ha avuto due conseguenze dirette e onerose per il ricorrente:
1. Condanna al pagamento delle spese processuali: i costi legati all’attività giudiziaria del procedimento in Cassazione sono stati posti interamente a suo carico.
2. Condanna al versamento di una sanzione pecuniaria: il ricorrente è stato obbligato a versare la somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, un ente destinato al finanziamento di programmi di reinserimento sociale per i detenuti.
Le Motivazioni Generali di un Ricorso Inammissibile
L’ordinanza in esame è estremamente sintetica e non esplicita le ragioni specifiche dell’inammissibilità. Tuttavia, possiamo delineare le cause più comuni che portano a tale esito in sede di legittimità. Un ricorso inammissibile può derivare da:
* Vizi di Forma: Mancanza di elementi essenziali previsti dalla legge, come la chiara esposizione dei motivi o l’indicazione specifica delle norme violate.
* Motivi non Consentiti: Quando l’impugnazione tenta di ottenere dalla Cassazione una nuova valutazione dei fatti o delle prove (un ‘terzo grado di merito’), attività preclusa alla Suprema Corte, che può pronunciarsi solo su questioni di legittimità (cioè, sulla corretta applicazione della legge).
* Aspecificità dei Motivi: Se le censure sono generiche, ripetitive di quelle già presentate in appello o non si confrontano criticamente con le motivazioni della sentenza impugnata.
* Tardività: Qualora il ricorso sia stato depositato oltre i termini perentori stabiliti dalla legge.
Queste sono solo alcune delle ipotesi che possono impedire al ricorso di superare il vaglio preliminare di ammissibilità.
Le Conclusioni: l’Importanza di un Ricorso Ben Fondato
La vicenda analizzata ribadisce una lezione fondamentale: il ricorso per Cassazione non è una mera prosecuzione dei gradi di merito, ma un rimedio straordinario con presupposti e limiti ben precisi. La dichiarazione di ricorso inammissibile non è solo una sconfitta processuale, ma si traduce in un aggravio economico che sanziona l’utilizzo improprio di questo strumento di giustizia. La decisione della Corte sottolinea l’importanza di affidarsi a una difesa tecnica specializzata, capace di valutare attentamente i presupposti per l’impugnazione e di redigere un atto che rispetti scrupolosamente i requisiti formali e sostanziali imposti dal codice di procedura, al fine di evitare conseguenze pregiudizievoli e definitive.
Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte di Cassazione non esamina il merito della questione. Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro a titolo di sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende.
A quanto ammonta la sanzione pecuniaria stabilita in questo caso?
Nel caso specifico trattato dall’ordinanza, il ricorrente è stato condannato al pagamento della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, oltre alle spese del procedimento.
Quale provvedimento è stato impugnato con il ricorso dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato proposto avverso una sentenza emessa dalla Corte di Appello di Roma in data 06/12/2024.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 22790 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 22790 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 20/05/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a ROMA il 01/10/1966
avverso la sentenza del 06/12/2024 della CORTE APPELLO di ROMA
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
NOME COGNOME ha proposto ricorso avverso la sentenza indicata in epigrafe con la quale è stato condannato in relazione al reato previsto dall’art.186, co
2sexies
2, lett.b) e e d.lgs. n.285/1992.
Il ricorso è inammissibile.
L’unico motivo di impugnazione attinente alla mancata concessione della causa di non punibilità prevista dall’art.131bis cod.pen. è manifestamen
infondato; atteso che lo stesso si risolve in una mera riproposizione in fat circostanze già vagliate dalla Corte territoriale, la quale ha congruamente escl
la possibilità di applicazione del suddetto articolo sulla base della consideraz inerente alla gravità dell’offesa al bene giuridico tutelato in relazione alle co
modalità del fatto e al tasso alcolemico riscontrato nel caso di specie.
Segue, a norma dell’articolo 616 cod. proc. pen., la condanna del ricorren al pagamento delle spese del procedimento ed al pagamento a favore della Cassa
delle ammende, non emergendo ragioni di esonero, della somma di euro tremila a titolo di sanzione pecuniaria.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spe processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
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Così deciso il 20 maggio 2025
Il Consigliere estensore
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