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Ricorso inammissibile: le conseguenze economiche

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 26 maggio 2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro un provvedimento della Procura della Repubblica. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro, in applicazione dell’art. 616 del codice di procedura penale. La decisione sottolinea le severe conseguenze economiche di un’impugnazione che non supera il vaglio preliminare di ammissibilità.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e le Conseguenze Economiche

Presentare un’impugnazione è un diritto fondamentale, ma non è un’azione priva di conseguenze. Quando un’iniziativa legale non rispetta i presupposti di legge, può essere dichiarata un ricorso inammissibile, con importanti ripercussioni economiche per chi l’ha proposta. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di questa dinamica, illustrando l’applicazione rigorosa delle norme procedurali e le sanzioni previste.

I Fatti alla Base della Decisione

Il caso in esame ha origine dall’impugnazione presentata da un cittadino avverso un provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Piacenza. Il ricorrente, ritenendo lesi i propri diritti, ha adito la Suprema Corte di Cassazione per ottenere l’annullamento di tale atto. Tuttavia, il percorso del ricorso si è interrotto prima ancora di poter entrare nel vivo della questione.

La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, dopo aver ricevuto il ricorso e avvisato le parti, ha proceduto con l’udienza. All’esito della camera di consiglio, i giudici non hanno analizzato il merito delle doglianze del ricorrente, ma si sono fermati a una valutazione preliminare. La Corte ha concluso che l’impugnazione mancasse dei requisiti necessari per essere esaminata, dichiarandola pertanto un ricorso inammissibile.

Le Motivazioni: L’Applicazione dell’Art. 616 del Codice di Procedura Penale

La motivazione della decisione si fonda direttamente sull’articolo 616 del codice di procedura penale. Questa norma disciplina in modo chiaro e inequivocabile le conseguenze di un’impugnazione dichiarata inammissibile. La legge stabilisce che la parte privata che ha proposto il ricorso, in caso di inammissibilità, deve essere condannata al pagamento delle spese del procedimento.

Oltre a ciò, la norma prevede l’obbligo di versare una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, un ente destinato a finanziare programmi di reinserimento sociale. La Corte, nel rispetto del dettato normativo, ha quantificato tale sanzione nella misura di tremila euro. La decisione non entra nei dettagli specifici dei motivi di inammissibilità, ma si concentra sull’automatica applicazione delle sanzioni previste dalla legge come diretta conseguenza della pronuncia.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento processuale: l’accesso alla giustizia deve essere esercitato con responsabilità. La dichiarazione di ricorso inammissibile non è una mera formalità, ma un atto che comporta sanzioni economiche concrete e significative. La condanna alle spese processuali e al pagamento della sanzione pecuniaria ha una duplice funzione: da un lato, ristorare lo Stato per l’impiego di risorse in un procedimento che non poteva avere seguito; dall’altro, disincentivare la presentazione di ricorsi palesemente infondati, dilatori o privi dei requisiti di legge, contribuendo così a non congestionare ulteriormente il sistema giudiziario. Per i cittadini e i loro legali, questa pronuncia serve come monito a valutare con estrema attenzione i presupposti di ammissibilità di ogni impugnazione prima di adire le corti superiori.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la parte che lo ha proposto viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, come stabilito dall’art. 616 del codice di procedura penale.

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria in questo caso?
In base a questa ordinanza, la Corte di Cassazione ha condannato il ricorrente al pagamento di una somma di tremila Euro in favore della Cassa delle ammende.

La Corte di Cassazione ha esaminato il merito della questione sollevata dal ricorrente?
No, la dichiarazione di inammissibilità impedisce al giudice di esaminare il merito della questione. La decisione si ferma a una valutazione preliminare sulla sussistenza dei requisiti di legge per poter procedere con l’esame dell’impugnazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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