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Ricorso inammissibile: le conseguenze economiche

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza penale del Tribunale di Torino. Questa decisione comporta per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di 4.000 euro alla Cassa delle ammende, rendendo definitiva la sentenza di merito.

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Pubblicato il 25 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Analisi di un’Ordinanza della Cassazione

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla presentazione di un ricorso inammissibile dinanzi alla Corte di Cassazione. Questo tipo di pronuncia, sebbene breve nella sua formulazione, ha implicazioni significative sia dal punto di vista procedurale che economico per la parte che ha promosso l’impugnazione. Analizziamo nel dettaglio la decisione e le sue ripercussioni.

I Fatti Processuali

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza emessa dal Tribunale di Torino in data 7 febbraio 2025. L’imputato, ritenendo ingiusta la decisione del giudice di primo grado, ha deciso di adire la Suprema Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, per ottenere una revisione del provvedimento.

La Decisione della Suprema Corte sul Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, riunita in udienza il 24 giugno 2025, dopo aver esaminato gli atti e ascoltato la relazione del Consigliere, ha emesso un’ordinanza per definire il procedimento. L’esito è stato netto: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa statuizione impedisce alla Corte di entrare nel merito della questione, ovvero di valutare se la sentenza del Tribunale fosse corretta o meno. La dichiarazione di inammissibilità chiude di fatto ogni ulteriore possibilità di discussione sul caso, rendendo definitiva la sentenza impugnata.

Le Motivazioni della Condanna Accessoria

La conseguenza diretta e più tangibile della dichiarazione di inammissibilità è di natura economica. Il dispositivo dell’ordinanza (P.Q.M. – Per Questi Motivi) non si limita a respingere il ricorso, ma condanna il ricorrente a sostenere due tipi di oneri finanziari. In primo luogo, il pagamento delle spese processuali, ovvero i costi sostenuti dall’amministrazione della giustizia per la trattazione del ricorso. In secondo luogo, e in aggiunta, la Corte ha condannato il ricorrente al versamento di una somma di quattromila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria è prevista dalla legge proprio per i casi di ricorso inammissibile, con la duplice funzione di sanzionare l’abuso dello strumento processuale e di finanziare progetti di riabilitazione e reinserimento sociale per i condannati.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

La decisione analizzata sottolinea un principio fondamentale della procedura penale: l’accesso alla Corte di Cassazione non è un diritto incondizionato, ma è subordinato al rispetto di precisi requisiti formali e sostanziali. Un ricorso inammissibile non solo non ottiene il risultato sperato di una riforma della sentenza, ma comporta anche conseguenze economiche rilevanti per il proponente. Questa pronuncia serve da monito sull’importanza di una valutazione attenta e professionale prima di intraprendere un’impugnazione, specialmente dinanzi al giudice di legittimità, per evitare di incorrere in sanzioni che aggravano ulteriormente la posizione processuale.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione riguardo al ricorso?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, senza quindi procedere a un esame del merito della questione.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
Sulla base di questa ordinanza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di quattromila euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità per la sentenza precedente?
La dichiarazione di inammissibilità impedisce un nuovo esame del caso e rende definitiva e irrevocabile la sentenza impugnata, che era stata emessa dal Tribunale di Torino.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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