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Ricorso inammissibile: le conseguenze economiche

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una sentenza di un Tribunale. L’ordinanza condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro, evidenziando le gravi conseguenze di un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile in Cassazione: analisi di un’ordinanza

Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una fase delicata che richiede il rispetto di rigorosi requisiti formali e sostanziali. Un’ordinanza recente ci offre lo spunto per analizzare cosa accade quando un’impugnazione non supera il vaglio di ammissibilità, focalizzandoci sul concetto di ricorso inammissibile e sulle sue dirette conseguenze per il proponente.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale trae origine da una sentenza emessa dal Tribunale di Rovigo in data 11 ottobre 2021. Avverso tale decisione, la parte soccombente ha proposto ricorso per Cassazione. La Suprema Corte, riunitasi in udienza, ha esaminato l’atto di impugnazione per valutarne, prima di ogni altra cosa, la sua conformità ai presupposti richiesti dalla legge.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile

Con un’ordinanza emessa il 30 maggio 2025, la settima sezione penale della Corte di Cassazione ha posto fine al procedimento dichiarando il ricorso inammissibile. Questa decisione implica che i giudici non sono entrati nel merito delle questioni sollevate dal ricorrente. La declaratoria di inammissibilità è un filtro processuale che impedisce l’esame della fondatezza dei motivi di impugnazione quando questi non rispettano le regole stabilite dal codice di procedura.

Le conseguenze di tale pronuncia sono state immediate e gravose per il ricorrente. La Corte, infatti, lo ha condannato al pagamento delle spese processuali e, in aggiunta, al versamento di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende. Si tratta di una sanzione pecuniaria prevista proprio per scoraggiare la presentazione di impugnazioni dilatorie o manifestamente infondate.

Le Motivazioni

Sebbene l’ordinanza in esame sia sintetica, la decisione di dichiarare un ricorso inammissibile si fonda su precise norme procedurali. Generalmente, un ricorso in Cassazione può essere ritenuto inammissibile per diverse ragioni, tra cui:

1. Vizi di Forma: L’atto non rispetta i requisiti formali prescritti dalla legge (es. mancata sottoscrizione da parte di un avvocato abilitato).
2. Manifesta Infondatezza: I motivi presentati sono palesemente privi di pregio giuridico e non avrebbero alcuna possibilità di essere accolti.
3. Proposizione di Questioni di Fatto: Il ricorrente chiede alla Cassazione una nuova valutazione dei fatti, compito che spetta esclusivamente ai giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello), mentre la Cassazione è giudice di sola legittimità, cioè valuta solo la corretta applicazione della legge.

Nel caso specifico, la condanna alla sanzione pecuniaria suggerisce che la Corte abbia ravvisato una colpa nel proporre un’impugnazione priva dei requisiti minimi di serietà, configurandola come un abuso dello strumento processuale.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia deve essere esercitato con responsabilità. La presentazione di un ricorso inammissibile non solo non porta ad una revisione della sentenza impugnata, che diviene così definitiva, ma comporta anche significative sanzioni economiche. La condanna al pagamento della somma in favore della Cassa delle ammende non è una semplice refusione di spese, ma una vera e propria sanzione volta a tutelare l’efficienza del sistema giudiziario, scoraggiando impugnazioni avventate e preservando le risorse della Corte di Cassazione per i casi che meritano un esame approfondito nel merito.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’ dalla Corte di Cassazione?
Significa che la Corte ha respinto l’impugnazione senza esaminarne il merito, poiché l’atto non rispettava i requisiti fondamentali previsti dalla legge. Di conseguenza, la sentenza precedente diventa definitiva.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
In base all’ordinanza esaminata, il proponente del ricorso è condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una sanzione pecuniaria, in questo specifico caso fissata in 3.000,00 euro, in favore della Cassa delle ammende.

La Corte di Cassazione ha valutato nel merito la sentenza del Tribunale?
No. La dichiarazione di inammissibilità impedisce alla Corte di entrare nel merito della questione. Il suo giudizio si è fermato a una valutazione preliminare sulla validità formale e sostanziale dell’atto di ricorso stesso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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