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Ricorso inammissibile: le conseguenze economiche

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 15638 del 2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello. A seguito di questa declaratoria, il ricorrente è stato condannato a pagare le spese processuali e una sanzione di tremila euro alla Cassa delle ammende, evidenziando le serie conseguenze di un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

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Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi e Conseguenze Economiche

Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una fase delicata che richiede il rispetto di rigorosi requisiti. Quando questi mancano, si incorre in una declaratoria di ricorso inammissibile, una decisione con importanti conseguenze non solo processuali ma anche economiche per chi agisce in giudizio. Analizziamo una recente ordinanza per comprendere meglio la questione.

I Fatti del Caso

Un cittadino, a seguito di una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catanzaro in data 05 febbraio 2024, decideva di presentare ricorso per Cassazione. L’obiettivo era quello di ottenere una revisione della decisione di secondo grado. Il caso è stato quindi assegnato alla Settima Sezione Penale della Suprema Corte, con udienza fissata per il 09 aprile 2025.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, dopo aver esaminato gli atti, ha emesso un’ordinanza con una decisione netta e definitiva: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa pronuncia impedisce alla Corte di entrare nel merito della vicenda, ovvero di valutare se le ragioni del ricorrente fossero fondate o meno. La declaratoria di inammissibilità tronca il processo sul nascere, confermando in via definitiva la sentenza impugnata.

Le conseguenze di un ricorso inammissibile

La decisione non si è limitata a chiudere il procedimento. La Corte ha condannato il ricorrente a subire due conseguenze economiche dirette:
1. Pagamento delle spese processuali: Il ricorrente è stato obbligato a farsi carico di tutti i costi legati al procedimento di Cassazione.
2. Versamento alla Cassa delle ammende: È stata inoltre disposta la condanna al pagamento di una somma pari a tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria che si aggiunge alle spese processuali.

Le Motivazioni della Decisione

L’ordinanza in esame è molto sintetica e non esplicita nel dettaglio i motivi specifici che hanno portato a giudicare il ricorso inammissibile. Tuttavia, in ambito procedurale, le ragioni possono essere molteplici: la presentazione del ricorso fuori dai termini di legge, la mancanza di motivi specifici previsti dal codice di procedura penale, o la proposizione di censure che mirano a una rivalutazione dei fatti, non consentita in sede di legittimità. La motivazione della condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria, invece, è una conseguenza diretta e automatica prevista dalla legge proprio per i casi di inammissibilità, con lo scopo di sanzionare l’abuso dello strumento processuale e di scoraggiare impugnazioni palesemente infondate o dilatorie.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla Corte di Cassazione non è un diritto incondizionato, ma è subordinato al rispetto di precise regole procedurali. Un ricorso inammissibile non solo non produce alcun risultato utile per il ricorrente, ma comporta anche significative sanzioni economiche. È quindi cruciale, prima di intraprendere un’impugnazione, affidarsi a un legale esperto che possa valutare attentamente la sussistenza dei presupposti di ammissibilità, per evitare di incorrere in costi ingenti e nella conferma definitiva della sentenza sfavorevole.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Il ricorso non viene esaminato nel merito, la sentenza impugnata diventa definitiva e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

A quanto ammonta la sanzione in questo caso specifico?
In questo caso, la Corte di Cassazione ha condannato il ricorrente al pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, oltre alle spese del procedimento.

La Corte ha valutato le ragioni del ricorrente?
No. La dichiarazione di inammissibilità è una decisione preliminare che impedisce al giudice di esaminare la fondatezza delle questioni sollevate. La Corte si è fermata alla verifica dei requisiti formali e sostanziali dell’atto di ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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