Ricorso Inammissibile: Analisi di una Decisione della Cassazione e le Sue Conseguenze
Quando si intraprende un percorso giudiziario, l’esito non è mai scontato, specialmente quando si arriva all’ultimo grado di giudizio, la Corte di Cassazione. Un’ordinanza recente ci offre uno spunto fondamentale per comprendere cosa accade quando un’impugnazione non supera il primo scoglio: la valutazione di ammissibilità. La dichiarazione di ricorso inammissibile non è solo una battuta d’arresto processuale, ma comporta anche precise conseguenze economiche per chi lo ha proposto. Analizziamo insieme una decisione emblematica.
I Fatti del Caso
Un soggetto, a seguito di una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino in data 16 ottobre 2024, ha deciso di presentare ricorso per Cassazione. L’obiettivo era, presumibilmente, ottenere l’annullamento o la riforma della decisione di secondo grado. Il caso è stato assegnato alla Settima Sezione Penale della Suprema Corte, che ha fissato l’udienza per il 18 marzo 2025 per discutere l’ammissibilità del ricorso stesso.
La Decisione della Corte di Cassazione
All’esito dell’udienza, la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza dal contenuto tanto breve quanto perentorio. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione ha impedito ai giudici di entrare nel merito delle questioni sollevate dal ricorrente. La declaratoria di inammissibilità ha chiuso definitivamente la porta a un riesame della vicenda, rendendo definitiva la sentenza della Corte d’Appello. Ma la decisione non si è fermata qui, stabilendo anche importanti conseguenze patrimoniali.
Le Motivazioni della Condanna Economica in caso di Ricorso Inammissibile
L’ordinanza in esame, pur non specificando i motivi tecnici dell’inammissibilità (che possono variare dalla tardività della presentazione alla mancanza dei requisiti di legge), è chiarissima sulle conseguenze. La Corte ha condannato il ricorrente a due pagamenti distinti:
1. Pagamento delle spese processuali: Si tratta dei costi sostenuti dallo Stato per la gestione del procedimento davanti alla Cassazione. È un principio generale che la parte la cui iniziativa processuale si rivela infondata debba farsi carico delle spese.
2. Versamento di una somma alla Cassa delle ammende: La Corte ha inoltre imposto il pagamento di tremila euro a favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria è prevista specificamente nei casi di inammissibilità del ricorso e ha una duplice funzione: da un lato, sanzionare l’abuso dello strumento processuale, ovvero l’aver adito la Corte Suprema con un ricorso privo dei presupposti di legge; dall’altro, finanziare l’amministrazione della giustizia e il sistema penitenziario.
La motivazione di tale condanna risiede nel principio di responsabilità processuale: chi attiva inutilmente la macchina della giustizia, presentando un ricorso che si palesa fin da subito come non accoglibile per ragioni procedurali, deve sopportarne le conseguenze economiche.
Conclusioni e Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza è un monito importante sull’importanza di valutare attentamente i presupposti prima di presentare un ricorso per Cassazione. Un’impugnazione non è un tentativo da fare alla leggera, ma un atto giuridico complesso che richiede il rispetto di rigorosi requisiti formali e sostanziali. La dichiarazione di ricorso inammissibile non comporta solo il rigetto delle proprie istanze, ma anche una condanna economica certa e talvolta significativa. Pertanto, è fondamentale affidarsi a un legale esperto che possa valutare con scrupolo le reali possibilità di successo e i requisiti di ammissibilità, per evitare di incorrere in costi aggiuntivi e sanzioni che rendono ancora più gravosa la posizione processuale.
Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che la Corte non ha nemmeno iniziato a esaminare il merito della questione perché il ricorso presentava dei vizi preliminari, come la tardività, la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge o altri difetti formali. L’esame si ferma prima di iniziare.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in Cassazione?
Secondo quanto stabilito in questa ordinanza, la persona che ha presentato il ricorso deve pagare le spese del procedimento e versare una somma di denaro, in questo caso fissata in 3.000 euro, alla Cassa delle ammende a titolo di sanzione.
La Corte di Cassazione ha riesaminato il caso nel merito dopo aver ricevuto il ricorso?
No. La dichiarazione di inammissibilità ha bloccato il processo a uno stadio preliminare. Di conseguenza, la Corte non ha valutato se le argomentazioni del ricorrente fossero giuste o sbagliate nel merito, ma si è limitata a constatare l’invalidità del ricorso stesso.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 19964 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 19964 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 18/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a TORINO il 17/05/1968
avverso la sentenza del 16/10/2024 della CORTE APPELLO di TORINO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di NOME COGNOME;
considerato che l’unico motivo di ricorso, che contesta l’erronea applicazione
della legge penale in relazione alla mancata concessione della circostan attenuante di cui all’art. 648 comma quarto cod. pen., è inammissibile poic
inerente al trattamento punitivo, benché sorretto da sufficiente e non illo motivazione e da adeguato esame delle deduzioni difensive (si vedano, in
particolare, pagg. 4 e 5 della sentenza impugnata sulle ragioni ostative concessione dell’invocata circostanza, in considerazione del valore degli asse
ricettati);
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con
condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spe processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, il 18/03/2025
Il C nsigliere Estensore