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Ricorso inammissibile: le conseguenze economiche

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza del Tribunale. La decisione sottolinea le conseguenze automatiche di tale declaratoria: il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 4 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Analisi di un’Ordinanza della Cassazione

L’esito di un procedimento giudiziario può dipendere non solo dal merito delle argomentazioni, ma anche dal rigoroso rispetto delle regole procedurali. Un esempio emblematico è il caso del ricorso inammissibile, una situazione che comporta conseguenze significative per chi lo propone. In questo articolo, analizzeremo un’ordinanza della Corte di Cassazione che illustra perfettamente le implicazioni economiche di un’impugnazione respinta per ragioni procedurali, senza nemmeno entrare nel vivo della questione.

I Fatti del Caso: L’Impugnazione di una Sentenza

La vicenda trae origine dalla decisione di un imputato di presentare ricorso presso la Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dal Tribunale di Cosenza in data 5 aprile 2022. L’obiettivo del ricorrente era, presumibilmente, ottenere la riforma della decisione di primo grado, contestandone le conclusioni. Tuttavia, l’iter dell’impugnazione si è arrestato prima ancora che la Suprema Corte potesse valutare le ragioni di merito addotte.

La Decisione della Corte sul Ricorso Inammissibile

Con un’ordinanza emessa il 28 marzo 2025, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha posto fine al procedimento in modo netto e definitivo. I giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile. Questa declaratoria non significa che la Corte abbia dato torto o ragione al ricorrente nel merito, ma semplicemente che l’atto di impugnazione non possedeva i requisiti di forma o di sostanza necessari per essere esaminato. Di conseguenza, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e, in aggiunta, al versamento di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Condanna

Sebbene l’ordinanza non entri nel dettaglio delle specifiche cause di inammissibilità (che possono variare da una tardiva presentazione a motivi non consentiti dalla legge), la motivazione della condanna economica è chiara e discende direttamente dalla legge. Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, scattano automaticamente delle conseguenze sanzionatorie. La condanna alle spese processuali è la regola per la parte soccombente. In aggiunta, la legge prevede il versamento di una somma alla Cassa delle ammende come sanzione per aver attivato inutilmente la macchina della giustizia di legittimità con un’impugnazione che non poteva essere accolta. L’importo, in questo caso fissato in 3.000 euro, viene stabilito discrezionalmente dal giudice in base alla natura del caso.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La decisione in esame ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’importanza di presentare ricorsi fondati e formalmente corretti. Un ricorso inammissibile non solo non produce alcun effetto positivo per il ricorrente, ma si traduce in un esborso economico certo e talvolta oneroso. Questa ordinanza serve da monito sulla necessità di una valutazione attenta e professionale prima di intraprendere la via dell’impugnazione in Cassazione, un giudizio di sola legittimità dove i requisiti di accesso sono particolarmente stringenti. Affidarsi a un legale esperto è cruciale per evitare di incorrere in una declaratoria di inammissibilità e nelle relative sanzioni pecuniarie.

Cosa succede quando un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte non esamina il merito della questione. Il ricorrente viene automaticamente condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
Nel caso specifico, il ricorrente è stato condannato a pagare sia le spese processuali sia una somma aggiuntiva di tremila euro. Questo importo viene versato alla Cassa delle ammende.

Perché il ricorrente deve pagare una somma alla Cassa delle ammende?
Il versamento alla Cassa delle ammende è una sanzione prevista dalla legge per aver presentato un ricorso privo dei requisiti necessari, impegnando così inutilmente il sistema giudiziario. L’importo è stabilito dal giudice.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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