Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza e le Sue Conseguenze
Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma non è una strada priva di ostacoli. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci ricorda che un ricorso inammissibile non solo chiude definitivamente le porte a una revisione del caso, ma comporta anche significative sanzioni economiche. Analizziamo insieme questo provvedimento per comprendere meglio le dinamiche e le conseguenze di un’impugnazione infruttuosa.
I Fatti del Caso: Dal Ricorso alla Decisione della Cassazione
La vicenda processuale ha origine da una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catanzaro il 16 dicembre 2024. Avverso tale decisione, la parte soccombente decideva di proporre ricorso per Cassazione, sperando di ottenere un annullamento o una riforma del provvedimento.
Il caso è stato esaminato dalla settima sezione penale della Corte di Cassazione, la quale, in data 14 aprile 2025, ha emesso la sua decisione. L’esito, tuttavia, non è stato quello sperato dal ricorrente.
La Decisione della Corte: Le Conseguenze del Ricorso Inammissibile
La Corte Suprema ha emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa statuizione ha avuto due immediate e rilevanti conseguenze di natura economica per il ricorrente:
1. Condanna al pagamento delle spese processuali: Il ricorrente è stato obbligato a farsi carico di tutti i costi legati al procedimento di Cassazione.
2. Versamento alla Cassa delle Ammende: Oltre alle spese, è stata disposta la condanna al pagamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle Ammende.
Questa decisione sottolinea un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia di ultima istanza è un diritto da esercitare con cognizione di causa, poiché un’iniziativa giudiziaria temeraria o infondata può tradursi in un aggravio economico notevole.
Le Motivazioni
L’ordinanza in esame è estremamente sintetica e si concentra esclusivamente sulla parte dispositiva, ovvero sulla decisione finale. Non vengono esplicitate le ragioni specifiche che hanno portato a qualificare il ricorso come inammissibile. Tuttavia, in via generale, un ricorso in Cassazione può essere dichiarato tale per diverse ragioni procedurali, come ad esempio la tardività nella presentazione, la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge (i cosiddetti ‘vizi di legittimità’), o la proposizione di censure che in realtà mirano a una rivalutazione dei fatti, non consentita in sede di legittimità.
La condanna al pagamento della somma alla Cassa delle Ammende non è una sanzione accessoria, ma una conseguenza quasi automatica prevista dalla legge per dissuadere la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano inutilmente il lavoro della Suprema Corte.
Le Conclusioni
Il provvedimento analizzato, seppur breve, offre uno spunto di riflessione cruciale. Impugnare una sentenza in Cassazione è un passo che richiede un’attenta valutazione legale preliminare. L’esito di un ricorso inammissibile non è solo la conferma della decisione precedente, ma anche una condanna certa a spese e sanzioni pecuniarie. È quindi fondamentale affidarsi a un professionista esperto che possa valutare con rigore i presupposti e le effettive possibilità di successo, per evitare di incorrere in conseguenze economiche tanto severe.
Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’ dalla Corte di Cassazione?
Significa che l’impugnazione viene respinta senza che la Corte ne esamini il merito, poiché mancano i requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge per poter procedere.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
In base al provvedimento esaminato, la parte che ha presentato il ricorso è condannata a pagare le spese del procedimento e a versare una somma di denaro, in questo caso 3.000 euro, alla Cassa delle ammende.
Contro quale provvedimento è stato presentato il ricorso in questo caso?
Il ricorso è stato presentato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catanzaro in data 16/12/2024.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 29828 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 29828 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 14/04/2025
ha pronunciato la seguente
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME nato a CIRO’ MARINA il 16/07/1975
in caso di diffusione dei presente provvedimento omettere le generalità e gli altri dati identifiGativi, a norma deii’an. 52 d.lgs. 196/03 in .:.luanto·
O disposto d’ufficio
O a richiesta di parte
,…. imposto dalla legge
avverso la sentenza del 16/12/2024 della CORTE APPELLO di CATANZARO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
R.G. n.
2836/2025
CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO
Visti gli atti e la sentenza impugnata (condanna per il reato previsto dall’art. 570 cod. p
Esaminati i motivi di ricorso, relativi al giudizio di responsabilità, alla valutazione dell alla sussistenza degli elementi strutturali del reato, al mancato riconoscimento delle circost
attenuanti generiche, alla dosimetria della pena;
Ritenuti i motivi inammissibili perché, da una parte, meramente riproduttivi di censure g correttamente valutate dai Giudici di merito e, dall’altra, perché manifestamente infonda
essendo state le circostanze attenuanti generiche già riconosciute all’esito del giudizio di p grado, e preclusi, non essendo stato dedotto alcunchè con l’atto di appello quanto alla dosimetr
della pena;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna d ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della
Cassa delle ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processua e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso il 14 aprile 2025.