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Ricorso inammissibile: le conseguenze delle doglianze

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile poiché i motivi addotti erano mere doglianze, riproponendo questioni già valutate e respinte dalla Corte d’Appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 23 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando le Argomentazioni sono Mere Doglianze

L’ordinanza della Corte di Cassazione in esame offre un chiaro esempio delle conseguenze di un ricorso inammissibile, specialmente quando i motivi presentati non superano la soglia della critica generica. Questo provvedimento sottolinea l’importanza di formulare censure specifiche e pertinenti in sede di legittimità, evitando di riproporre questioni già esaminate e decise nei gradi di merito. Analizziamo insieme la vicenda processuale e la decisione dei giudici supremi.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da una sentenza della Corte d’Appello di Roma, a seguito della quale un imputato ha deciso di proporre ricorso per cassazione. I motivi del ricorso vertevano sulla valutazione della sua responsabilità penale e, in particolare, su una linea difensiva incentrata sulla cosiddetta “resistenza successiva”. La difesa mirava a contestare la ricostruzione dei fatti e le conclusioni giuridiche a cui era giunto il giudice di secondo grado, sperando in un annullamento della condanna.

La Decisione della Corte: Ricorso Inammissibile e le sue motivazioni

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 37280/2024, ha tagliato corto, dichiarando il ricorso inammissibile. Questa decisione significa che i giudici non sono entrati nel merito delle questioni sollevate, fermandosi a una valutazione preliminare sulla validità stessa dell’impugnazione.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha ritenuto che i motivi dedotti dal ricorrente non fossero ammissibili nel giudizio di legittimità. Essi sono stati qualificati come “mere doglianze”, ovvero lamentele generiche che si limitavano a riproporre profili di censura già adeguatamente esaminati e motivatamente respinti dalla Corte d’Appello. I giudici hanno osservato che il ricorso era riproduttivo di argomenti sia in punto di fatto che di diritto, senza evidenziare vizi logici o giuridici specifici nella sentenza impugnata. In sostanza, il ricorrente non ha criticato un errore di diritto del giudice precedente, ma ha semplicemente manifestato il proprio dissenso rispetto alla valutazione del merito della causa, un’operazione non consentita in sede di Cassazione. La Corte ha sottolineato come la difesa avesse già ricevuto risposte corrette e argomentate, rendendo il ricorso un tentativo superfluo di ottenere una terza valutazione dei medesimi fatti.

Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche

La declaratoria di inammissibilità non è una decisione neutra. Al contrario, essa comporta conseguenze significative per il ricorrente. La Corte ha infatti condannato l’imputato al pagamento delle spese processuali, un onere che grava su chi promuove un’impugnazione senza successo. Ma non solo: è stata disposta anche la condanna al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano il sistema giudiziario senza reali prospettive di accoglimento. La decisione, quindi, ribadisce un principio fondamentale: il ricorso in Cassazione è uno strumento per far valere errori di diritto, non un’ulteriore occasione per ridiscutere i fatti del processo.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano considerati mere doglianze, ovvero una riproposizione di argomenti già esaminati e correttamente respinti dalla Corte d’Appello, senza sollevare valide questioni di legittimità.

Cosa significa che i motivi del ricorso sono ‘mere doglianze’?
Significa che le argomentazioni non individuavano specifici errori di diritto nella sentenza impugnata, ma si limitavano a esprimere un dissenso generico sulla ricostruzione dei fatti e sulla valutazione delle prove, attività che non possono essere riesaminate dalla Corte di Cassazione.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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