LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: le conseguenze della genericità

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile a causa della sua manifesta genericità. L’appellante non aveva specificato le ragioni di fatto e di diritto, né si era confrontato con le motivazioni della sentenza impugnata. Di conseguenza, è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 27 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze di un Appello Generico

L’ordinanza in esame offre uno spunto fondamentale sulla necessità di redigere atti di impugnazione specifici e puntuali. La Corte di Cassazione ha ribadito un principio cardine del nostro sistema processuale: un ricorso inammissibile perché generico non solo non verrà esaminato nel merito, ma comporterà anche significative conseguenze economiche per chi lo propone. Vediamo nel dettaglio la vicenda processuale e le ragioni della decisione.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte di Appello che aveva affermato la responsabilità penale di un imputato. Quest’ultimo, non accettando la decisione dei giudici di secondo grado, ha deciso di proporre ricorso per Cassazione, affidando le sue speranze di riforma della sentenza a un unico motivo di impugnazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, con una motivazione tanto sintetica quanto netta, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione non è entrata nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma si è fermata a un livello preliminare, quello dell’ammissibilità dell’atto di impugnazione. Secondo i giudici, il ricorso non superava la soglia minima richiesta dalla legge per poter essere esaminato.

Le Motivazioni: la Genericità che Rende il Ricorso Inammissibile

Il fulcro della decisione risiede nell’applicazione dell’art. 591, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. La Corte ha qualificato il motivo di ricorso come “manifestamente infondato”, “del tutto generico e aspecifico”.

In pratica, l’atto di impugnazione mancava degli elementi essenziali:

1. Non specificava le ragioni di doglianza: il ricorrente non ha chiarito in modo dettagliato quali fossero i punti della sentenza di appello che contestava, sia sotto il profilo dei fatti ricostruiti sia sotto quello dell’applicazione delle norme giuridiche.
2. Mancato confronto con la sentenza impugnata: il ricorso non si confrontava minimamente con le argomentazioni sviluppate dalla Corte di Appello per giungere alla condanna. Un ricorso efficace deve “smontare” il ragionamento del giudice precedente, non semplicemente ignorarlo o esprimere un generico dissenso.

La Corte ha sottolineato come la sentenza di appello fosse basata su una motivazione “appropriata”, fondata su “definite e significative acquisizioni probatorie” e priva di “vizi logico-giuridici”. Un ricorso che non affronta questi punti si rivela un’impugnazione sterile e, per l’appunto, inammissibile.

Le Conclusioni: Condanna alle Spese e Sanzione Pecuniaria

La declaratoria di inammissibilità ha attivato automaticamente le conseguenze previste dall’art. 616 del codice di procedura penale. Non emergendo ragioni che potessero giustificare un esonero, la Corte ha condannato il ricorrente a due pagamenti distinti:

* Il pagamento delle spese processuali sostenute per il giudizio di Cassazione.
* Il versamento di una sanzione pecuniaria di 3.000,00 euro a favore della Cassa delle ammende.

Questa ordinanza serve da monito: la presentazione di un ricorso in Cassazione è un atto tecnico che richiede rigore e specificità. Un’impugnazione generica non solo è destinata al fallimento, ma espone il proponente a costi certi e rilevanti, sanzionando l’abuso dello strumento processuale.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
È stato dichiarato inammissibile perché il motivo presentato era del tutto generico e aspecifico, non specificando le ragioni di doglianza in fatto e in diritto e non confrontandosi in alcun modo con le argomentazioni della sentenza impugnata.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La conseguenza diretta, come stabilito dalla Corte, è la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro, in questo caso 3.000,00 euro, a titolo di sanzione pecuniaria in favore della Cassa delle ammende.

Su quale base normativa si fonda la condanna alle spese?
La condanna si fonda sull’articolo 616 del codice di procedura penale, che prevede, in caso di inammissibilità del ricorso, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, a meno che non emergano ragioni di esonero.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati