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Ricorso inammissibile: le conseguenze della genericità

La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 10990/2024, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una condanna per resistenza a pubblico ufficiale. La decisione si fonda sulla genericità del motivo di appello, che non specificava alcuna censura concreta. Tale vizio ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze di un Motivo Generico

L’ordinanza n. 10990 del 2024 della Corte di Cassazione offre un importante monito sull’importanza della specificità nei motivi di ricorso. Un’impugnazione presentata in modo vago e astratto non solo è destinata al fallimento, ma comporta anche significative conseguenze economiche per il ricorrente. In questo articolo, analizzeremo come la Suprema Corte ha gestito un caso di ricorso inammissibile, sottolineando i principi procedurali che ogni difensore deve rispettare.

I Fatti del Caso

Un soggetto, precedentemente condannato dalla Corte d’Appello di Catania per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, decideva di presentare ricorso per cassazione. L’impugnazione si basava su un unico motivo, relativo alla valutazione della sua responsabilità penale. Il ricorso era volto a contestare la decisione dei giudici di merito, cercando di ottenere un annullamento della condanna.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. Di conseguenza, non solo ha confermato la decisione impugnata, ma ha anche condannato il ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La decisione è stata presa in camera di consiglio, dopo aver dato avviso alle parti e sentito la relazione del Consigliere.

Analisi del ricorso inammissibile e della sua genericità

Il cuore della pronuncia risiede nella valutazione del motivo di ricorso. La Corte Suprema non entra nel merito della questione – cioè se l’imputato fosse o meno colpevole – perché si ferma a un controllo preliminare di ammissibilità. Questo passaggio è cruciale in ogni giudizio di impugnazione.

La Genericità del Motivo di Ricorso

Il motivo di ricorso è stato definito “generico”. Questo significa che la difesa non ha articolato una critica specifica e puntuale contro la sentenza della Corte d’Appello. Presentare un ricorso generico equivale a non presentarlo affatto, poiché non si forniscono al giudice gli elementi necessari per comprendere dove e perché la decisione precedente sarebbe errata. La legge richiede che i motivi di impugnazione siano specifici, indicando con chiarezza le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta.

Le Motivazioni

La motivazione dell’ordinanza è estremamente sintetica ma chiara: “Ritenuto il motivo inammissibile perché generico, non essendo stato dedotto alcunchè”. Con questa formula, la Cassazione sancisce che il ricorso era privo di un contenuto critico apprezzabile. Non è sufficiente manifestare un generico dissenso rispetto alla sentenza di condanna; è indispensabile individuare vizi logici o violazioni di legge precise. In assenza di tali elementi, il ricorso non supera il vaglio di ammissibilità, impedendo alla Corte di esaminare la fondatezza delle doglianze.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’onere della specificità dei motivi di impugnazione. Un ricorso inammissibile non solo non produce alcun effetto positivo per il ricorrente, ma si traduce in un’ulteriore condanna economica. La sanzione pecuniaria, infatti, ha una funzione dissuasiva, volta a scoraggiare la presentazione di impugnazioni pretestuose o meramente dilatorie che appesantiscono il sistema giudiziario. Per i professionisti legali, questo caso è un promemoria dell’importanza di redigere atti chiari, dettagliati e giuridicamente fondati, pena la sanzione dell’inammissibilità e le relative conseguenze per il proprio assistito.

Cosa significa che un ricorso è dichiarato inammissibile?
Significa che il giudice non esamina il merito della questione perché l’atto di impugnazione manca dei requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge, come in questo caso la specificità dei motivi.

Perché un motivo di ricorso è considerato ‘generico’?
Un motivo è ‘generico’ quando non articola una critica precisa e circostanziata contro la sentenza impugnata, ma si limita a una contestazione vaga e astratta, senza indicare specifici errori di diritto o di logica commessi dal giudice precedente.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta non solo la conferma della decisione impugnata, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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