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Ricorso inammissibile: le conseguenze della Cassazione

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza di un GIP. La decisione sottolinea le conseguenze economiche per il ricorrente, condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di quattromila euro in favore della Cassa delle ammende, confermando la prassi consolidata in materia.

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Pubblicato il 25 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di una Condanna alle Spese

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultima via per contestare una sentenza, ma quali sono i rischi se l’impugnazione non è fondata? Un recente provvedimento della Suprema Corte ci ricorda che un ricorso inammissibile non è privo di conseguenze, anzi, comporta precise sanzioni economiche. Analizziamo una breve ma significativa ordinanza che condanna un ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una cospicua somma alla Cassa delle ammende.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine dall’impugnazione di un individuo avverso una sentenza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Taranto in data 20 marzo 2025. Il soggetto, ritenendo errata la decisione del giudice di primo grado, ha proposto ricorso dinanzi alla Corte di Cassazione, l’organo supremo della giurisdizione italiana.

La Decisione della Corte e le Conseguenze del Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, riunita in camera di consiglio, ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. Questa declaratoria impedisce alla Corte di entrare nel merito della questione, ovvero di valutare se la decisione del GIP fosse giusta o sbagliata. L’inammissibilità si verifica quando il ricorso manca di uno dei requisiti essenziali previsti dalla legge, come ad esempio la corretta esposizione dei motivi, il rispetto dei termini per la presentazione o la manifesta infondatezza.

La conseguenza diretta di questa decisione è duplice:
1. La condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali sostenute dallo Stato.
2. La condanna al versamento di una somma di denaro, in questo caso quantificata in quattromila euro, in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni

La Corte, nella sua ordinanza, non entra nel dettaglio specifico della causa di inammissibilità, limitandosi a menzionarne la presenza. Tuttavia, la motivazione della condanna economica è chiara e si basa su un principio consolidato del nostro ordinamento processuale penale. Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, scatta automaticamente l’obbligo per il giudice di condannare il ricorrente alle spese e al pagamento di una sanzione pecuniaria. La Corte specifica che tale statuizione appare “conforme a giustizia”, sottolineando come la sanzione non sia una scelta discrezionale, ma una doverosa applicazione della legge volta a scoraggiare impugnazioni pretestuose o dilatorie che gravano inutilmente sul sistema giudiziario.

Le Conclusioni

Questa ordinanza, pur nella sua brevità, offre un importante monito. Impugnare una decisione giudiziaria, specialmente dinanzi alla Corte di Cassazione, è un diritto, ma deve essere esercitato con consapevolezza e sulla base di motivi solidi e giuridicamente validi. Un ricorso inammissibile non solo non porta al risultato sperato, ma si traduce in un esborso economico significativo. È quindi fondamentale affidarsi a un professionista legale esperto che possa valutare attentamente le probabilità di successo dell’impugnazione prima di procedere, evitando così di incorrere in sanzioni che possono aggravare ulteriormente la posizione del proprio assistito.

Cosa succede quando la Corte di Cassazione dichiara un ricorso penale inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte non esamina il merito della questione. Il ricorrente viene automaticamente condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende.

La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende è sempre prevista in caso di ricorso inammissibile?
Sì, la condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende è una conseguenza obbligatoria prevista dalla legge in caso di declaratoria di inammissibilità del ricorso in ambito penale, al fine di sanzionare l’abuso dello strumento processuale.

A quanto ammontava la sanzione pecuniaria nel caso specifico?
Nel caso esaminato dall’ordinanza, il ricorrente è stato condannato al pagamento della somma di quattromila euro in favore della Cassa delle ammende, oltre al pagamento delle spese processuali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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