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Ricorso inammissibile: l’appello ‘copia-incolla’

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile perché l’imputato si è limitato a riproporre le stesse argomentazioni già respinte in appello, senza confrontarsi criticamente con la motivazione della sentenza impugnata. La decisione sottolinea il requisito della specificità dei motivi come critica argomentata al provvedimento.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Boccia l’Appello ‘Copia-Incolla’

Quando si presenta un’impugnazione, non basta avere ragione: è fondamentale sapere come farla valere. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un punto cruciale della procedura penale, dichiarando un ricorso inammissibile perché i suoi motivi erano una semplice riproposizione di quelli già presentati in appello. Questa decisione serve da monito: l’impugnazione deve essere una critica argomentata e non un ‘copia-incolla’ di atti precedenti.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una condanna emessa dal Tribunale e confermata dalla Corte di Appello nei confronti di un imputato per reati previsti dal Codice della Strada. In particolare, la condanna riguardava le violazioni degli articoli 189, commi 1, 6 e 7, del D.Lgs. 285/1992.

L’imputato, tramite il suo difensore, ha deciso di portare il caso davanti alla Corte di Cassazione, contestando la sentenza di secondo grado. Il fulcro del suo ricorso era un unico motivo: la violazione di legge e il vizio di motivazione riguardo al mancato riconoscimento di una circostanza attenuante, quella prevista dall’art. 62 n. 6 del codice penale.

Il Ricorso in Cassazione e la Specificità dei Motivi

Il compito della Corte di Cassazione non è rivalutare i fatti, ma verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione delle sentenze precedenti. In questo contesto, i motivi di ricorso devono essere estremamente specifici. Essi devono individuare con precisione gli errori di diritto commessi dal giudice precedente e, soprattutto, devono confrontarsi criticamente con le argomentazioni esposte nella sentenza che si sta impugnando.

La Corte ha rilevato che il ricorso presentato era, in sostanza, identico all’atto di appello. L’imputato si era limitato a reiterare le stesse critiche, ignorando completamente le risposte e le motivazioni fornite dalla Corte di Appello per respingere quelle stesse doglianze. Questo approccio ha trasformato il ricorso in un atto privo della sua funzione essenziale.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Inammissibile?

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile basandosi su un principio consolidato nella giurisprudenza. La funzione tipica dell’impugnazione è quella della ‘critica argomentata’ al provvedimento che si contesta. Tale critica si realizza attraverso la presentazione di motivi che, a pena di inammissibilità (artt. 581 e 591 c.p.p.), devono indicare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono la richiesta.

Secondo gli Ermellini, il contenuto essenziale di un atto di impugnazione è il confronto puntuale con le argomentazioni della sentenza impugnata. Se il motivo di ricorso, come nel caso di specie, non si confronta con la motivazione della sentenza, ma si limita a riproporre le stesse lamentele, perde la sua funzione. Di conseguenza, è destinato all’inammissibilità.

In altre parole, non è sufficiente ripetere di non essere d’accordo; è necessario spiegare perché la motivazione del giudice d’appello è errata, illogica o carente, rispondendo punto per punto alle sue argomentazioni. Mancando questo confronto critico, il ricorso diventa un dialogo tra sordi e non assolve alla sua funzione processuale.

Le Conclusioni

La decisione in esame ribadisce un principio fondamentale per chiunque intenda impugnare una sentenza: un ricorso non è una seconda possibilità per ripetere le proprie ragioni, ma uno strumento per contestare specificamente gli errori di una decisione giudiziaria. Preparare un ricorso, specialmente per la Cassazione, richiede un’analisi approfondita della sentenza impugnata e la formulazione di critiche nuove e pertinenti. Un approccio superficiale o ‘seriale’ non solo è inefficace, ma comporta anche conseguenze economiche, come la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in 3.000,00 euro.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se manca dei requisiti previsti dalla legge. Nel caso specifico, è stato ritenuto tale perché i motivi presentati erano una mera ripetizione di quelli già esposti nell’atto di appello, senza un confronto critico con le argomentazioni della sentenza impugnata.

Cosa si intende per ‘critica argomentata’ in un atto di impugnazione?
Significa che l’impugnazione deve andare oltre la semplice lamentela e deve contenere un’analisi puntuale delle motivazioni della sentenza che si contesta, indicando in modo specifico le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che ne dimostrerebbero l’erroneità.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta, per legge, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma in denaro a favore della Cassa delle ammende. In questa vicenda, la somma è stata quantificata in 3.000,00 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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