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Ricorso inammissibile: la specificità dei motivi

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile a causa della sua eccessiva genericità. L’appellante non aveva specificato in modo adeguato i motivi di diritto contro la sentenza della Corte d’Appello di Torino, violando l’articolo 581 del codice di procedura penale. Di conseguenza, il ricorso è stato respinto e il ricorrente condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro.

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Pubblicato il 25 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea la Necessità di Motivi Specifici

L’ordinanza della Corte di Cassazione n. 22468/2024 offre un importante monito sulla necessità di formulare atti di impugnazione chiari e dettagliati. Un ricorso inammissibile non solo preclude la possibilità di una revisione nel merito della decisione, ma comporta anche conseguenze economiche significative per chi lo propone. Questo caso evidenzia come la genericità dei motivi sia un errore fatale nel processo penale.

I Fatti del Caso: Il Ricorso Contro la Sentenza d’Appello

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino. L’imputato, attraverso il suo difensore, aveva impugnato la decisione di secondo grado, lamentando il mancato proscioglimento ai sensi dell’art. 129 del codice di procedura penale. Tuttavia, il ricorso si basava su un unico motivo, formulato in termini estremamente generici.

La Decisione della Corte: Il Principio del Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su un principio cardine del diritto processuale penale: la specificità dei motivi di impugnazione, sancita dall’articolo 581 del codice di procedura penale. Secondo la Corte, l’atto presentato era del tutto privo di questo requisito fondamentale. Non consentiva al giudice di comprendere quali fossero le critiche mosse alla sentenza impugnata e, di conseguenza, di esercitare il proprio sindacato giurisdizionale.

Le Motivazioni: L’Art. 581 c.p.p. e la Genericità dei Motivi

La Corte ha spiegato che il ricorso si limitava a prospettare “deduzioni generiche”, senza una puntuale enunciazione delle ragioni di diritto che lo giustificavano. Mancavano, inoltre, i necessari riferimenti alla motivazione dell’atto impugnato. In pratica, il ricorrente non aveva spiegato perché la sentenza d’appello fosse errata, limitandosi a una doglianza vaga. Questa carenza impedisce al giudice dell’impugnazione di individuare i rilievi mossi e di valutarne la fondatezza. La specificità non è un mero formalismo, ma una garanzia per il corretto funzionamento della giustizia, che richiede un dialogo chiaro e preciso tra le parti e il giudice.

Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche di un Ricorso Inammissibile

Le implicazioni di questa ordinanza sono chiare e severe. La dichiarazione di inammissibilità comporta non solo che la sentenza impugnata diventi definitiva, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali. Inoltre, la Corte ha condannato l’imputato al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa pronuncia ribadisce che la redazione di un atto di impugnazione richiede la massima diligenza e precisione. Un ricorso vago e non argomentato equivale a non averlo proposto, con l’aggravante di sanzioni economiche che ne derivano.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché era formulato in modo generico e non rispettava il requisito di specificità dei motivi previsto dall’art. 581 del codice di procedura penale. Mancava una chiara indicazione delle ragioni di diritto e dei riferimenti alla sentenza impugnata.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.

Quale principio fondamentale del processo penale è stato ribadito dalla Corte?
La Corte di Cassazione ha ribadito il principio fondamentale secondo cui ogni impugnazione deve essere supportata da motivi specifici, chiari e puntuali. La genericità e la vaghezza delle doglianze non sono ammesse e comportano l’inammissibilità dell’atto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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