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Ricorso inammissibile: la decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 18/02/2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Ancona. La pronuncia sottolinea le conseguenze dirette di un’impugnazione carente dei presupposti di legge, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. La decisione, pur non entrando nel merito delle motivazioni, ribadisce l’importanza del rispetto dei requisiti formali e sostanziali per l’accesso al giudizio di legittimità.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Analisi di una Recente Ordinanza della Cassazione

L’accesso alla Corte di Cassazione, massimo organo della giustizia italiana, è regolato da norme procedurali molto rigorose. Un recente provvedimento evidenzia le conseguenze di un’impugnazione che non rispetta tali criteri, dichiarando il ricorso inammissibile e addebitando al proponente costi significativi. Questo caso offre uno spunto prezioso per comprendere i requisiti di accesso al giudizio di legittimità e le implicazioni di una sua errata impostazione.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Ancona in data 21 maggio 2024. Un individuo, ritenendo ingiusta la decisione di secondo grado, ha deciso di adire la Corte di Cassazione per ottenere l’annullamento della pronuncia. Il caso è stato assegnato alla Settima Sezione Penale, che ha fissato l’udienza per la discussione il 18 febbraio 2025.

La Decisione della Corte e il Ricorso Inammissibile

All’esito dell’udienza, la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza con cui ha risolto la questione in via preliminare. I Giudici Supremi hanno dichiarato il ricorso inammissibile.

Questa decisione comporta due conseguenze immediate e gravose per il ricorrente:
1. La sentenza impugnata diventa definitiva: La decisione della Corte d’Appello di Ancona non può più essere messa in discussione.
2. La condanna alle spese: Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Si tratta di una sanzione pecuniaria prevista proprio per i casi di inammissibilità, volta a scoraggiare impugnazioni pretestuose o prive dei requisiti di legge.

Le Motivazioni della Decisione

L’ordinanza in esame è molto sintetica e non esplicita le ragioni specifiche che hanno condotto alla declaratoria di inammissibilità. Tuttavia, nella prassi della Corte di Cassazione, un ricorso inammissibile è tipicamente il risultato di vizi che impediscono l’esame nel merito della questione. Le cause più comuni includono:

* Vizi di forma: Il ricorso potrebbe essere stato presentato oltre i termini di legge o senza rispettare le formalità richieste (ad esempio, la sottoscrizione da parte di un avvocato abilitato al patrocinio in Cassazione).
* Aspecificità dei motivi: I motivi di ricorso erano generici e non indicavano in modo specifico le violazioni di legge o i vizi di motivazione della sentenza impugnata.
* Proposizione di questioni di fatto: Il ricorrente potrebbe aver chiesto alla Corte di rivalutare i fatti del processo, compito che spetta esclusivamente ai giudici di primo e secondo grado. La Cassazione, infatti, è giudice di legittimità e può pronunciarsi solo sulla corretta applicazione della legge e sulla coerenza logica della motivazione.

La decisione di dichiarare l’inammissibilità senza entrare nel merito significa che i motivi sollevati dal ricorrente sono stati ritenuti, a priori, non idonei a superare il vaglio preliminare della Corte.

Conclusioni

La pronuncia analizzata, sebbene concisa, ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento: il ricorso per Cassazione non è un terzo grado di giudizio, ma uno strumento di controllo sulla legittimità delle decisioni dei giudici di merito. La dichiarazione di ricorso inammissibile non è una mera formalità, ma una sanzione processuale che rende definitiva la condanna e comporta oneri economici rilevanti. Questo caso serve da monito sull’importanza di redigere un ricorso in modo tecnicamente ineccepibile, concentrandosi esclusivamente sulle violazioni di legge e sui vizi logici della sentenza, unici argomenti che possono trovare ascolto dinanzi alla Suprema Corte.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione nel caso esaminato?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa significa che un ricorso è dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che la Corte non ha esaminato il merito delle questioni sollevate perché l’atto di impugnazione mancava dei requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge per poter essere giudicato. Di conseguenza, la sentenza del grado precedente diventa definitiva.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La parte il cui ricorso è dichiarato inammissibile è tenuta a pagare le spese del procedimento e una sanzione pecuniaria, che in questo caso è stata fissata in 3.000 euro, da versare alla Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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