Ricorso Inammissibile: La Decisione della Cassazione e le Sue Conseguenze Economiche
L’ordinanza della Corte di Cassazione, Sezione Penale Settima, del 31 marzo 2025, offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla presentazione di un’impugnazione priva dei requisiti di legge. In questo caso, i giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile, una decisione che non entra nel merito della questione ma si ferma a un vaglio preliminare di natura procedurale, comportando significative sanzioni per il ricorrente. Analizziamo nel dettaglio la vicenda e le sue implicazioni.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale trae origine da un ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino in data 15 ottobre 2024. Il ricorrente ha cercato di ottenere una riforma della decisione di secondo grado rivolgendosi alla Suprema Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento. Tuttavia, l’esito non è stato quello sperato.
La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile
La Corte di Cassazione, dopo aver esaminato gli atti, ha emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa statuizione impedisce ai giudici di procedere all’esame del contenuto delle doglianze sollevate dal ricorrente. In sostanza, la Corte non valuta se le motivazioni del ricorso siano fondate o meno, ma si limita a constatare la presenza di un vizio procedurale o di un difetto di forma che ne preclude l’analisi.
La declaratoria di inammissibilità non è una decisione di poco conto. Oltre a rendere definitiva la sentenza impugnata, essa comporta due importanti conseguenze economiche per chi ha proposto il ricorso:
1. La condanna al pagamento delle spese processuali: il ricorrente è tenuto a rimborsare allo Stato i costi sostenuti per la gestione del procedimento.
2. La condanna al pagamento di una somma in favore della Cassa delle ammende: in questo caso specifico, l’importo è stato fissato in tremila euro. Si tratta di una sanzione pecuniaria volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori.
Le Motivazioni della Decisione
L’ordinanza in esame è particolarmente sintetica e non esplicita le ragioni specifiche che hanno condotto alla declaratoria di inammissibilità. Questa concisione è tipica dei provvedimenti della Settima Sezione Penale della Cassazione, la quale svolge una funzione di “filtro” per verificare l’ammissibilità dei ricorsi prima che vengano assegnati alle sezioni competenti per la trattazione nel merito.
Le cause di inammissibilità di un ricorso per cassazione sono molteplici e disciplinate dal codice di procedura penale. Possono riguardare, ad esempio, la tardività della presentazione, la mancanza di un interesse concreto da parte del ricorrente, la proposizione di motivi non consentiti dalla legge (come la richiesta di una nuova valutazione dei fatti, preclusa in sede di legittimità) o la carenza di specificità nelle censure mosse alla sentenza impugnata.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
La decisione analizzata sottolinea un principio fondamentale del nostro sistema giudiziario: l’accesso alla giustizia, specialmente in ultimo grado, è subordinato al rispetto di rigorose regole procedurali. Un ricorso inammissibile non solo non ottiene il risultato sperato di una riforma della sentenza, ma espone il ricorrente a conseguenze economiche rilevanti. La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende serve da deterrente contro l’abuso dello strumento processuale. Questa pronuncia ribadisce l’importanza di affidarsi a un difensore esperto che possa valutare attentamente la sussistenza dei presupposti per un’impugnazione efficace, evitando così i rischi e i costi di un’iniziativa giudiziaria destinata all’insuccesso.
Cosa significa che un ricorso è dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte di Cassazione non ha esaminato il merito della questione sollevata dal ricorrente perché ha riscontrato un vizio di forma o di procedura nell’atto di impugnazione, respingendolo in via preliminare.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La persona che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro, in questo caso tremila euro, in favore della Cassa delle ammende a titolo di sanzione.
L’ordinanza spiega perché il ricorso è stato considerato inammissibile?
No, il provvedimento è molto sintetico e si limita a dichiarare l’inammissibilità e a stabilire le relative condanne economiche, senza specificare le ragioni giuridiche alla base della decisione.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 14304 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 14304 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 31/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOMECUI CODICE_FISCALE nato a TORRE DEL GRECO il 16/03/1974
avverso la sentenza del 15/10/2024 della CORTE APPELLO di TORINO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
R.G.N. 41777/24 INDELLI
OSSERVA
gli atti e la sentenza impugnata (condanna per il reato di cui all’art.
Visti
391-ter cod. pen.);
che il motivo dedotto con il ricorso, avente ad oggetto il vizio di ritenuto
motivazione e violazione di legge con riferimento all’erronea applicazione della recidiva contestata, esula dalla valutazione di legittimità, avendo il giudice del
gravame motivato in maniera logica, coerente e puntuale (cfr. pag. 3 della sentenza impugnata);
pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la rilevato,
condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 31/03/2025