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Ricorso inammissibile: la decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Lecce. A causa della genericità dei motivi, l’appellante è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende, confermando la decisione precedente.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: Analisi di una Decisione della Cassazione

Presentare un ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una fase delicata che richiede rigore e precisione. Un esito non infrequente è la dichiarazione di ricorso inammissibile, che comporta conseguenze significative per il ricorrente. Con l’ordinanza in esame, la Suprema Corte ci offre un chiaro esempio delle ragioni e degli effetti di tale pronuncia.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Lecce nel novembre 2024. L’imputato, tramite il suo difensore, ha deciso di impugnare tale decisione dinanzi alla Corte di Cassazione, contestandone il contenuto e chiedendone l’annullamento.

La Decisione della Corte: il Ricorso è Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, dopo aver esaminato gli atti, ha emesso un’ordinanza con cui ha posto fine al procedimento. L’esito è stato netto: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa decisione non entra nel merito delle questioni sollevate dall’imputato, ma si ferma a un vaglio preliminare sulla conformità dell’atto di impugnazione ai requisiti di legge. La conseguenza diretta è stata la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni

Sebbene l’ordinanza sia sintetica, il riferimento a motivi non ritenuti “particolarmente significativi per le modalità concrete del fatto” lascia intendere la ragione di fondo della decisione. La Corte ha implicitamente rilevato una genericità o una manifesta infondatezza delle censure mosse alla sentenza d’appello. Nel giudizio di legittimità, non è sufficiente esprimere un generico dissenso rispetto alla decisione impugnata. È necessario, invece, formulare motivi specifici, chiari e pertinenti, che indichino con precisione le violazioni di legge o i vizi di motivazione in cui sarebbe incorso il giudice del grado precedente. Quando un ricorso si limita a riproporre le stesse argomentazioni già respinte o non riesce a individuare un errore giuridico concreto, la sua sorte è segnata verso l’inammissibilità.

Le Conclusioni

La pronuncia in esame ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’importanza di redigere un ricorso per cassazione tecnicamente ineccepibile. Un ricorso inammissibile non solo impedisce alla Corte di esaminare la fondatezza delle doglianze, ma comporta anche un aggravio economico per il ricorrente. La condanna al pagamento delle spese e della sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende serve a sanzionare l’abuso dello strumento processuale e a scoraggiare impugnazioni dilatorie o prive di serio fondamento giuridico. Per i professionisti legali, questa decisione è un monito a curare con la massima attenzione la stesura dell’atto, concentrandosi su critiche puntuali e giuridicamente rilevanti, unica via per superare il severo vaglio di ammissibilità della Suprema Corte.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non esamina il merito della questione perché l’atto di ricorso non rispetta i requisiti formali e sostanziali previsti dalla legge, come ad esempio la specificità dei motivi.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro, in questo caso fissata in tremila euro, alla Cassa delle ammende.

Perché il ricorso in questo caso è stato respinto senza un esame nel merito?
L’ordinanza suggerisce che i motivi del ricorso erano troppo generici e non specificamente collegati alle modalità concrete del fatto, non riuscendo quindi a superare il vaglio preliminare di ammissibilità della Corte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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